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Bollino nero, l’esodo, tutti al mare, tutti in viaggio. L’estate non è questa, in fondo quella vera è già in fase calante; sono discorsi che ho già fatto e forse rifarò.
Tuttavia la paralisi, la tregua quasi magica vicina al suo culmine, tregua nella città incantata e incantevole nel suo pensoso straniamento, e tregua dei grandi lavori della politica (quella conclamata come quella sotterranea), permette di fare il punto della situazione, ed immaginare i nuovi scenari alla ripresa di settembre.
L’avevo fatto anche l’anno scorso, intuendo un autunno caldo di proteste di piazza; la previsione in parte si realizzò, grazie al movimento degli studenti e degli insegnanti uniti contro i decreti di Madame Gelmini e le logiche aberranti che li avevano ispirati.
Non avevo intuito però che la cosa si sarebbe presto esaurita, per poi lasciare nuovamente indisturbati la Jena Ridens e i suoi piccoli e grandi mostri nel continuare a fare danni, sistematicamente, da genio distruttori, un decreto o un disegno di legge, una fiducia, una campagna d’opinione, dopo l’altro.
Men che meno avrei immaginato le tempeste scatenatesi nei mesi più recenti, contro il nostro dittatorello corruttore e gaudente, a partire dalle dichiarazioni di Veronica Lario; poi la sistematica campagna di stampa internazionale, poi i risultati elettorali inadeguati ai suoi piani, la presa di distanze di fedelissimi come Giuliano Ferrara, e soprattutto l’impressione dell’abbandono da parte dei poteri forti e occulti, religiosi così come mafiosi, e le voci, che vanno e vengono come onde, del suo imminente declino, di potere, prima ancora di quello psichiatrico e fisico, peraltro probabilmente non lontani.
Non ho idee su tempi e modi dell’auspicabile tramonto politico del vecchio satiro, ed anziché l’intuizione di campagne di protesta, quella che nutro quest’anno, durante questa nuova stagione della tregua, è relativa alla presenza di importanti cantieri di rinnovamento, che si riveleranno sicuramente troppo acerbi per costituire o catalizzare un’immediata alternativa di governo finalmente degna di adesione e di fiducia, ma che col tempo potrebbero anche farlo.
Concettualizzare un’intuizione comporta il forte rischio della vaghezza, del disordine, dell’eccessiva semplificazione e dell’errore, ma può ugualmente essere utile, a me che scrivo come forse a chi legge.
Mi è di aiuto, ancora una volta, fare riferimento a quelli che ho più volte citati come i tre moschettieri del cambiamento nel nostro Paese, e che potrei questa volta definire capi cantiere; parlo dei soliti Travaglio, Chiesa, Grillo, che, senza sminuire le capacità di molti altri intelletti illuminati, mi sembrano dotati di un carisma particolare da condottieri che gli altri non hanno.
La notte bianca di Roma, a cui partecipai esattamente un mese fa, mi ha lasciato l’immagine di un Marco Travaglio molto forte, molto saldamente in sella al suo nuovo cavallo di battaglia (rappresentato dal suo nascente giornale, il “Fatto quotidiano“), e molto capace di aggregare intorno a sè e alla sua idea il fior fiore delle menti libere e libertarie, da Furio Colombo a Paolo Flores d’Arcais ad Oliviero Beha; da Vauro ad Alessandro Bergonzoni, per citarne eterogeneamente solo alcuni fra i tantissimi, a loro volta tutti molto motivati e rafforzati dallo spirito di una nuova e promettente squadra.
E la campagna abbonamenti sembra che stia gonfiando le vele del nuovo vascello in modo superiore alle aspettative, a dimostrazione di una incoraggiante richiesta, a carattere popolare, di informazione, di verità e di democrazia.
Non altrettanto capace di attrarre, forse cervelli sicuramente sostenitori, si è mostrato finora Giulietto Chiesa con il suo progetto di tv alternativa, Pandora. E’ un peccato, perché forse parliamo della personalità di maggiore spicco in assoluto in campo politico-giornalistico. Se infatti Travaglio si rivela impareggiabile nei reportage di denuncia, precisa, circostanziata, sui loschi traffici dei nostri tirannelli, Chiesa è altresì dotato di un approccio ai problemi su scala internazionale, dovuto alla sua grandissima esperienza. E in fondo poco importano le radici di pensiero politico decisamente distanti fra i due, di stampo liberale in Marco Travaglio e marxista in Giulietto Chiesa, quanto piuttosto il loro apporto alla comprensione della realtà, che il più anziano dei due piemontesi sa offrire con frequenti pagine di grande, lucida drammaticità e illuminante, approfondito contenuto informativo, come dicevo, di carattere internazionale (ma non solo !).
