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Sul video-terminale montato sul taxi compaiono spesso i messaggi di servizio diramati dalla centrale, il cui argomento più frequente è la ricerca di oggetti smarriti dai clienti, ma talvolta anche la preziosa, immediata informazione circa le difficoltà di circolazione, e comunque tutto ciò che è utile si sappia in tempo reale o quasi.
Ci si butta un occhio, e poi quasi automaticamente si cancella la videata.
Venerdì sera, tuttavia, ne è comparso uno che mi è giunto come un improvviso colpo basso: “Il termine per la presentazione degli articoli per il giornalino è domenica 31”.
“E bravi, accidenti, la prossima volta fatelo retroattivo, magari…”, mi sono detto accusando il colpo.
In un periodo in cui la dominante della mia vita sembra essere il rilassamento e il riposo, stavo già pregustando un intero fine settimana privo di impegni, se escludiamo la corsa podistica non competitiva della domenica mattina, e soprattutto avendo già quasi raggiunto l’obiettivo di incasso mensile che mi ero dato, dunque con la possibilità di non dover stare troppe ore alla guida. Insomma una situazione di lusso.
Poche idee per la testa, ne rimandavo da tempo la ricerca e l’elaborazione mentale alla comparsa di un avviso di quel tipo, di solito molto più anticipato rispetto alla scadenza. Ed ecco ora che mi tocca compiere l’opera praticamente da zero in un paio di giorni.
La rivista ha frequenza bimestrale, e da quando mi sono messo alla guida di un taxi, ormai sei anni fa, non sono mai venuto meno a quell’appuntamento, un po’ con un intento volontario solidaristico, nello spirito cooperativo che dovrebbe animare tutti i soci, ma anche un bel po’, qui posso confessarlo, per farmi conoscere ed apprezzare dai colleghi, che, vedendomi poco incline alle chiacchiere da posteggio, potrebbero scambiarmi per l’orso Yoghi, e darmene quella non gradita nomea; insomma come prevenzione anti-mobbing.
Rispetto a quelli che pubblico su questo blog, negli articoli che scrivo per la rivista sono ovviamente molto più abbottonato, a tutti i livelli, principalmente quello politico e sociale, ma anche quello ecologico, e, si può ben capire, quello intimistico.
Cerco comunque sempre di essere sincero, accurato nello stile, e magari, a volte più a volte meno, di veicolare contenuti di un qualche valore, anche perchè, lo devo ammettere, il pubblico di quegli articoli è sicuramente più esteso rispetto ai frequentatori di questo blog.
Poco dopo la nascita di questo mio diario telematico, e solo in un paio di altre occasioni, ho cercato di approfittare di quella rivista per dargli un po’ di visibilità, tramite una citazione e l’indicazione dell’indirizzo http, ma con risultati sorprendentemente scarsi, che attribuisco alla scarsa diffusione di internet presso la maggioranza dei colleghi, ma anche al loro poco tempo libero.
Fatto sta che, se mi capita di ricevere spesso qualche commento positivo circa i miei articoli sul giornalino, il numero di chi, fra di loro, presti attenzione anche a queste pagine telematiche, anche solo di tanto in tanto, ho l’impressione sia non troppo lontano dallo zero.
D’altra parte non ho riscontri possibili, se escludiamo un nuovo collega che mi riempie di complimenti ogni volta che ci incontriamo; e che addirittura mi riconobbe incredibilmente durante un rifornimento di metano quando ancora lui faceva un altro mestiere, dandomi per la prima ed unica volta nella mia vita la narcisistica impressione di essere un vero divo…
Comunque, come premio (o magari punizione…) per quei pochi colleghi che leggerano queste righe, ho voluto pubblicare in anteprima l’articolo che, sia pur con tempi di incubazione così ristretti, sono riuscito ancora una volta a scrivere ed inviare (clicca qui; ovviamente è gradito il ‘click’ anche da parte di chiunque altro passi di qua, abitualmente o casualmente).
