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Come già avevo fatto in un’altra occasione, lo scorso sabato pomeriggio mi sono calato nel divertente, a tratti entusiasmante, ruolo di regista televisivo. Senza uscire di casa: proprio qui, seduto alla mia scrivania, con il mio computer, tramite questo blog.
Ho pubblicato infatti un nuovo breve post, dichiaratamente a carattere strumentale e provvisorio e destinato dunque a ‘finire nel cestino’ a missione compiuta, recante i link a due siti da cui era possibile seguire la diretta tv-streaming, cioè via web, di due diversi eventi, concomitanti a livello di città (Roma) e in gran parte anche di orario, e anche molto consonanti (nonchè …consolanti), sia pur nell’enorme disparità di attenzione e popolarità di cui erano oggetto.
Uno era infatti il collegamento con Piazza San Giovanni per la manifestazione a sostegno di Emergency, seguito anche dalla diretta di Radio Popolare (altro link).
L’altro invece puntava l’occhio all’interno di un cinema, su un tavolo al di là del quale Giulietto Chiesa stava dando il via all’avventura del nuovo movimento ‘Alternativa’, in presenza di una parte dei magnifici cento primi iscritti.
E’ un gran bel gioco, un gioco portentoso, lo confesso, poter collegarsi a piacimento, alternando lo sguardo in qualsiasi momento, là dove si svolgono eventi che ti coinvolgono, e completare il tutto con qualche incursione sulle statistiche di accesso, per vedere quanti visitatori stiano facendo la stessa cosa proprio grazie alla tua pagina (attratti anche dall’esca sempre efficace di ‘tag’, cioè parole chiave di accesso agevolato, del tipo “diretta-streaming”), e per vedere quanti clic stia ricevendo ciascuno dei tre link su quella pagina, alle due dirette tv e a quella radio.
Non mi soffermerò sulle forti emozioni provenienti da quella piazza, da quel palco, da Gino e Cecilia Strada (e dal ricordo più volte evocato di Teresa), dai parenti dei tre operatori che erano ancora sotto sequestro, dalle testimonianze di altri volontari di Emergency, da Vauro Senesi, da Michele Silvestri, da Fiorella Mannoia, come da tutti gli altri ospiti.
Non lo farò, perché molti altri l’hanno già fatto o possono farlo, mentre siamo davvero in pochi ad aver seguito, ed anche solo saputo, dell’altro evento concomitante, in quel locale dall’apparenza un po’ buia, un po’ angusta, un po’ carbonara, nel quale, eppure, si stava svolgendo qualcosa di teoricamente ancora e molto più importante, per le sue potenziali implicazioni.
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Giulietto Chiesa, infatti, ha capito sulla realtà attuale, nazionale e mondiale, un po’ di cose che tanti altri non hanno capito.
Sarà perché sono cose terribili, sarà perché sono cose nuove, sarà l’assordante rumore di fondo, sarà un’insopprimibile abitudine a ragionare tramite ideologie e ragioni di parte ormai del tutto inadeguate e per questo destinate a soccombere.
Sto parlando, allo stesso modo, di leader, di attivisti e di semplici cittadini, magari encomiabili, magari coraggiosi, generosi, nobili nel loro impegno intellettuale e fisico, ma non dotati delle necessarie chiavi di lettura sulla società del terzo millennio.
‘Alternativa’ nasce proprio per questo, come strumento di risposta a una sfida epocale che molti altri non hanno ben afferrato.
Prima di mettermi a scrivere queste note, mi sono riletto tutto il lungo intervento introduttivo, tenuto dal saggista piemontese, in quell’assemblea in quel cinema, non senza vibrare di coinvolgimento in tante parti di una durissima analisi della realtà che ci è dato vivere.
Ma anche di ammirazione e speranza nel vedere il tentativo, alla base di questa nuova iniziativa, di piegare un corso degli eventi altrimenti destinato a portare ad una rovina annunciata sia la nostra bella Italia che il nostro bel mondo; la sostanziale irriducibile speranza nell’uomo, e in particolare nella nostra popolazione, in quantità potenzialmente sufficiente per organizzare una resistenza e una controffensiva che ci dia qualche chance di futuro, di un futuro più umano, se non solo di un futuro semplicemente possibile.
Tale speranza si può leggere in più passaggi di quell’introduzione (che linko alla fine di questo post); ne cito solo uno, e sarà l’unica citazione che mi limiterò a fare da quello straordinario testo:
“La maniglia che vogliamo costruire per i milioni che la cercano deve servire per realizzare un programma non solo sui libri o nelle piazze, o nei salotti televisivi, ma per i luoghi dove si decide per conto nostro o nell’interesse del Bene Comune.“
Tornando a me, seduto al comando della mia personale cabina di regia in un sabato pomeriggio di aprile, alla fine potrò annoverare con soddisfazione la bellezza di ventuno clic effettuati da questo blog alla diretta da quel cinema (ovviamente, molti di più verso le riprese di piazza San Giovanni).
