Dolce, ma non troppo

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Superata anche questa umida, piovosa, doppia festività pasquale, e in attesa dell’ormai prossimo gioioso arrivo dei rondoni, è il momento di alleggerire un po’ i toni, mantenendo allo stesso tempo un paio di recenti promesse che ho fatto, entrambe su di uno stesso argomento.
Tema gastronomico, anzi, di più, pura gola. Insomma edonismo, libidine, piacere e dintorni.
Allora, la prima promessa, rivolta a tutti i più o meno abituali lettori, era appunto di parlare di un paio di campioni mondiali di questo genere di alimenti; la seconda invece era indirizzata a una sola fedele lettrice, che mi aveva pregato in un commento di aspettare la fine della sua personale quaresima dietetica, prima di affrontare questo pericolosissimo argomento.

L’ora è giunta, e viene proprio subito dopo la consacrazione della principale festa religiosa cristiana, fatta notoriamente sgozzando migliaia di agnelli e ingozzando quantità esagerate di cibo, così da deresponsabilizzarmi un po’, in questa breve fase di nausea collettiva nazionale e popolare, sugli eventuali effetti di diabolica tentazione delle rivelazioni che sto per fare.

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Rivelazione numero uno: i biscotti integrali della Coop.
Prego, regia, proiettare l’immagine.

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Vanno mangiati leggermente ammorbiditi in una bevanda a piacere: succo di frutta non molto denso (ad esempio arancia, mela, uva), come faccio io, o anche latte e sue combinazioni, per i tanti che sono legati all’alimento liquido che dovrebbe nutrire i vitelli. Si accettano anche varianti: vini dolci o amabili, the, tisane, beveroni e infusi vari; l’importante è quel ‘leggermente’, cioè bisogna lasciare al frollino un po’ della sua originaria consistenza biscottosa.
E’ ovviamente impossibile spiegarne il sapore, che anzi al primo assaggio sembrerebbe quasi normale.
Ma poi ci si trova, ogni volta, posseduti da una sorta di incantesimo che ti guida il braccio a pescarne un altro, sistematicamente, meccanicamente, uno dopo l’altro, mettendo a durissima prova la tua volontà: “IO POSSO SMETTERE, IO POSSO SMETTERE, I-O-POOSSO-SMEETTEREE”, mentre il braccio, come se niente fosse, va, e la mano pesca….
Ho cercato nella lista degli ingredienti la spiegazione di questo fenomeno magico di autocirconvenzione di incapace, trovando come risposta un unico vago indizio, cioé la presenza di pasta di nocciole (da agricoltura biologica, come quasi tutti gli altri ingredienti).
Ma mi resta il sospetto che ci sia dentro qualcos’altro, di inconfessato e inconfessabile, magari solo un rituale magico, un antico efficace incantesimo effettuato su scala industriale.
Mi diceva un collega, non so quanto fondatamente, che alcuni gelatai artigianali introducono nei loro prodotti delle sostanze che generano dipendenza; non voglio tuttavia pensare che la stessa sorte spetti ai frollini biologici della Coop, anche perché, in realtà, è proprio il loro unico sapore, non esageratamente dolce, a sortire quell’effetto irresistibile.
Naturalmente l’hanno capita, quei marpioni di comunisti della grande distribuzione, e hanno ‘valorizzato’ il prodotto; leggi: confezioni più piccole, slogan più esclusivi, prezzi più alti.
E addirittura, da un po’ di tempo in qua, per una strategia commerciale che forse vuole evitare lo strangolamento dei marchi concorrenti presenti sugli stessi scaffali, sempre più spesso l’introvabilità del prodotto.
Comunque tranquilli, non sono (ancora) a rischio di crisi di astinenza.

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Ma passiamo ora alla rivelazione numero due: il cioccolato gianduja con nocciole intere della Novi; prego, via all’immagine.