Visto che siamo in argomento, per una volta transigo dalla mia scarsa propensione a parlare di queste cose, cioè del livello di popolarità, di diffusione, insomma del numero di accessi relativi ai miei post.
Inutile negarlo, si scrive per essere letti, quali che siano l’intento e i contenuti, più o meno validi e nobili, dei propri brani; ricevere dei commenti è un’insostituibile forma di incoraggiamento, come pure preziosi sono i complimenti che ricevo da altri amici che non amano manifestarsi pubblicamente ma che conosco bene; ed è un incoraggiamento vedere crescere il numero degli accessi, di cui ogni blogger ha solitamente a disposizione alcune statistiche in tempo reale.
Partendo dal trasferimento del Franz-blog sull’attuale piattaforma, poco meno di un anno fa, la tendenza all’aumento dei contatti è stata lieve ma costante, mese dopo mese.
Nelle ultime due settimane, vai a sapere perché, si è verificato un calo, forse fisiologico forse chissà. Non piango, state tranquilli, anche perché la vocazione di pura passione che ci metto è gratuita, e grazie al cielo non devo rendere conto a nessun editore o sponsor.
Però si scrive per essere letti, come dicevo, e quindi, saltuariamente, ho ingaggiato una mia piccola nuova campagna acquisti, seguendo la logica molto ben descritta in questo post di un’amica che si firma “Iolosoxchecero”, là dove dice:
Lasciare un commento è come lasciare un biglietto da visita di se stessi e del luogo dove, eventualmente, trovarci per approfondire la conoscenza. Un vero e proprio invito, a quella persona, a prendere un caffè con me. Quella persona può ignorarlo oppure può arrivare fino al “mio” bar-book e spiarmi dalla vetrina e decidere di non entrare (per mille motivi che non sto qui a discutere) oppure, incuriosita, entrare e sedersi al mio tavolino, cogliendo l’occasione per conoscermi, senza alcun impegno.
Il numero di voci presenti nella blogosfera sembra infinito e non c’è che l’imbarazzo della scelta, link via link, per ascoltarne e conoscerne delle nuove.
E così sto facendo, spargendo in qua e in là, soprattutto quando mi sembra di aver trovato una voce affine o comunque interessante, i miei ‘biglietti da visita’ in forma di commenti, che cerco di confezionare con tutta la cura del caso.
Se in passato questo procedimento, con il dovuto dispendio di tempo e di attenzione, mi ha regalato nuove interessanti conoscenze, amicizie e collaborazioni, la nuova campagna acquisti sembra decisamente disgraziata.
Pochissime persone hanno ricambiato la visita qui da me; in alcuni casi ho ottenuto, sullo stesso blog dell’autore, una risposta al commento, come mi sembra un doveroso atto di educazione, o quanto meno di gentilezza; a volte niente, nessuna risposta; in un caso particolarmente clamoroso, l’autore ha risposto a tutti meno che a me, come se avessi la peste bubbonica.
In un altro caso, infine, il mio commento non è stato pubblicato e risulta ancora in attesa di moderazione, su un post ormai decisamente superato.
Ma non demordo, conoscendo per esperienza la ricchezza che può rappresentare la nascita di una nuova amicizia di tastiera, che vanifica di colpo tutti i tentativi goffamente andati male fino a quel momento.
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Immagine tratta da: http://www.giuntistore.it/customer/product.php?productid=11544&cat=311
caro Franz, la prossima volta che mi citi in un tuo (bel) post, AVVERTIMI, almeno così posso ritoccare il trucco e non fare brutta figura…A parte gli scherzi, io trovo il tuo modo di scrivere molto scorrevole e ricco di spunti. Continua a “seminare”, il raccolto sarà abbondante! I blogger sono spesso come gli avventori dei locali. Se ci hai fatto caso, spesso “va” un locale piuttosto che un altro senza nessun motivo specifico. Siccome è di moda, ci vanno tutti. Mentre il localino che lavora giorno dopo giorno sul suo stile, le sue proposte musicali, i suoi menù, fidelizza nel tempo una sua clientela. I locali alla moda, passano, chi ha saputo fidelizzare, continua a lavorare, nonostante tutto. Tu sei come uno di quei localini. Continua a farti conoscere, vedrai che presto ci sarà la fila alla porta! Ti abbraccio! 🙂
Cara ‘Ioloso’, e invece è molto più bello coglierti di sorpresa, e soprattutto per me la gioia di un tuo commento, dato che capisco bene che, per fare il giro di tutti i tuoi numerosi commentatori, ti ci voglia un giorno intero !
