.
.
E’ questo che mi sembra di notare in questi giorni, una vera e propria corrente di apprensione che attraversa i blog, parlo ovviamente di quelli attenti alla realtà non camuffata dall’informazione di regime.
La Jena Ridens è di nuovo fra noi, dopo qualche settimana di agosto in cui la scena del Circo Italia, che in molti avremmo preferito del tutto deserta, è stata occupata dalle acrobazie, dai giochi di prestigio e dai pagliacci della Lega Nord.
E’ una Jena famelica, sembrerebbe quasi braccata, e mostra il suo volto più aggressivo.
Oltre a spassarsela come possiamo immaginarci nelle sue ville, ha avuto tempo, modo, e consiglieri, per studiare le nuove strategie, che senza indugi sta mettendo in atto.
Un crescendo di movimento, di presenzialismo, all’Italia e all’estero, ma soprattutto di attacchi nel campo da sempre a lui più congeniale e strategico: il controllo dell’informazione.
Non facciamo in tempo a renderci conto che la nostra democratica e liberale Italia, terra e …popolo della libertà, ha spudoratamente negato il diritto di asilo politico a dei poveri disgraziati, condannandoli a chissà quale destino, che l’attenzione viene catturata dalle bordate del Servo Primo Cannoniere Vittorio contro il direttore del quotidiano dei Vescovi, che dopo aver taciuto per anni sulla corruzione e le connivenze del capo del governo, aveva poi deciso, sulla spinta di ipotizzabili massicce pressioni dei lettori, di storcere ufficialmente il naso sulle allegre frequentazioni del Vecchio Satiro.
Qualche giorno di fiera resistenza, poi la caduta, che precederà il probabile avvicendamento alla guida di “Avvenire” di un uomo vicino non più all’Azione Cattolica, ma ai ben più controllati e apparentati rappresentanti di Comunione e Liberazione.
Chi non l’avesse già ascoltato o letto, può trovare qui un bel commento sulla vicenda, pubblicato lunedì scorso da Marco Travaglio, che ancora una volta si distingue per lucidità, precisione ed equilibrio.
Sembra di assistere ad un cambio di marcia, ad un’ulteriore degenerazione di una realtà già molto difficile da accettare, e questo spiega evidentemente quella corrente di apprensione a cui accennavo.
Spiega il senso di impotenza, di sterilità, di chi cerca di dare abitualmente il suo piccolo contributo alla riaffermazione di principi di equità e libertà vera, e vede andare in senso opposto la società in cui vive.
Per una volta, tuttavia, non mi sento allineato con la virtuale comunità di cui faccio parte.
Un po’ per la mia natura tutt’altro che passionale, e magari talvolta anche un po’ pigra nell’allertarsi.
Ma soprattutto, penso, per almeno un paio di ragioni oggettive.
La prima e più evidente è che siamo di fronte a un anziano leader sulla difensiva.
Ed esattamente da quando la sua “futura ex-coniuge” ha coraggiosamente scoperchiato la pentola sul festoso mondo delle sue giovani amiche, e soprattutto ha parlato di lui come di una persona molto “bisognosa di cure”.
Se ci pensiamo è stato un bel colpo di scena; se ci pensiamo molte cose sono cambiate da quel momento. E molti hanno previsto l’imminente caduta del tiranno.
Ma sono processi che non possono realizzarsi da un giorno all’altro: il regno si è fortemente strutturato e radicato, nel corso di tanti anni e di tante leggi più o meno “ad personam”, e di tanta corruzione, e di tanti TG4 e di tanti Grandi Fratelli, e tettone e chiappone bidimensionali; ci vuole del tempo per abbatterlo.
Lui non può che reagire come sta facendo, cioè alzando il tiro. Dovremmo forse esserne contenti e rinfocolati nella speranza.
La seconda è che il recente clamore dittatoriale nasconde una volta di più quei “cantieri di rinnovamento” di cui ho ripetutamente parlato, ovvero, in altre parole, di presenze nel mondo della cultura, dell’informazione, del volontariato, nonché più genericamente della Rete, di voci, singole o collettive, tutt’altro che zittite e sconfitte, ma piuttosto alla ricerca e sulla via di organizzazione, diffusione, aggregazione.
E a questo proposito voglio segnalare due prossime giornate di protesta “sulla piazza”, che sarebbe bello avessero una straordinaria partecipazione.
La prima è la mobilitazione del mondo della stampa, prevista per sabato 19 settembre a Roma, e di cui al momento è noto solo questo proclama.
