E’ caduta una stella (terza parte)

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Passata la notte viene il momento di pensare, poi di progettare, e poi, nei limiti del possibile, di agire.

Una dose di rischio di incidente stradale è implicita nel gioco, anzi nel mestiere.
Dopo la clamorosa svista che causò quello di oltre due anni fa, feci tesoro dell’esperienza, e da allora gli unici pericoli che ho corso sono stati causati da negligenze altrui, peraltro sempre neutralizzati da un’attenzione molto vigile.

Ma quello che è successo lunedì mi ha rimesso in discussione.
Stavo viaggiando con un mezzo insicuro, quella slittata l’ha dimostrato ampiamente, e dunque sono stato molto fortunato nel finire la corsa, probabilmente l’ultimo viaggio della Cometa, contro quel gard-rail, e non contro il muso di un’altra vettura lanciata in senso opposto, o magari in fondo a una scarpata. E di farlo comunque senza nessuno a bordo.
La coscienza reclama attenzione, e non per un catartico atto di autoflagellazione, o magari per recitare tre magici Pater-Ave-Gloria a mo’ di espiazione ed esorcismo, quanto per trarre un’importante lezione anche da questo nuovo episodio.

Se volessi discolparmi, potrei recriminare contro la somma beffarda delle circostanze, in particolare del manifestarsi dei campanelli d’allarme nelle giornate ferragostane di oggettiva difficoltà di un intervento.
Altri scaricherebbero la colpa sull’officina che per due volte in pochi mesi mi ha regolato la convergenza delle ruote, visto che in entrambi i casi le gomme si sono di lì a poco usurate irregolarmente, nella parte più esterna del battistrada; magari si preparerebbero a fare una scenata, o a citarli per danni. Da parte mia preferisco sospendere il giudizio, con l’unica accortezza di cambiare il centro di assistenza per il futuro.

Ho ben presente una cosa: l’obiettivo del mio esame di coscienza non è un giudizio di innocenza o colpevolezza, ma solo una lucida rivisitazione dell’accaduto, per depositare nella memoria del vissuto i dati più vivi, articolati e preziosi della brutta esperienza. La valutazione dei rischi futuri ne potrà tenere conto.

Rivisitare, rivivere la sensazione del volante e del freno ridotti alla totale impotenza in quei lunghi secondi dello slittamento prima del botto. E ogni tanto ripensare, con perdurante sorpresa, al muso della mia vettura ora, turpemente squarciato, a me qui in casa ridotto nuovamente all’inattività, prima di poter gestire un’auto di scorta, con relative beghe, se tutto va bene da lunedì prossimo.

Ma poi, oltre a pensare, riaprirsi alla vita: progettare, agire.
Un’auto nuova, comoda, sicura, spaziosa, non troppo lunga, alimentata a metano: ‘Quattroruote’ alla mano, martedì ho definito la scelta del modello.
Sono capace, quando serve, di essere fulmineo: la considerazione dei tempi di consegna fino a novanta giorni me ne ha dato l’occasione. E questa mattina mi sono fatto accompagnare, da una mia vecchia amica, dal concessionario prescelto, dove alla fine ho firmato l’ordine d’acquisto, con probabile trauma da incredulità del venditore sfaccendato (che forse deve ancora riaversi), e molta soddisfazione da parte mia sui dettagli economici e organizzativi dell’acquisto, oltre che sulle caratteristiche tecniche dell’automobile.

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touranedit

Eccola qui, un’immagine della mia futura nuova compagna di lavoro, una Volkswagen Touran che avrà l’arduo compito di sostituire degnamente la cara, vecchia, servizievole Cometa.