Grazie per le belle ed augurali parole, e per quel paragone con il ‘localino’ dalla sua precisa fisionomia: ecco, allora, nel mio localino sarai sempre una degli ospiti più graditi !
Un salutone, ricambiando l’abbraccio.
Mai superfluo, quello, che ricambio, questa volta in forma serale. Si metta allora a verbale che io sono disponibile a tentare l’avventura di un blog collettivo, perché, nonostante il potere attrattivo di facebook (che non frequento), mi pare che questo mezzo abbia ancora qualcosa da offrire e che lo possa fare in modo flessibile, da spazi sufficientemente ampi per la riflessione ad interventi risolvibili in una breve pennellata, perché c’è un limite fisiologico al numero di blog che si possono leggere, e perché magari in gruppo si possono sviluppare idee e percorsi che sono più della somma dei contributi di ognuno. Lo so che non è un’idea originale e posso intuire che può comportare delle difficoltà, errori, ripensamenti, ecc., ma io, se ci trovassimo anche solo d’accordo su piena libertà di espressione di ognuno (sia nei tempi sia nei modi), vuoi nella nostra veste di animali sociali vuoi in quella di singoli individui, incentrata su qualsiasi tema che ponga la parola uomo al centro, ci starei.
P.S. se lo si fa ritradurre in italiano, google translate restituisce: apprezzamento è uno Imbroda.
‘Agli atti’ anche queste tue dichiarazioni.
Da parte mia condivido pienamente le tue considerazioni sui blog; un po’ meno l’utilità di una ‘rivista’ così concepita come antidoto al ‘limite fisiologico al numero di blog che si possono leggere’: credo anzi che l’effetto sia proprio il contrario, cioè quello di aumentare anzichè restringere il campo di interesse.
Ancora un saluto e un abbraccio, questa volta in versione pomeridiana.
p.s.: non so se l’avevi capito, ma “Lob ist man” prima di “imbroda” tradurrebbe la parte di frase “Chi si loda si”… 😀
No, non demordere, perché il tuo biglietto da visita è degno di essere preso in considerazione e magari alle volte per vari motivi invece resta nel dimenticatoio.
Metti me, per esempio, ho sempre trovato nei tuoi articoli, spazio per delle riflessioni davvero interessanti, ma per un motivo o per un altro, vuoi anche per “mantenere” i contatti con i blogger amici, ho sempre commentato pochissimo e me ne dispiace.
Anch’io penso come te che un blog non può essere soltanto un soliloquio, personalmente scrivo per comunicare, per condividere con chi ne ha voglia delle emozioni, anche, altrimenti me ne starei tranquillo soltanto a leggere, che tra l’altro è molto meno impegnativo e se non avessi avuto i riscontri che ho avuto, probabilmente avrei chiuso.
Sul mondo dei blogger ho scritto tanto, un argomento che mi è stato sempre molto caro, per curiosità dapprima, poi per capire e oggi sono felice di aver intrapreso questa avventura, perché mi ha dato e mi da tanto, senza contare che ho conosciuto persone meravigliose che con il virtuale si identificano soltanto per un nick.
Tra l’altro volevo dirti, a proposito della rivista, che con un’amica blogger, Solindue, che tu conosci benissimo, abbiamo imbastito una rivista dal titolo forse un po’ troppo pretensioso, “the best magazine” ma l’intenzione è di portarla avanti cercando di coinvolgere più persone possibili, perché il tema è quello dei blogger, quindi una rivista dedicata al mondo dei blog.
Settimana scorsa c’è stato il varo del primo numero, anzi, del numero 0, poche cose ma solo perché l’idea è venuta all’improvviso e in una settimana, o quasi, si è fatto tutto.
