L’apriscatole spuntato

pandora

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Della sorprendente candidatura di Giulietto Chiesa al Parlamento europeo nelle liste di un partito della Lettonia non avevo parlato sul blog, benché ne fossi a conoscenza.

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Lo aveva fatto invece, nel blog gemello adottivo di questo, la mia amica Superfragilistic (vedi qui), di cui immagino la sorpresa ancora più grande nel verificare la segnalazione ricevuta da uno dei suoi …”corrispondenti”, un suo figlio sposato che aveva visto un manifesto come questo per le strade di Riga.

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Com’è andata ?
Poco c’è mancato che venisse eletto, come ci racconta lo stesso Chiesa in questo breve resoconto.
Ma il suo coinvolgimento ed apporto ha comunque favorito il conseguimento dell’obiettivo iniziale: l’elezione di un parlamentare di quel partito, oltre che un risultato lusinghiero in termini percentuali; e inoltre si è rivelato per lo stesso giornalista un’esperienza ricca di valori, come descrive in fondo al breve articolo.

Contento lui contenti tutti, anzi, a dir la verità, un piccolo sospiro di sollievo l’ho tirato, perchè, con tutta l’amicizia che posso avere per le minoranze lettoni, a me fa molto più piacere sapere che una delle menti più lucide e trainanti del nostro panorama intellettuale possa continuare a vivere e a lavorare a tempo pieno (…o quasi) in Italia.
Anche perché, ormai un anno fa, avevo colto la forte suggestione del progetto ‘Pandora-tv’, cioé di un canale informativo capace ‘di una narrazione diversa della realtà’, e, secondo lo stesso Giulietto Chiesa, di combattere con le stesse armi del nemico una guerra altrimenti persa in partenza. E avevo aderito fra i primi alla sottoscrizione della quota di cento euro (che sono tanti anche per le mie tasche) richiesta per finanziare il progetto.

Già, dopo un anno a che punto siamo ?
L’impressione di un deciso calo di propulsione è abbastanza netta, già da molto tempo.
Ricevetti diversi mesi or sono, quando ancora il calendario di conferenze di presentazione in giro per l’Italia era piuttosto fitto, una ‘newsletter’ che lamentava onestamente la difficoltà nel raggiungere gli obiettivi minimi indispensabili di finanziamento.

Ed ho visto Pandora, dopo i grandi proclami, adesioni, entusiasmi iniziali, configurarsi, spero provvisoriamente, come una rassegna telematica di filmati giornalistici.
Ed ho visto Giulietto Chiesa candidarsi in Lettonia.
Ed ho visto nascere una nuova rivista trimestrale, ‘Cometa‘,  (in collaborazione fra le associazioni ‘Megachip‘, la vecchia creatura del baffone piemontese, e ‘Pentapolis‘) .

calendario pandora

Ed ho visto questo desolante calendario di incontri di presentazione, relativo al mese in corso: l’11 giugno a Pescara. E basta.
Tutti segnali davvero poco incoraggianti.

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Qualche giorno fa mi è giunta un’altra ‘newsletter’ a nome Pandora; la cosa è sempre confortante: la creatura non è morta.
Veniva segnalato un breve filmato in cui Giulietto Chiesa, senza mezzi termini, e con voce calma e suadente, invita il presidente della RAI Paolo Garimberti a licenziare l’indegno direttore del TG1 Augusto Minzolini. Oltre al filmato, l’invito a sottoscrivere questo appello (che approfitto ora per estendere a chi non l’avesse fatto).

La notte scorsa, poi, come di tanto in tanto faccio, ho cercato se ci fossero suoi articoli recenti sul sito Megachip, e ho avuto la sorpresa di trovarne uno appena scritto, che contiene un’interessantissima analisi sulla situazione attuale.
Invitando a leggerla per intero, stralcio qui alcuni passi:

Esistono centinaia di realtà che si sono già autonomizzate dalla politica della sinistra istituzionale. Sono milioni di cittadini ed elettori, senza guida e senza rappresentanza, ma esistono, eccome! Il problema è che non esiste allo stato attuale delle cose un punto di riferimento politico, culturale, organizzativo. E non esisterà per un certo periodo di tempo.(…)
Chi può organizzare questo percorso? Un gruppo di persone dotate di sapere e liberi da vincoli di partito. Diciamo super partes, che riscuotano larga fiducia, ai quali affidare il compito di organizzare il percorso e di fissare i punti dell’agenda da costruire. (…) Si capisce che sto parlando anche di un mezzo di comunicazione e di informazione nazionale, che esprima (che si prepari ad esprimere e comunicare) quell’agenda di cui parlavo poc’anzi.