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Il fenomeno qui è molto più complesso, stante la sfacciata dolcezza di questo oscuro oggetto del desiderio.
Anzi, sarò sincero, è proprio l’intensità zuccherina, tipica peraltro di molte cioccolate, a rendermi più facile l’uso dei freni, cioè dell’autolimitazione alla ‘modica quantità’ …o quasi.
Penso che i nutella-dipendenti, alla cui estesa famiglia per fortuna non appartengo, potrebbero avere qualche difficoltà in più; da parte mia, ho notato un fenomeno curioso, noto agli studiosi come Variabilità della Risposta Papillare.
E’ proprio così: a fronte dell’addentamento dei morbidi quadratini di gianduja, e dello sgranocchiamento delle frequenti nocciole intere in cui ci si può imbattere lungo il percorso masticatorio, la reazione a livello di estasi libidinosa varia nei momenti della giornata, della settimana, della vita, seguendo percorsi e regole indecifrabili.
Ma di tanto in tanto raggiunge vette insuperabili, sublimi.
In uno dei primi incontri ravvicinati con il nocciolato in questione, mi successe anche di rievocare un ricordo sopito della mia infanzia: delle piccole tavolette quadrate di pochi centimetri di lato e di mezzo centimetro di spessore, avvolte in carta stagnola dorata. Forse erano della Ferrero, come la nutella; si trattava di cioccolata molto morbida con piccoli frammenti di nocciole, e come ogni cosa meravigliosa era associata al proibito; infatti, a testimonianza dell’educazione piuttosto rigidozza che ho avuto in sorte, il ricordo è di una rarissima frequentazione di quella libidine, che il nocciolato Novi ha appunto saputo ripescare, non senza un carico di nostalgia, di cui talvolta vado volontariamente alla ricerca, a completamento dell’effetto allucinogeno.

Qui mi fermo, nella lucida coscienza di tutto il male che ho fatto e che farò con il presente scritto.
Satanicamente, in fede.
Franz

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Anche se ho scelto di ‘alleggerire i toni’, mi sembra giusto dedicare un attimo d’attenzione all’odierno anniversario di una calmità naturale, quella in terra d’Abruzzo, sulla quale poi si sono aggiunte le solite calamità politiche.
Lo faccio (come in questi ultimi giorni ho già avuto occasione in alcuni miei commenti e su Facebook) segnalando la voce forte e tenace di una blogger che continua a offrire preziose testimonianze dall’Aquila: clicca qui (poi attenzione a non confonderti con la finestra di pubblicità che si apre automaticamente).

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Immagine iniziale da: http://retiglocali.it/salutebenessere/2009/12/11/
Immagine finale da: http://ilvecchio.splinder.com/archive/2008-03

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28 risposte a Dolce, ma non troppo

  1. Missss ha detto:

    Mi ero dimenticata di dirti una cosa. La settimana scorsa ho preso alla Coop i frollini integrali. Devo dire che hai proprio ragione (mò ora non ti gongolare troppo ehhh) sono buoni. Al primo tutto normale, al secondo ti viene da dire però proviamo il terzo. Poi al terzo buoni!!!!! Uno tira l’altro. Evidentemente la MissNutella ha ormai una dipendenza alla pasta di nocciole. Leggendo gli ingredienti devo dire che non sono molto dietetici, ma mangiandone solo 3 o 4 al mattino con un filo di marmellata va bene, giusto? Missnutella saluta

    • Franz ha detto:

      Gongolo eccome (come disse uno dei sette nani quando gli chiesero il nome).
      Di solito quando si magnifica qualcosa, la reazione di chi si lascia tentare è di una certa delusione, e invece, dopo quella di Silvana, ora arriva anche la tua conferma.
      La prossima volta davvero mi farò sponsorizzare !

      Salutoni dolci e snocciolati.

  2. Superfragilistic ha detto:

    Sei veramente un grande!!! ma come ti escono certi post? Fantastico ma rischioso ora che inizia il periodo utile a perdere un poco della ciccia accumulata!!!Un abbraccio

    • Franz ha detto:

      Grazie, cara Super-amica!
      Beh, mi sono divertito un po’ a raccontare e ad indurre in tentazione; ma ora la ricreazione è finita e sto per pubblicare considerazioni ben diverse.
      Un abbraccio a te.