T’invito a leggerla, senza aspettarti molto, per il momento, ma l’intenzione per quanto ci riguarda è abbastanza ambiziosa, quindi, perché non ne parliamo e così ci dai anche tu una mano?
Bene, tutto questo per dire che, per quanto ti riguarda, non tener conto troppo delle statistiche, tra l’altro questo è un periodo un po’ così, sembra che tutti stiano da un’altra parte, ma se crei un rapporto, difficilmente resterai da solo e tu mi sembra che in questo ci sai proprio fare.
Oopss… vedo che Solindue ti ha già parlato della rivista…
Ciao e buona serata.
“Sono felice di aver intrapreso questa avventura, perché mi ha dato e mi dà tanto, senza contare che ho conosciuto persone meravigliose”.
Posso sottoscrivere in maniera convinta questa tua affermazione, tanto che il tuo invito a non demordere mi sembra davvero inutile.
Ti ringrazio per le belle parole, e per il giusto invito a non lasciarmi condizionare dai bizzarri andamenti delle statistiche; proprio come in ogni investimento a lungo termine può essere fuorviante controllarne ogni giorno le quotazioni. Comunque, (tanto per non smentire quel che ho appena detto…) questo post ha inaspettatamente segnato un nuovo picco di interesse.
Per quanto riguarda la vostra rivista, spero e vi auguro che diventi uno strumento ricco, interessante e di successo; mi farà naturalmente piacere se vi verranno linkati dei miei post, come è avvenuto nel ‘numero zero’ per quelli di altri amici comuni, ma per il momento non mi sento di offrire una qualsiasi forma di collaborazione continuativa. Lo farei, probabilmente, se mi sentissi parte di un gruppo coeso in un progetto di rinnovamento, vuoi in campo espressivo vuoi in campo dell’impegno sociale, mentre per ora mi sembra che l’intento sia solo quello di una bella e raffinata vetrina.
Grazie ancora per l’intervento, un salutone e a presto.
Oh Cielo “non ti senti parte di un gruppo coeso?!?!”
Mi sento tirata in causa quale “capo redattore” ideatore della rivista THE BEST.
Speravo di essere stata abbastanza lucida nel descrivere le nostre intenzioni attraverso l’editoriale del numero zero.
L’idea, nata per caso, come tutte le migliori invenzioni, sarebbe proprio quella di creare un gruppo che provi a rinnovare l’idea di Blog.
Le nostre idee assieme per “la madre di tutti i blog”.
Ben venga l’idea di una rubrica relativa all’impegno sociale. Se hai sfogliaro virtualmente la rivista avrai visto il piccolissimo angolo della Bacheca rivolto proprio a tale scopo.
Siamo tutti molto impegnati e personalmente non mi sento di chiedere a nessuno una collaborazione continuativa all’infinito. Ma solo di provare ad unire le nostre idee, le nostre forze ed il nostro impegno nei diversi campi.
Sono l’ultima arrivata fra voi blogger, e dovrei forse starmene a scrivere tranquilla i miei pensieri e postare le mie foto. Ma non è il mio carattere.
Ho sempre la voglia di mettere a disposizione degli altri le mie idee e la mia voglia di creare. Ma da sola non mi diverto ho bisogno di condividere con gli altri i pensieri e di fare gruppo, perchè ritengo che solo assieme si possa crescere.
La vetrina di The best # zero è davvero bella e raffinata? fantastico la redazione ne va fiera, ma fino a che anche un solo blogger penserà di non avere la possibilità di fare parte del “gruppo coeso” sarà un bel raffinato lavoro ma inutile.
Non si può stare alla finestra in attesa di vedere cosa sarà, troppo semplice caro Franz, bisogna sfondare la porta e dire: ho un’idea: facciamo anche cosi?
Ti abbraccio forte.
Io ci sono anche se ogni tanto scompaio! Ciao Riri52
Proprio come i tuoi nick-name, cioé come una ‘Nuvola’ o una ‘Piuma-di-farfalla’, libere di volteggiare a piacimento nel cielo dei blog amici …che arricchiscono della loro grazia e della loro luce.