A differenza di Travaglio, e anche di Grillo, il cui approccio alla politica dei fatti supera dichiaratamente il dualismo destra-sinistra, Chiesa continua a mostrarsi schierato nel solco della sinistra storica. Non credo che gli manchi spirito combattivo, e ha dalla sua alcuni straordinari successi di pubblico all’estero, con il suo film sull’11 settembre; sicuramente crede nel suo progetto e sentiremo presto scalpitare anche il suo cavallo di battaglia.
E infine c’è Cavallo Pazzo, alias Beppe Grillo. Il tempo passa, e un furore sacro sembra sempre più possederlo ed ispirarlo in una stupefacente quantità di campagne di pensiero e di azione, che hanno come unico limite una certa irruente apparente disorganicità nel manifestarsi, come in un torrente in piena. Dopo avere agitato, rivelandone la torbidità, le acque del “Partito Decrepito” con il colpo di teatro della sua candidatura a segretario, ha già dichiarato il menù delle sue prossime campagne di guerra: le “liste a cinque stelle” per le elezioni regionali del 2010 e la nascita di un movimento politico nazionale. E scusate se è poco.
Antonio Di Pietro, solitaria voce nel silenzio, ha salutato con grande entusiasmo i nuovi progetti (vedi qui).
Ecco, potrei, vorrei aver finito, e salutare, buonanotte a tutti; e lo vorrei non solo per andare a dormire.
Ma c’è un aspetto della questione, della realtà, dell’informazione, dell’evoluzione politica e sociale, che non possiamo rischiare di dimenticarci, durante l’estate di grazia del 2009 dopo Cristo.
Un allarme a cui tendiamo a sottrarci per secolare inerzia storica, per pigrizia, per mancanza di immaginazione oltre che di sufficiente informazione, e la cui portata, a ben pensarci, rende minuscoli i problemi nazionali.
Parlo dell’allarme ambientale globale, a cui noi, le attuali generazioni, siamo chiamati, che lo sappiamo, che lo vogliamo o no, a dare una risposta immediata.
E’ un tema lontano dalle tematiche di Travaglio, che però non se ne dimostra insensibile, come ha dimostrato nel breve commento a favore di Beppe Grillo (che ho già citato in un post) a seguito della sua candidatura nel PD: “Non sarà che per sentir parlare di ambiente, di lotta al nucleare e di rifiuti zero bisogna andare sul blog di Grillo? (…) e che per sentir parlare di tante altre cose importantissime, pensiamo soltanto a tutto il tema dello sviluppo, della decrescita, dell’auto verde, tutti temi che sono sulla punta delle dita di Obama e che Grillo tratta da anni(…)“.
Giulietto Chiesa, nella sua visione organica della realtà, non esita a parlarne, e lo fa spesso, a volte con tinte davvero terribili come fece in questo articolo.
E lo fa anche Beppe Grillo, a modo suo, cioé disorganicamente, di tanto in tanto, ma con pagine importanti come questa, recentissima, in cui, tanto per non smentirsi, il nostro Cavallo Pazzo genovese annuncia una nuova iniziativa: un documentario in collaborazione con Greenpeace che uscirà il 15 settembre.
C’è infine un altro cantiere che, seguendo il filo conduttore dei tre paladini di verità ed informazione, ho finito per trascurare, così come ho trascurato il vivacissimo mondo dei blogger, per tanti aspetti all’avanguardia nella sensibilità al rinnovamento.
Si tratta del diffondersi, silenzioso, graduale, ma forse rapido, nella mentalità contemporanea, di nuove acquisizioni, per non dire di una nuova cultura, così come della notizia di nuovi progetti di stile di vita, personale ed associata, che potremmo genericamente raccogliere sotto il tema della “decrescita felice”. Sono tanti, come è giusto, urgente che sia, e viaggiano più facilmente in rete che tramite mezzi più tradizionali, ma …crescono più del PIL.
A questo proposito termino segnalando ancora una volta una trasmissione di Radio2, una trasmissione estiva, supplente, di nicchia, umile, povera ma bella. Si chiama proprio così, “Povere ma belle”; la conducono il sabato e la domenica sera Lucia Cosmetico e Luciana Biondi, dalle 20.30 alle 22.30. Ha anche una pagina su Facebook, che ad oggi conta, compreso il sottoscritto, l’astronomico numero di centoventisei ‘fan’. E ieri, su quella pagina, è stata pubblicata una conversazione fra le due conduttrici sui temi delle due prossime puntate. La quantità di argomenti del genere a cui accennavo è assolutamente straordinaria, e sarebbe stata del tutto impensabile fino a pochi anni fa.