Da tenere d’occhio: evento “bisognoso di cura” almeno quanto colui che l’ha indirettamente provocato.
La seconda manifestazione “di piazza” meritevole di rilievo è prevista una settimana dopo, sempre a Roma, per volontà di Salvatore Borsellino, che imperterrito, contro tutto e contro tutti, cerca di dare voce ad un movimento di protesta contro le trattative fra stato e mafia (e le relative attuali reticenze) che portarono all’omicidio del giudice suo fratello Paolo, amico ed erede spirituale di Giovanni Falcone, e sulle quali è in pratica nata la seconda repubblica, come sta progressivamente emergendo.
Per un commento sulla prevista manifestazione, clicca qui.
Per un’approfondita informazione sui fatti in oggetto, clicca qui.
Ho citato un paio di buone ragioni per mantenere la calma.
Ce n’è una terza, su cui conto a breve di tornare a rivolgere l’attenzione con un intero post.
Sul “Titanic” si ballava a poche ore dalla tragedia.
Qui da noi siamo a rischio di un effetto di distrazione indubbiamente meno piacevole, rappresentato dalla deriva dittatoriale e culturale del nostro Paese, ma altrettanto efficace, rispetto alla navigazione della grande nave su cui siamo imbarcati tutti quanti.
Sto parlando della Terra, di quanto si stia facendo, si stia per fare, e di quanto non si stia facendo, per garantire una navigazione possibile e magari più corretta a chi verrà dopo di noi, e anche a noi stessi, visto che le condizioni di allarme sono davvero immediate e urgenti.
Prossimamente su questi schermi.
.
.
.
.
.
——-
L’immagine è tratta dalla citata e linkata presentazione della manifestazione del 19 settembre, dal sito di Megachip:
http://www.megachipdue.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/537-contro-il-guinzaglio-ai-media-19-settembre-a-roma.html
Ciao Franz, mi sono espresso male, lo so anche io che qualcuno per fortuna c’è, il mio dire”nessuno vuole comprendere”, “nessuno è disposto a farsi carico” era inteso come gruppo omogeneo capace di dare una svolta significativa al momento politico e sociale che stiamo attraversando, tant’è che ne ho anche dato una mia specie di motivazione, ossia “le nostre coscienze sono troppo suddivise in mille pensieri e direzioni diverse che portano ognuno per una strada diversa” per essere in questo momento capace di prendere in mano una iniziativa capace di risolvere l’immediato, essere in un milione di persone contrarie ma ognuno con propri punti di vista e soprattutto ognuno con i propri obbiettivi, non porta proprio a nulla di efficace, anche se condivido il pensiero positivo e reale nell’apprendere che esistono un milione di persone che non la pensano come Lui, sicuramente si tratta di un buon inizio, ma è una cura che richiede molto tempo e purtroppo è l’unica cosa che non abbiamo, ma mi rendo conto che non abbiamo altre alternative, quindi ci tocca attendere e sperare, ma palese è il sintomo di impotenza e di inutilità nell’immediato, quindi speriamo che noi nel frattempo ce la caviamo….
Ciaooo neh!
Quanto ho appena scritto in replica al commento di Silvana vale anche per le considerazioni scambiate con te, per cui non mi dilungo oltre.
Certo, non si può sperare in un cambiamento di rotta deciso e repentino, ma il senso di essere arrivati all’apice di una lunga e cupa vicenda, che mostra ora tutto il suo grado di devastazione, mi sembra abbastanza palpabile, e per una volta mi auguro che “al peggio ci sia una fine”.
Ancora un saluto e un grazie.
Questa percezione l’ho anch’io quando leggo post, socialnetwork o mi trovo a parlare con alcune persone e in talune circostanze.
Ma poi non lo ritrovo quando ascolto le persone parlare sull’autobus, al bar, nei mercatini mentra fanno la spesa.
Insomma non percepisco nella stragrande maggioranza delle persone la necessità di un violento scossone a questa politica da basso impero.
Anche nella nostra città, una delle poche isole non berlusconiane rimaste, sento la rassegnazione di chi pensa che non ce la potremo fare.
Ed è questo che mi sgomenta.
Inoltre non vedo, a tutt’oggi, una classe dirigente politica che possa prendere il posto di questi “signori”.
Non siamo stati capaci di formarla grazie anche all’idea, sapientemente distillata, che il politico di professione sia una parolaccia invece che un possibile bagaglio di capacità, conoscenze ed esperienza.