Deciderò a giorni la sorte di quest’ultima, ma ritengo molto improbabile la scelta di farla riparare, e che ormai si possa più riaccendere, anche solo provvisoriamente, la sua sfrecciante luce bianca nel cielo delle strade della mia città…
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Immagine iniziale elaborata dagli originali:
http://www.arteltlc.it/images/svincolo_p_super.jpg
http://www.panoramica.org/Bianchi/stella_alpina.html
Immagine finale da:
http://www.worldcarfans.com/103102811136/touran-taxi-available-with-immediate-effect

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5 risposte a E’ caduta una stella (terza parte)

  1. riri52 ha detto:

    Cambiare la macchina è proprio una bella sensazion, triste per la vecchia, ma nuova e già piena di promesse per il futuro. a bene ogni tanto cambiare piccoli pezzi della propria vita, almeno per me.
    Mi permetto un saluto a Superfragilistic e le dico che non è sola nella città infuocata. Dietro le persiane siamo in molti e a volte ci sentiamo un poco fuori dal coro, ma poi passa. Ciao Riri52

    • Franz ha detto:

      Mi viene da pensare che gli acquisti che rinnovano le proprie abitudini quotidiane, come l’automobile, e in particolare l’auto di lavoro, possano offrire tanto più “belle sensazioni” quanto più lontano ci si senta dalla compulsiva ricerca di tale piacere.
      Non mancherò di descrivere, quando sarà il momento, il mio vissuto al proposito, per chi avrà la pazienza di continuare a leggermi, come spero, (anzi ci conto !), anche tu.
      Ciao. 🙂

  2. Superfragilistic ha detto:

    Ma santo cielo, non ti si può lasciare solo un momento e vedi che sorprese… comunque il bicchiere è più pieno che vuoto: tu sei tra di noi a raccontare il fatto anche se non più con la Cometa. Ma vedo che hai fatta un’ottima scelta per la nuova cometa che illuminerà le notti dei tanti, ti auguro, viaggiatori che vi saliranno. E naturalmente le tue, e non solo le notti. Non vedo l’ora di venirmi a fare un giretto anch’io. Dai che era ora di cambiarla. Comunque questo è un segnale contro le non vacanze: anche loro servono specie dopo un anno carico di eventi non sempre positivi. E poi che depressione questa città solitaria. Io provo a dire che è bello stare soli, ma mi ritrovo sola a casa ormai da tre giorni e già mi sembra di impazzire. E le lacrime spuntano dalle ciglia se penso che ormai la mia situazione, dopo un affollamento duratotanti anni, è questa e le parei della mia casa non risuonano più di ‘mamma’ chiamata ad ogni pie’ sospinto. Ancora per strada mi capita di girarmi se qualcuno chiama mamma. E poi mi dicono che ho le nipoti ma io non sono di quelle nonne lì: sono i miei figli quelli che vorrei. Tra qualche mese poi anche il coniuge partirà per l’Africa e così il quadreto sarà completo. Vorrà dire che verrò lì più spesso. Pensieri d’estate, che vuoi farci? Ne sai qualcosa tu. Mi raccomando non farmi sentire più di queste notizie capito?wordpress stats plugin

    • Franz ha detto:

      Le ‘non vacanze’…
      L’espressione, carissima Super-amica, mi fa molto sorridere.
      E mi fa sorridere anche l’idea di segnali punitivi destinati a sviarmi dalla mia pericolosa deriva…
      Il sorriso più grande tuttavia, e qui finalmente possiamo concordare, è quello relativo al bicchiere più pieno che vuoto.
      Spero poi che possiamo presto riempirlo del tutto, e magari sul serio, per brindare all’auto nuova, e alla ritrovata serenità, sia la mia che la tua.
      Anche se la mia situazione di vita è molto diversa, posso capire come sia drammatico, come dici tu anche fino alle lacrime, il silenzio, per chi è abituato alla compagnia, vociante molteplice e costante, delle persone care.
      Ma non sottovalutiamo i tuoi super-poteri, che ti permetteranno sicuramente di trovare nuovi parametri per un’esistenza piena e, non è ancora vietato, anche gioiosa.
      Mi impegnerò, per quanto mi riguarda e per contribuire a questo obiettivo, a darti d’ora in poi tante buone notizie !

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