  3. arthur ha detto:

    Non conosco i frollini, e dopo questa ghiotta descrizione li andrò assolutamente a comprare, invece non amo molto i gianduiotti, perché adoro il cioccolato fondente amaro, quello al 100% e magari qualcosa in più.
    La mattina faccio colazione con i biscotti al Plasmon, sì, hai capito bene, quelli dei bambini e su quelli, anche se non ci avevo mai pensato, ci sarà senz’altro qualcosa che rende dipendenti, perché non solo sono buoni, ma uno tira l’altro. Tra l’altro sono super calorici e quindi ti lascio pensare che “goduria” in tutti i sensi.

    Comunque, condivido il pensiero del nostro amico comune Alan, tu per qualche oscura ragione ci vuoi tutta ciccia e brufoli….

    ‘nnagg… !

    • Franz ha detto:

      Non pensavo: una schiacciante, clamorosa vittoria ai punti dei frollini integrali sul nocciolato gianduja…
      Tanto che sicuramente qualcuno resterà prima o poi deluso nell’assaggiarli e nel trovarli molto normali (prima che si scateni la reazione a catena…).
      Comunque, satanismi a parte, non ho intenzioni di “deformare” gli amici, ma solo di incuriosirli…

  4. alanford5o ha detto:

    Insomma ho capito che per qualche maligna ragione ci vuoi tutta ciccia e brufoli….

    Io pur non disdegnando nulla che sia commestibile, dal dolce al salato, per finire anche con l’insipido, tanto per non farmi mancare e per non dover rinunciare a nulla, devo ammettere che tra le prelibatezze da te citate opto ad occhi chiusi e bocca ben spalancata per il cioccolato con le nocciole della NOVI, un dolce veleno che ben conosco da un sacco di lustri, anche io caddi in preda a questo brutto vizio iniziando proprio da piccino piccino, in tenerissima età, quando la coscienza non la faceva ancora da padrona, tutto ebbe inizio quando sulla mia strada mi venne imposto dalla mia ignara mamma per merenda proprio quella cioccolata a forma rettangolare della misura 5x4x1 avvolta in una carta dorata che tanto appagava lo sguardo e prometteva allo stomaco, una cioccolata molto dolce con qualche raro pezzettino di nocciola quasi impercettibile, quel tanto capace di stuzzicare ulteriormente qualora ce ne fosse stato bisogno, e da allora, ebbene SI lo ammetto Signori della Corte ho peccato sempre con maximo gaudium magnum, a proposito bono pure il gelato “Magnum”.

    Pensa che io abito dentro ad un triangolo maledetto che in linea d’aria è di pochissimi chilometri, tra le fabbriche dolciarie della “Streglio” “Maina” “Caffarel” “Galup” vicinissimo a me c’è anche l’azienda pasticciera artigianale che vanta il brevetto della torta “ZURIGO” , poi ci sono tutta una serie di distillerie, tra cui quella dei prodotti “Albergian” e dulcis in fundu la fabbrica dove viene prodotto il famoso antipasto con i funghi “Galfre” , capisci ora come mai io non posso proprio essere magro, pensa anche solo quello che respiro nell’aria, sono condannato ad ingrassare, in questi giorni antecedenti alla Pasqua dalla ditta “Galup” che dista da dove abito io un centinario di metri, arrivava un dolcissimo odorino di colomba, che sotto le feste natalizie si trasforma nell’odorino dei panettoni…

    Va beh, ora smetto mi è venuta fame, vado a mangiucchiare un pezzo di uovo di cioccalto sopravissuto alle feste pasquali.

    Ciaooo neh!

    • Franz ha detto:

      Data la natura satanica 😈 di questo post, non metto in dubbio, anzi se posso incentivo, il tuo atteggiamento autoassolutorio.
      Ci tengo a puntualizzare una cosa, però, che vale anche per diversi altri commenti: il nocciolato di cui ho cantato le gesta, fra i diversi tipi prodotti dalla Novi è quello ‘gianduja con nocciole intere delle Langhe’, che mi sembra abbia una marcia in più su qualsiasi altro.
      Diffidare dalle imitazioni.
      Ciao !