Ciao !
Campagna acquisti… Mah, non saprei…
Personalmente detesto i social network, mi sembrano così superficiali…
Invece quando si diventa “fedeli” di un blog, si riesce a scoprire il pensieri e l’anima di chi scrive e ciò è molto bello.
Ci si conosce poco per volta, post dopo post, commento dopo commento, e alla fine ci si sente un pò come in famiglia!
Ciao “fratellone”, un bacio!
Giovanna
Non torno sull’argomento ‘social network’, dato che l’ho già fatto in due risposte; però condivido quello che dici, tanto efficacemente, intorno ai blog.
Posso dire però che la fedeltà, per quanto preziosa, si dimostra alla lunga un bene piuttosto raro; i motivi possono essere tanti, e molti del tutto comprensibili, ma se dovessi contare quanti amici ed amiche di tastiera ho già perso per strada in questi tre anni e mezzo di blog, l’elenco sarebbe molto lungo.
So che così non sarà per te, che conosco persona sensibile, amica fidata e …dolce sorellina.
Un bacione.
Caro giovane Franz, non sono un’esperta di marketing bloggeriano ma immagino che per far arrivare più lettori sia necessario gironzolare spesso anche nei social networks e nei forum, e avere pazienza, prima o poi i semi daranno i loro frutti!
Grazie per il saggio consiglio, carissima lady G.
Raccolgo più volentieri l’invito alla pazienza, comunque, anche se cerco di non avere atteggiamenti di stupido snobismo nei confronti dei social network, al di là dei relativi limiti di cui parlavo in risposta a un commento precedente (quello, più sotto, a firma ‘m’).
E comunque vedo che, senza volere, la mia provocazione ha già ottenuto molte graditissime reazioni.
Un salutone.
Caro Franz, a questo post devo fare alcune puntualizzazioni:
“Il termine per la presentazione degli articoli per il giornalino è domenica 31″.
Pensavi te di startene quieto, quieto, al calduccio nel tuo lettone mentre fuori nevicava, e invece no caro Franz, gambe in spalla e pedalare; funziona SEMPRE così.
ovviamente è gradito il ‘click’ anche da parte di chiunque altro passi di qua, abitualmente o casualmente).
Ma come, ma come, ma come ti permetti io clikko sempre i tuoi link, cosa ti credi? Tse!
Inutile negarlo, si scrive per essere letti, quali che siano l’intento e i contenuti, più o meno validi e nobili, dei propri brani; ricevere dei commenti è un’insostituibile forma di incoraggiamento.
Bravo! al bando l’ipocrisia di chi dice no, a me non frega niente anche se non mi legge nessuno.
la nuova campagna acquisti sembra decisamente disgraziata.
E’ come quando interri semi di fiori o di frutto, non tutti attecchiscono; ma ne nascono sempre di più di quelli che vedi, alcuni sono come quei piccolissimi fiorellini di roccia che ho visto nelle isole irlandesi: praticamente non li vedi ma ci sono, sono bellissimi e mandano un profumo leggero ma vitale.
Un enorme saluto ad un amico blogger che ha seminato un fiore che ho raccolto.
Ciaaaaaaaaao!!!!!
Hai proprio ragione, carissima, comunque la si prenda, è sempre dura la pagnotta, lavorativa o extra che sia, e di norma non sono previsti sconti…
Ma davvero clikki …”tutti” i miei link? Mi fai sentire quasi in colpa…
Suggestiva e poetica assai, la similitudine floreale, che è bello immaginare di estendere a tanti altri aspetti della vita.
Ricambio l’enorme saluto, e, in tutto e per tutto, la dolce immagine che lo accompagna, con un’abbracciatona.
mm…mmmm… mumble mumble, torno domani.
P.s. Ho letto tutto, questo è il problema, ma sono stanca ora.
Notte.
Sempre a disposizione, cara Mumble-Mumble-Miss !
Una buona giornata a te.