La trovate, seguita da un unico entusiastico commento (…il mio), cliccando qui.
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Qualche settimana è nato un nuovo forum, voluto ed amministrato da un signore che di nome fa Davide e che ha il mio stesso cognome, trattandosi di mio fratello.
Anziché ‘fra l’intimista e il sociale’, lo si potrebbe definire ‘fra il filosofico e il sindacale’.
Lo potete consultare cliccando qui.
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Immagine iniziale tratta da:
http://www.sergioceccarelli.com/sala_due.htm
Quella finale è presa dalla pagina di Facebook linkata alla fine del testo
Vere vedrai che cambierà, non so come dove e quando ma vedrai che cambierà ( Tenco) :-)) Riri52
Resterà solo un sorriso, che, svanito l’incantesimo, apparirà finalmente come un ghigno malefico, imbalsamato, inquietante, ad imperitura memoria dell’abisso morale in cui può lasciarsi scivolare una popolazione.
Ciao !
Condivido le tue opinioni e le tue aspettative;
Circa l’auspicabile tramonto politico del vecchio satiro, temo che dovremo pazientare ancora molto, a meno di fatti eclatanti o naturali, non per augurarglieli, ma credo che il momento non è ancora maturo, non esiste un vero e proprio delfino che abbia la personalità ed il carisma del vecchio Homo/Deus, quindi per ora non credo che nessuna abbia realmente fretta di togliere quel soprammobile dalla scrivania che conta, credo che questa legislatura lo vedrà allucinato ed allucinante come sempre e forse di più, dipende dagli effetti collaterali delle iniezioni per riattizzare la carne morta, insomma l’età c’è gli stravizi anche, possiamo sempre sperare in mamma natura.
Ma oltre che non esserci ricambio nella sua coalizione, ancor meno esiste una alternativa nell’opposizione, ancora troppo in mano alle vecchie gerarchie che non vogliono assolutamente lasciare il posto ne arrendersi alle nuove forme di ideologie di contrapposizione, quindi anche a fine legislatura fermo restando l’equilibrio attuale se tutto va bene siamo rovinati, ha nominato i tre moschettieri che in questo momento stanno a copi di fioretto dando battaglia a destra e a sinistra, proprio come i moschettieri tre contro tutti e tutto, convengo con te che oggi come oggi l’unico carisma che c’è nell’opposizione deriva proprio da questi tre coraggiosi (in ogni senso) che si stanno battendo veramente contro i mulini a vento, per cercare spazi ed odiens da persone ancora troppo legata al vecchio modo di fare politica, persone che vedono in grillo un attore che urla troppo senza essere capaci di sentire e soprattutto di comprendere quello che questa persona sta dicendo loro, questi benedetti pensano magari che sia una forma di spettacolo tanto per dare addosso all’innominabile, questi tre personaggi possono contare unicamente su forze tendenzialmente giovani avvezze all’utilizzo delle nuove tecnologie e capaci di andarsi a cercare l’informazione più veritiera nei posti più difficili, quindi li vedo come una speranza per un ipotetico domani, l’oggi è ancora troppo legata all’opposizione classica di persone senza carisma e questo li condanna all’oblio, ormai un fatto si è evidenziato solo chi ha carisma oggi può trovare il consenso e l’appoggio popolare, una prova è proprio Lui che unicamente grazie a quel carisma si permette ogni sorta di nefandezza politica, sociale e morale.
Per quel che riguarda l’allarme ambientale globale, non credo in facili ne veloci soluzioni, a giudicare dalle prospettive, se questa coalizione dura tutta la legislatura darà il via ad opere nefande, il nucleare in primis, anziché puntare con tutte le proprie energie sull’eolico e sul solare in attesa di un percorribile uso dell’idrogeno per i soliti motivi di magna magna si riparla di nucleare, senza contare che ancora non siamo stati capaci di trovare una degna sistemazione alle scorie della nostra precedente avventura nucleare, altra opera nefanda potrebbe essere il ponte sullo stretto di Messina, giù costruiscono gli ospedali con la sabbia di Mondello non oso pensare con quale criterio e quali materiali verrà eventualmente eretto il fatidico ponte, ma se va bene diventerà una fonte di guadagno per le locali mafie per i prossimi decenni a venire, come succede per esempio con la Salerno Reggio Calabria che è un cantiere continuo da decenni senza mai vederne la fine, una specie di pensione avita per i mafiosetti locali, quindi anche l’ipotetico ponte diventerebbe un cantiere in fase di manutenzione perenne a spese del resto d’Italia.