Ecco dunque che l’idea forte di un canale televisivo, insomma di Pandora-tv, non è venuta meno.
Ma oggi ho voluto vederci più chiaro, e sono andato a rovistare fra le lettere a lui dirette e pubblicate su Megachip, a cui Chiesa dà risposte sempre sorprendentemente accurate.
Ho trovato un recentissimo ed interessante carteggio in cui, dibattendo sulla priorità da dare all’azione o all’informazione, spiega le difficoltà, economiche ma non solo, incontrate fin qui da Pandora.
Ed uno di poco precedente
, in cui parla ancora più fuori dai denti:

Quando ho lanciato l’idea di Pandora pensavo proprio al problema che tu sollevi. Quanti sono gli italiani che vorrebbero sapere come stanno le cose e non possono perchè il mainstream non gliele racconta o non le racconta giuste? Sono milioni. Ma quando ho chiesto a tanta gente come te di mettere la mano in tasca e di trovare 100 euro per soddisfare questa esigenza, hanno risposto in pochi. Almeno per ora. Dunque la risposta vera, quella che serve, non sono io, siete voi tutti che dovete darla.

La combinazione fra l’osservazione fiduciosa dei molti fermenti culturali e politici esistenti e la difficoltà di realizzare un progetto così importante per combattere il degrado mi ha dato una vera e propria inquietudine, quasi dolorosa; ha per così dire mobilitato profondamente la mia coscienza.
E ho cominciato a fantasticare su possibili strategie di comunicazione, di accordo, di rete, addirittura di marketing, fra le tante realtà positive che chi frequenta internet conosce bene.

Infine mi sono messo alla tastiera, ed ho cercato di raccontare tutto questo.

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Giulietto Chiesa

Il nemico ci racconta un’Italia di merda. Lo fa in modo molto efficace, perchè una parte dell’Italia è effettivamente già affondata nel liquame. Ma io dubito seriamente che questo sia un racconto esatto. Dubito, tra l’altro, in base alle cifre. Berlusconi non è mai stato maggioranza e non lo è nemmeno adesso. (…)
In ogni caso non abbiamo alternativa. Senza questo strumento saranno gli altri a raccontare il mondo e perfino a raccontare noi, come a loro piace.
La sinistra è affondata perchè si è lasciata raccontare. E poi ci ha perfino creduto!

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p.s.: per una singolarissima coincidenza, a poche ore di distanza dalla pubblicazione di questo post, ho ricevuto una nuova newsletter di Pandora, con importanti aggiornamenti sullo stato dell’arte. L’ho trascritta in questa pagina.

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L’immagine del manifesto in Lettonia è tratta da http://blog.libero.it/anchiocisono/ ;
le altre da http://www.pandoratv.it

Informazioni su Franz

Per una mia presentazione, clicca sul secondo riquadro ("website") qui sotto la mia immagine...
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12 risposte a L’apriscatole spuntato

  1. Dichtung ha detto:

    Un abbraccio a te ed un link ad un articolo de El País, che per fortuna non si limita a pubblicare le foto di Villa Certosa, ma offre anche spunti interessanti di interpretazione della realtà politica italiana.

    http://www.elpais.com/articulo/opinion/sintoma/Berlusconi/elppgl/20090627elpepiopi_12/Tes

  2. Dichtung ha detto:

    Vero, non ho lasciato spazio al dubbio, a esclusivo beneficio della provocazione, per cui mi scuso. Il mio ragionamento, semplice, anche se forse non convincente, è: il racconto è esatto, sta nei fatti, ed è irrilevante che la popolazione italiana sostenga questa maggioranza o meno finché non reagisce – nei fatti – alla cultura profonda del paese che esprime le maggioranze parlamentari che conosciamo (e non da oggi – i Mastella sono in parlamento con governi di tutti i colori). Anche la sconfitta della sinistra è nei fatti e non nel racconto che ne ha fatto chi detiene il controllo dei mezzi di informazione (mancata risoluzione del conflitto di interessi, nessuna riforma o investimento decente nei servizi pubblici, nelle infrastrutture vitali, nella ricerca, ecc.). Con questo non voglio dire che l’informazione non sia un nodo centrale della questione. Mi preme tuttavia ricordare che senza l’assunzione piena delle responsabilità di ognuno, dal basso, nella costruzione di un paese civile, equo e giusto, aperto e tollerante verso le parti più deboli della propria popolazione e di quelle altrui che cercano una possibilità nell’emigrazione, qualsiasi tentativo è destinato a fallire, specie se affidato ad una guida pima di essere largamente condiviso. Non lo so, infatti, se la maggioranza dispersa condivida le cose che ho brevemente ricordato. Lamento, in sostanza, una mancanza del “fare”, da parte di tutti, prima ancora, forse, di quella del “raccontare”. Pessimismo assoluto? No. Il mio sogno è quello di un paese in cui prevalgano le forze capaci di esprimere una sinistra che non si vergogni di fare le cose di cui c’è bisogno e di farle bene, nel rispetto di tutti e con un occhio al futuro del paese e, possibilmente, del mondo.
    Mi piacerebbe fare qualcosa anch’io, pur non vivendo più in Italia e pur essendo sempre discretamente dibattuta tra la mia voglia di starmene fuori e qualche senso di colpa per non aver fatto fino in fondo la mia parte. Magari comincio col guardare meglio il progetto Pandora e a vedere se posso dare un minimo contributo partendo da lì.