Renditi conto che siamo arrivati al punto di dichiarare Fini un buon politico semplicemente perchè dice cose ragionevoli e civili (anche se non mi fido ancora tantissimo di questo cambiamento, e mi fa un filino impressione dover essere d’accordo con un ex fascista).
Comunque stringo i denti, vado avanti, mi dò da fare e spero incrociando le dita che gli italiani colgano il vento della necessità di un cambiamento di rotta vero e radicale.
Ciao
Silvana
Il tuo commento, come pure quelli di Alanford, sembrano capovolgere il senso del post originario.
Sul mio invito a non lasciarsi allarmare troppo (rivolto, lo ammetto, ad una minoranza in qualche modo illuminata), sovrapponi una desolata considerazione di diffuso pessimismo e di senso di resa percepito nella popolazione cittadina.
Credo a mia volta di essere un buon testimone degli umori della gente, da quell’osservatorio privilegiato che è la guida di un taxi, ma, sarà l’orario, la stanchezza o chissà che, l’unica cosa che mi sembra di poter concludere in questo momento è che di confusione sì ce n’è tanta, ma anche altrettanti gradi diversi di consapevolezza.
Penso comunque che siamo in un momento limite, alla fine del terzo ed ultimo regno berlusconiano, quello che, raccogliendo le eredità precedenti, si è mostrato anche più devastante nei confronti delle istituzioni, mentre il degrado culturale ha messo radici.
Siamo come dopo un’alluvione o un terremoto, che ha spazzato via in particolare i partiti popolari della sinistra e comunque dell’opposizione, quella vera.
C’è molto da ricostruire, ma insisto nel guardare con interesse a fermenti e movimenti, tutt’altro che annichiliti, che possono guidare questa necessaria ricostruzione, delle coscienze, della cultura e della politica, e ai quali la probabile caduta del grande piazzista darà il giusto risalto, ora soffocato dal clamore di lui e dei suoi fedeli informatori di regime.
La partita, secondo me, è tutt’altro che conclusa, e gli elementi in gioco sono numerosi e complessi, più di quello che può sembrare, e questo mi sprona a cercare di mettermi in gioco, o quanto meno di non abbandonare la speranza.
Ciao Silvana, grazie del contributo !
Credo anche io che ci siano i primi scricchiolii, da come stanno procedendo le cose, vedi l’attacco a Fini. Piano piano, lentamente, ma inesorabilmente, perchè ci sono altri che non dimenticano e si vogliono distaccare. restiamo in attesa. Ciao Riri52
Sta giocando al massacro, ma, penso anch’io, le schiere dei suoi nemici si stanno infittendo in maniera …promettente.
Restiamo in attesa, certo, sulla riva del fiume.
Ciao !
Condivido il tuo punto di vista la dove dici che se Lui cadrà sarà probabilmente per intrallazzi di palazzo e non per scelta popolare, però questo non mi tranquillizza per nulla,anzi, il mio senso di disfatta si acuisce non poco, come non mi aiuta per nulla il sapere che ci sono fermenti meritevoli di attenzione e di coinvolgimento, sono consapevole che per ora è lunica strada realmente percorribile ed auspicabile, ma non mi soddisfa per nulla, perchè nel frattempo, tutto sa di continui inciuci di palazzo e di partito, e i veri problemi del paese continueranno a rimanerne fuori, anche perchè quei movimenti in fermento saranno ancora ininfluenti politicamente parlando alla vita del paese, quindi tutto continuerà per anni ad essere nelle mani di questo o quel inciucio politico, qualunque nome di partito o lega abbia, la mia paura poi è che questi movimenti sempre per il medesimo problema di potere si dividano in tanti anzi i ntroppi movimenti di pensiero, arrivando a non contare numericamente proprio nulla.
Il paese è troppo nella cacca per potersi permettere tempi troppo lunghi di mutamento, chi ne trarrà vantaggo saranno solo gli inciucisti ed i soliti partiti che approfitteranno del bisogno di calma e serenità delle masse che di per se hanno una vera e propria predisposizione a lasciare addormentare troppo facilmente e velocemente le proprie coscienze.
L’italia ha un tremendo bisogno di un’idea capace di unire e non di mille idee capaci di dividere, come è successo fino ad ora.