La mia paura vera è che questi nuovi movimenti ambientalisti facciano la stessa fine del movimento dei Verdi che in passato volevano cambiare tutto e tutti e si erano irti come gli unici difensori dell’ambiente e invece sono cambiati unicamente loro che si sono uniformati alla mentalità di palazzo e le nefandezze sono continuate tanto e più di prima con la loro benedizione.
Confido molto nei giovani, io e la mia generazione di caxxate ne abbiamo fatte fin troppe..
Ciaooo neh!
Perdona gli errori, ne ho fatti un sacco, ma l’ora è tarda …..
Ancora ciao e grazie per l’ospitalità e la pazienza.
Caro Alan, l’eventuale auspicata caduta del vecchio satiro, anche a detta di osservatori più bravi e/o più quotati di me, è un’ipotesi tutt’altro che lontana, anzi addirittura la più probabile nei prossimi mesi.
La mafia l’ha abbandonato, ed ora sistematicamente ne sta distruggendo l’immagine (magari con l’aiuto di qualche “escort”), la Chiesa pure, …e Giuliano Ferrara sta guardandosi intorno. L’uomo ormai non dà più affidamento, e grandi manovre, come la riproposizione del ‘partito del Sud’, sono in corso.
Addirittura sono già comparsi i nomi dei due candidati alla successione: Tremonti e Draghi, uomini notoriamente vicini ai famosi “poteri forti”.
Non c’è ovviamente da stare molto allegri; è evidente che per ora l’opposizione è a pezzi, se escludiamo quei cantieri, prematuri allo stato attuale.
Per il resto del tuo commento, a parte una mia maggiore tendenziale fiducia verso i movimenti di stampo ecologista, mi sembra che siamo d’accordo.
Grazie per il tuo lungo e valido contributo.
E alla prossima, neh !
Citando Guccini: “settembre è il mese dei ripensamenti sugli anni e sulle età”, ma tu cominci ben prima!
Scherzi a parte, condivido molte delle tue riflessioni.
ciao
Silvana
“…ti siedi e pensi e ricominci il gioco / della tua identità”,
continua la strofa dei “dodici mesi” su settembre.
Ecco, in agosto, quando quel gioco non è ancora ricominciato, e i colori tornano a popolare giornate ancora quiete, e lunghe, ed estive, dalla luminosità appena smorzata, sedersi a pensare credo che possa dare, ancor di più, utili indicazioni di percorso.
Grazie della visita, carissima Silvana, e a presto.
Mi ha fatto sorridere leggere l’inizio del tuo post perchè, puntualmente, già alla fine di luglio, inizio a dire che l’estate è quasi finita e, puntualmente, le mie amiche mi prendono in giro! Tra tutti i cantieri di rinnovamento che hai citato, il mio preferito, o meglio, quello nel quale ho più fiducia perchè è il più libero, sincero, spontaneo è il mondo dei blogger. Ho avuto modo di constatare che Travaglio non è molto interessato alle questioni ambientali, in occasione di uno spettacolo da lui tenuto a Cagliari, all’anfiteatro romano il cui allestimento in legno è abusivo, con la nostra associazione ecologista gli abbiamo chiesto di parlare della cosa durante lo spettacolo ma lui ha risposto che lo spettacolo era “chiuso” mentre, al contrario, Grillo, sempre durante uno spettacolo all’anfiteatro, ne ha parlato ampiamente. Giornalisti liberi a metà, ma non si può pretendere troppo, e va bene così. Ciao Franz 🙂
Ciao cara Giraffa,
mi fa molto piacere condividere con te la stessa percezione dell’evoluzione stagionale.
Per me è una conquista recente, per la quale devo ringraziare la liberazione dalla vita d’ufficio, sei anni fa. Immagino che il clima della tua Sardegna renda ancora più evidente il fenomeno, ma bisogna sempre avere occhi (anche interiori) per accorgersene.
Quanto a cantieri ed ecologia, ogni botte dà il vino che ha, e quello di Travaglio, straordinario per tanti aspetti, sembra conoscere i suoi forti limiti.
Ma, come dici tu, va bene così: col tempo lo faremo ragionare…
Ciao, a presto !
🙂