    • Franz ha detto:

      Nella prospettiva del nostro, il progetto informativo e quello politico si intrecciano, come si può leggere nel carteggio che ho linkato (dove scrivo: “Ho trovato un recentissimo…”).
      Anche il mio sogno, cara Dichtung, è quello “di un paese in cui prevalgano le forze capaci di esprimere una sinistra che non si vergogni di fare le cose di cui c’è bisogno e di farle bene, …”, e penso che lo sia anche per Baffone.
      Ma da qualche parte bisogna cominciare, e la mancanza di punti di riferimento forti per chi ne avrebbe potenzialmente voglia mi sembra un dato di fatto, senza con questo transigere sull’accidia o il tendenziale menefreghismo di troppi, che certo fanno male.
      Sull’informazione, anzi sulla comunicazione televisiva, poi, credo che il fenomeno italiano sia degno di studio come prototipo culturale (dopo essersi rivelato la realizzazione di molti incubi della narrativa fantascientifica).
      Si può non essere d’accordo con Giulietto Chiesa, quando ha ripetutamente parlato di “mutazione antropologica” operata dalla tv, ma che ci sia bisogno di contrastare il fenomeno (televisivo) italiano con lo stesso mezzo mi sembra ampiamente condivisibile.
      Concludendo, mi ha fatto piacere e condivido la tua voglia di contribuire al cambiamento, di cui non dubitavo. E anche, ovviamente, questo tuo secondo intervento più aperto al dialogo.
      Un saluto e un abbraccio.

  3. Dichtung ha detto:

    “Il nemico ci racconta un’Italia di merda”. Spiegami, per favore, perché non lo è, dimenticando, per un attimo, il presdelconsdeimin e pensando solo all’Italia e a come è, nella scuola, nella sanità, nel lavoro, nella produzione industriale, nella ricerca, nei servizi, nell’informazione, nella cultura, nell’ambiente.

    Grazie e ciao!

    • Franz ha detto:

      In questi termini non c’è spazio per il dubbio.
      Ma mi sembra evidente che Chiesa alluda ad altro, cioè alla popolazione: non parlerebbe di “cifre” e di “maggioranza”, altrimenti.
      Credo che il ragionamento, semplice, e anche convincente, sia: non è vero che la popolazione italiana sostenga questa maggioranza; lo fa meno della metà di chi ha votato, che è a sua volta solo i due terzi di chi ne aveva il diritto.
      E’ chiaro che la schiacciante maggioranza che ne viene fuori per differenza sia quanto di più composito ed eterogeneo si possa immaginare, ma, al suo interno, si può intravvedere un insieme incoraggiante di forze positive ma prive di riferimenti e di guide, e per questo disperse e ininfluenti.

      Grazie a te e bentornata !

  4. Superfragilistic ha detto:

    Vuoi vedere che alla fine la colpa anche questa volta è la nostra? e’ utopistico e poco convincente che, attraverso questa Pandora, che rimarrebbe comunque un’informazione di nicchia, si riesca a raggiungere ed aggregare quei milioni di persone allontanatisi dalla politica o possibili votanti. Non ci possiamo permettere più il lusso di partituncoli ispirati al passato o al veterocomunismo o alla democrazia cristiana, o che imitino i sessantottini che gliele abbiamo rotte le palle a sti giovani con la nostra presenza: sono loro a dover crescere e cambiare ma con grosse aggregazioni non con partutincoli di nicchia. Per vincere una sfida europea ma, prima di tutto, per cacciare a calci in culo il pagliaccio che ci infanga. Ciao Franz

    • Franz ha detto:

      Mi sembra che usi contro questo progetto le sue stesse ipotesi.
      L’obiettivo di Chiesa è proprio l’aggregazione di una popolazione esistente: vasta, ricca di fermenti, ma molto eterogenea e senza punti di riferimento credibili.
      L’ambizione poi del nuovo strumento informativo televisivo mi sembra che sia tutt’altro che di nicchia, ma di portavoce e diffusione di quella popolazione, potenzialmente aggregabile sotto la guida di uomini di pensiero integri (per fortuna non ne mancano) e non corrotti con i giochini di potere dei partiti tradizionali, che ci hanno portato all’attuale sfascio, o sfascismo.
      Chiesa parla di una nuova ed urgente “narrazione della realtà”, guidata dalla spassionata ricerca della verità, sull’11 settembre come su questioni attuali come la rivolta in Iran, fino alla denuncia della catastrofe ambientale mondiale che sta profilandosi e alla ricerca di radicali soluzioni.
      Non è più tempo di nuovi partituncoli, siamo d’accordo tutti, ma neanche più delle navi cargo che imbarcano ogni genere di personaggi.
      Ciao Super, e grazie del tuo …arrabbiato contributo.

  5. duhangst ha detto:

    Interessante iniziativa vado dare un occhiata.

  6. Miss ha detto:

    Stavo per scriverti buonanotte ma è meglio dire buon lavoro!!!!!!wordpress stats plugin

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