  5. MisssNutella ha detto:

    Appena vado alla Coop prendo quei biscotti e poi ti dico.
    invece a me non piacciono le nocciole con la cioccolata e dunque non posso capire, però mi sa che sei attirato, manipolato, drogato e quant’altro da tutto quanto riguarda le nocciole, che dici? Baci nutellosi

    • Franz ha detto:

      Cara Miss, un’occhiatina alla ricetta della nutella forse ti farebbe cambiare idea…
      Vedo comunque che anche tu sei stata incuriosita molto di più dai frollini: ora le vendite (e i prezzi) si impenneranno; mannaggia, un’altra volta mi faccio sponsorizzare!
      Baci biologici.

  6. Riri52 ha detto:

    La cioccolata è sublime, a volte divina, unica e grande. Le nocciole insieme un tuffo quasi paradisiaco. Le marche una questione di gusto. Per fortuna che c’è la cioccolata, in certo momenti ci vuole, eccome. Ciao Riri52

  7. amanda ha detto:

    dopo la lettura di questo post mi sono sentitamente terribilmente misera ad essere allergica alla frutta secca, e non mi succedeva da molti anni 😦

    • Franz ha detto:

      Capisco il tuo dramma, complicato per giunta dal tuo nick vagamente “mandorlato”…
      Coraggio, amica, spesso le allergie se ne vanno, o magari cambiano natura! 😉

      • amanda ha detto:

        ci convivo da 30 anni ma ancora ricordo il sapore della torta alle mandorle della nonna e del pane e nutella della merenda del pomeriggio.

        Unico vantaggio senza allergia sarei probabilmente una palla rotolante 😉

      • Franz ha detto:

        E’ da apprezzare molto questa tua conclusione di stampo positivo… 🙂
        Anche se corro il rischio di essere pesante e invadente, ti vorrei suggerire che diversi casi di allergia possono essere curati con successo da medicine non convenzionali, come l’omeopatia; ne ho un paio di testimonianze dirette significative. Io stesso ho avuto dei sensibili miglioramenti alle mie piccole allergie, grazie a qualche semplice accorgimento alimentare indicatomi da uno specialista in materie di questo genere.

  8. Silvana ha detto:

    Io non amo molto i dolci ed affini (oddio nutella a parte), io sono una fans della coppa di testa, del culatello, dei ciccioli, del lardo di colonnata…
    Insomma di tutta quella roba lì.
    Però hai incuriosito anche me con i frollini targati Coop, li assaggio e poi ti dico che effetto mi fanno.
    Un dolce ed un po’ frollato abbraccio

    • Franz ha detto:

      Ci avevi già accennato, sulla tua propensione verso i cibi salati.
      Ora, se volessi fare l’ecologista duro e puro, ti sgriderei, ma preferisco essere sincero: quell’elenco di prelibatezze ‘fra il festival dell’Unità e Gualtiero Marchesi’, a quest’ora della notte quando è meglio non toccare cibo, mi fa proprio sognare…
      A te un saporito ed un po’ trasgressivo abbraccio.

  9. Sara ha detto:

    Io sono ancora alle prese con l’uovo di Pasqua: ne mangio a pezzi piccoli piccoli, un po’per volta, così ingrasso di meno.
    Ora sono curiosa di assaggiare i biscotti della coop!

    • Franz ha detto:

      Anche tu hai dunque dei buoni freni contro le derive cioccolatorie.
      Sarà interessante tuttavia la prova del frollino, valida solo se segui le “istruzioni per l’uso” che ho descritto.
      Poi mi saprai dire!

  10. duhangst ha detto:

    Fortunatamente io non sono uno che ama particolarmente i dolci, almeno questo vizio ancora non lo ho 🙂 wordpress stats plugin

    • Franz ha detto:

      Come certamente saprai, da cittadino del mondo quale sei, il campo dei tanti vizi (e di qualche virtù…) da coltivare è ampio, caro Du.
      Ottimo, per esempio, quello di tornarmi a trovare, ogni tanto, qui sul blog! 😉

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