Per certi versi la democrazia si è persa in se stessa, incapace di dare delle regole, perchè le regole di per se vengono viste come una forma antidemocratica di imposizione, quindi l’antitesi della libertà, ma nessuno vuole comprendere che la parola libertà non vuole ne deve significare libertà totale di fare quello che uno meglio crede, qualche regola, qualche paletto dovremo prima o poi finire per accettarlo, ed allora ariecco il gatto che si morde la coda in un circolo vizioso dal quale non se ne esce se non con le ossa rotte, perchè per accettare delle regole occorre condivisione di intento e di pensiero, ed in questo momento non vedo nella mentalità degli Italiani nessuno dei due, si il desiderio c’è ma solo per gli eventuali benefici, ma nessuno oggi è disposto a farsi carico degli oneri necessari a raggiungere questi benefici, neanche la grande crisi che ci sta attraversando, le nostre coscienze sono troppo suddivise in mille pensieri che portano ognuno per una strada diversa.
Ciaooo neh! alla prox.
I tuoi giudizi impietosi sono secondo me condivisibili in quanto tendenza attuale, anche schiacciante se vuoi, come sembra evidente.
Ma la tua generalizzazione (“nessuno vuole comprendere”, “nessuno è disposto a farsi carico”) è a mio parere troppo negativa e ingenerosa. Qualcuno c’è, e qualcuno potrebbe esserci, aggiungersi, contribuire. Solo, però, se non ci lasciamo prendere dal disfattismo.
Ciao Alanford, alla prossima.
Ma no che non mi fa perdere il sonno nonno Silvio!! Veglio e diffondo quello che vengo a sapere, mi attivo, faccio la mia parte e, sotto questo aspetto, anche tu stai “sveglio”!! Perciò, l’esercito è già pronto 😉
Quando si dispiegherà, sarà una scena meravigliosamente apocalittica, che meriterebbe un quarto libro (e relativo film) del ‘Signore degli Anelli’ !
Con lo scontro finale fra il Nano Gimli e lo Psiconano…
😮
Ciao…………. smackkkkkkkkkkkk
Sempre di poche ma sentite parole, la cara Miss…
Ciao, baci, smack !
Va bene, Franz, sto calma, buona e paziente, in attesa del ricambio di questa classe politica che, da destra a sinistra, si è completamente dimenticata di noi. Però, nell’attesa non dormo, eh 😉
Se ‘vegliare’ significa ‘tenersi pronti’, e preparare in silenzio l’ “esercito delle Giraffe”, tanto di cappello !
Se invece significa solo ‘perdere il sonno’, ti chiedo: ma sei proprio sicura che questa belva, e lo zoo che gli sta intorno, se lo meritino ???
Buonanotte e sogni d’oro ! 😐
Ho letto con estremo interesse quanto da te espresso circa il momento attuale della nostra situazione politico/sociale, leggo la sottile speranza che si nasconde e che ne sorregge il senso e le previsioni ad un tempo relativamente breve, purtroppo non riesco ad essere altrettanto ottimista, perché sebbene tu dica che c’è un movimento di menti e di persone che cominciano a remare in senso contrario rispetto al senso della corrente attuale, per essere un minimo ottimista dovrei vedere che esiste un movimento di persone capace di sostituire l’attuale classe politica, dovrei vedere anche dal punto di vista numerico molte persone perseguire la stessa idea fino a fondersi in una coalizione politica capace di prendere il posto di quella attuale, un movimento omogeneo di idee e di teste capaci di creare un governo duraturo e solidale, capace di resistere al tempo e alle lotte intestine e a quelle inevitabili provenienti dall’esterno, arrabbiate per essere eventualmente state obbligate a mollare il boccone, purtroppo così non è ancora, i tempi non sono ancora maturi, mancano uomini, capacità e carisma, purtroppo sono convinto che quando Lui dice di avere ancora un’alta percentuale di gradimento non dica una totale fesseria, sicuramente bleffa un po’ sui numeri, ma sicuramente la percentuale gli è ancora assolutamente favorevole.