Visto il tono di questo post autoreferenziale mi pare giunta l’ora di uscire dal lurking: ecco qui una lettrice che sino a questo momento non sapevi di avere 😉
La “nuova campagna acquisti” non funziona, a mio avviso, sia perché i blog sono sempre più numerosi sia perché, con l’avvento del 2010, il mondo intero si è facebookizzato. The Times They Are A-Changin’ 😉
P.S.: Blogger al momento in incognito, giunta qui via comune amico V., non ti linko ma sono lettrice abbastanza regolare, con netta preferenza per i post da “taxi driver” e per il versante intimista. Nella mia personale classifica sei comunque il secondo taxista più famoso d’Italia, sappi..! (il primo è Luca di radiopopolare)
Grazie per la bella sorpresa, cara lettrice !
Credo che Facebook e compagnia siano strumenti di contatto e comunicazione molto utili, ma che finiscano per diffondere oltre misura un tipo di espressione troppo rapida e nervosa per essere meditata e approfondita, come invece può avvenire nei blog.
Continuo però a pensare che razzolando fra chi privilegia ancora la blogosfera si possano fare incontri interessanti, e tu ne sei la prova.
Molto onorato per il mio piazzamento in classifica; del mio collega Luca non sapevo nulla, ma le credenziali (radio popolare) mi sembrano le migliori possibili !
Quanto a te, infine, l’indizio sul nostro “comune amico V.” credo che mi metterà facilmente sulle tue tracce… 🙄
Sono venuta da te ieri. Ti ho cercato fra la neve di Bologna. Uscita dalla stazione con un grande cartello, come usano i giapponesi. Le braccia alzate verso la stazione dei taxi. Il cartello in alto : “Sono Solindue, cerco Franz”.
Niente.
Sono venuta da te ieri. Ti ho cercato fra la neve di Bologna. Uscita dalla stazione con un grande cartello, come usano i giapponesi. Le braccia alzate verso la stazione dei taxi. Il cartello in alto : “Sono Solindue, cerco La Cavallona”.
Niente.
Si lasciano biglietti da visita nei Blog, si lasciano bilgietti da visita nei portafogli di sconosciuti avventori… ma nel momento del bisogno, quando la neve non sembra diminuire ed il freddo ti congela il cuore…sei costretta a prendere la Linea F per la Fiera, perchè gli amici sono altrove, a scrivere articoli per altri giornali !
Ieri ti ho davvero pensato 😆
Il mio commento si intitola “Idolori della giovane Sol’!”
La Cavallona è ancor più timida del suo cavaliere, e quando ha visto quel cartello si è vergognata ed è voluta scappare.
E così, nel momento del bisogno, non si è potuto vedere il vero amico.
Grazie per il pensiero, comunque…
p.s.: una rivista on-line che si chiama “The worst – il peggio sulla Rete” cerca collaboratori. Ti interessa? 😈
Assolutamente sì! Certo che mi interessano i gemellaggi fra comuni denuclearizzati! Ricorda però che il sottotitolo di THE BEST è Best e Best_ialità del mondo blog. Il primo mese siamo stati dolci e teneri, ma non sarà sempre così!
Ti abbraccio.
Io quando posso, ultimamente molto poco, passo sempre.
Per incisio anche io ho avuto le tue stesse esperienze visitando nuovi blog.
Seguo ogni giorno il tuo blog, e sono al corrente degli attuali ‘affanni del giovane Du’; sei comunque bravo a continuare a pubblicare i tuoi post, sempre molto interessanti e, per quanto mi riguarda, anche del tutto condivisibili.
Lieber Werther,
si metta a verbale che io ci sono sempre, anche se non sempre mi esprimo.
Abbraccio.
P.S. Qua siamo (al momento) di meno, ma molto più simpatici!
Lieber Freund Franziska,
agli atti risultava già quanto da voi affermato, ergo ritengo superflua relativa verbalizzazione.
Abbraccio (questo invece non superfluo 🙂 )
p.s.: il traduttore italiano-tedesco mi dà: “Lob ist man Imbroda”…