Sicuramente dal tuo discorso traggo e condivido la soddisfazione di vedere l’inizio del crearsi di una serie di movimenti contrari, ma leggo ancora molta confusione e troppo poca omogeneità di intenti e pensieri, solo una forte e coesa massa sotto ad una unica corrente di pensiero e possibilmente bandiera è in grado di sconfiggere l’uomo del male, il passato recente ha dimostrato il fallimento delle coalizioni, poi bisogna tenere conto della grande confusione che c’è ora nella testa della gente portati dagli eventi a condividere idee sia della sinistra che quella della destra, questo è favorevole a Lui e al suo carisma che riesce a spuntarla sulle idee, proprio perché non esistono più idee facilmente etichettabili, riconducibili ad una idea politica ben definita, sicuramente a moltissimi piacciono le idee sul sociale ma non condividono quello che la sinistra propone per l’immigrazione e per l’ordine pubblico, due fattori determinanti per avere i consensi della massa, e per ora le uniche risposte di un certo rilievo e dall’apparenza decisa e risolutoria sono arrivate dalla lega e dalla destra, la sinistra sa solo dire che tutti hanno il diritto ad avere un’opportunità, quindi anche e soprattutto quei poveri disgraziati che arrivano sulle nostre coste sui gommoni, sicuramente è una cosa giustissima dal punto di vista ideologico, ma è deleteria dal punto di vista pratico, questa apertura è la prima condanna al mondo della sinistra, la seconda è l’atavica incapacità di gestire il potere dimostrando una certa predisposizione per la ben più facile posizione dell’opposizione.
La gente si sente insicura su molti fronti, sulla condizione sociale, sulla condizione di vita all’interno delle città, dove l’ingresso non controllate di masse di poveracci hanno condizionato il senso di sicurezza delle cittadinanze, per ora risposte a queste paure sono arrivate e in qualche modo risolte unicamente dalla destra e dalla lega, credo che sarà proprio su questo terreno che la sinistra si scontrerà e rischierà di perdere o la propria identità o la propria capacità di essere forza politica capace di prendere in mano le redini del potere, la sinistra non ha ancora risolto problematiche etiche contrastanti all’interno della sua linea politica, in un mondo (Italico) che si sta disgregando ed impoverendo sempre di più non si può chiedere di cedere le ultime briciole a chi più disgraziato e sfortunato viene con i barconi disposti a tutto proprio per quelle importantissime briciole rimaste, chiunque dica di essere in grado di impedirlo troverà terreno fertile e gente pronta a sostenerli.
Purtroppo non si può più governare con le ideologie, ma con qualche cosa di nuovo che accontenti tutti e per ora Lui riesce con quel sorriso sulle labbra a farsi portavoce di mille facili promesse, al popolo per ora bastano quelle, l’opposizione per ora non è in grado neanche di regalare illusioni e bugie, figuriamoci di governare una nave alla totale deriva, insomma la vedo ancora molto male…….
Ciaooo neh!
Il tuo commento, caro Alan, mi fa pensare che a volte do per scontato cose già scritte in precedenza, e che forse farei invece bene a ripetere.
E’ infatti passato quasi un mese, era l’8 agosto, quando scrivevo:
“Non ho idee su tempi e modi dell’auspicabile tramonto politico del vecchio satiro, ed anziché l’intuizione di campagne di protesta, quella che nutro quest’anno, durante questa nuova stagione della tregua, è relativa alla presenza di importanti cantieri di rinnovamento, che si riveleranno sicuramente troppo acerbi per costituire o catalizzare un’immediata alternativa di governo finalmente degna di adesione e di fiducia, ma che col tempo potrebbero anche farlo.”
In questo nuovo post, volevo poi semplicemente dire che la percezione che si rischia di avere della realtà è di una dittatura che ha ormai soffocato le voci critiche, ed è una percezione errata, in presenza di tanti “cantieri” più che mai vivaci e forieri di rinnovamento.
Quanto a “Lui”, penso, diversamente da te, che si avvicini la sua caduta.
Ovviamente non succederà tramite una dialettica con un’opposizione, numericamente e organizzativamente annichilita, come è effettivamente ad oggi, ma per giochi di palazzo, correnti di potere ancora più efficaci del confronto parlamentare, che ne indeboliranno e distruggeranno del tutto l’immagine per sostituirlo con un personaggio, e magari con nuovi partiti (leggi “lega per il Mezzogiorno”) ritenuti più affidabili e funzionali ai propri interessi.
Beppe Grillo, che è stato buon profeta in più di un’occasione, mi sembra ancor più drastico, nelle sue previsioni, come puoi leggere
nel post che ha appena pubblicato.
Al di là dei nuovi quadri che si andranno prospettando, e senza chiudere gli occhi sui vertici di desolazione raggiunti, l’impressione che esistano fermenti meritevoli di attenzione e di coinvolgimento è per me più che mai viva, e sarei felice di poter condividere con te un atteggiamento e una percezione meno disfattista, di “totale deriva” come concludi.
Grazie per l’ennesimo ricco contributo.
Ciao !