E’ un numero che fa indubbiamente sorridere; ma acquista già una sua dignità se rapportato al pubblico effettivo di quell’evento. Oltre al centinaio di persone presenti di persona, infatti, il numero totale di chi stava assistendo in streaming non ha quasi mai superato le settanta persone.
Un po’ poco in confronto all’entità spaventosa delle poste in gioco sollecitate dal nuovo movimento.
Ma ogni fiume, anche il Nilo, che con le sue piene ha alimentato migliaia di anni fa una delle più antiche e straordinarie civiltà dell’uomo, alla sua sorgente non è che un rigagnolo, timido e borbottante.
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Come promesso, linko qui la trascrizione dell’intervento introduttivo di Giulietto Chiesa.
E’ molto lungo, ma sarei ben felice se più di una persona afferrasse l’importanza epocale del suo contenuto, e per questo trovasse il tempo di leggerlo tutto.
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Immagine iniziale da: http://www.videosistem.it/portfolio.php?id_cliente=27
Immagine finale da: http://www.globalgeografia.com/fiumi/nilo.htm
Buon 25 Aprile, Franz!
Auguri molto graditi e molto ricambiati, Re!
Il mio commento non lo ritengo irriguardoso verso l’analisi del buon Chiesa, anzi ne ho elogiato in più riprese, pur non condividendola al 100%, l’accurata precisione e corrispondenza con il reale, ma il problema non è l’analisi dell’accaduto, ma sono le ipotesi relative al futuro, Chiesa dice di avere qualche centinaia di iscritti al suo movimento, prima che eventualmente si possa parlare di numeri capace di sovvertire eventualmente le Italiche sorti ci voglio perlomeno dai 3 ai 4 decenni, sempre riuscendo a tenere unite quelle eventuali forze rinnovatrici, ma la domanda che io pongo e che ho posto nei miei commenti precedenti è se come lo stesso Chiesa ammette noi ora ci troviamo in un periodo di assoluta e per ora irreversibile caduta libera, abbiamo il conforto di poter aspettare quei fatidici 3 o 4 decenni prima di riuscire ad invertire o anche solo frenare questa per ora irreversibile caduta?.
A tal proposito vorrei rammentarti che dal dopoguerra nonostante le masse fossero ancora fortemente schierate e partecipi dal punto di vista politico sono bastati 23 anni dal 45 al 68 per vedere crollare irrimediabilmente tutte le forme di pensiero politico e religioso, e da quel momento nulla e nessuno è stato più capace di riuscire a indurre a nuove visioni anche solo sociali se non politiche o religiose, dal 68 ad oggi sono passati 40 anni di sbando e di anarchia totale del pensiero, in tutto questo sfacelo bisogna altresì tenere conto che è avvenuto comunque nel periodo più marcato di benessere sociale di queste masse e nulla lascia presagire che periodi come quelli siano nuovamente all’orizzonte , visto che non si tratta di una crisi Italiana ma mondiale, quindi l’eventuale soluzione non comporta solo delle nostre scelte che di per se sarebbe già fin troppo, ma riguarda le scelte ed i bisogni di quasi tutte le altre nazioni del mondo, quindi le due domande cruciali che ho scritto nel post precedente sono basilari ai fini di qualsiasi considerazione, tutto è ancora da creare e da raggiungere, nel frattempo quanto durerà ancora questa caduta? quanto tempo possiamo sperare di avere ancora prima dell’ineluttabile? queste due variabili rendono valido e credibile il progetto di Chiesa? ammesso che in quel intercorrere di tempo vada tutto secondo i suoi piani, e questo è un altro azzardo…
Il mio commento precedente non lo ritengo comunque irriguardoso verso l’analisi del buon Chiesa, perché ho ammesso che è forse un progetto migliore degli altri, ma la sua attuabilità è molto precaria ed improbabile per mille fattori tra cui i due più importanti sono legati al tempo rimastoci che non dipende oltretutto solamente da noi, che già di per se già basterebbe.…
E’ sempre un gran piacere disquisire con te. ciaooo neh! alla prox.
P.S. la riprova di quanto espresso fino ad ora la puoi avere se consideri come tu stesso hai ammesso che a questa bellissima discussione siamo solo in due a parteciparvi, gli altri si sono arresi unicamente perchè hanno trovato dei post troppo lunghi? magari fosse solamente questo, non sei daccordo con me?……
E’ molto probabile che molti si aspettano che la manna cada dal cielo e che le decisioni le prendano sempre gli altri, sia che siano persone saggie o scimmie…
Sempre con il massimo rispetto per l’altrui…Ciaooo neh!
Questa volta mi limito a una sola breve puntualizzazione: ritenevo ‘irriguardosa’ unicamente la tua frase che ho riportato; per il resto è più che evidente il tuo interesse e la tua stima nei confronti di G.Chiesa, che mi fa molto piacere avere comunque suscitato in te.
Ciao e un buon 25 aprile a te e a tutti, sperando che il ricordo di quei giovani eroici partigiani sia di buon esempio per tutti noi.
Tralascio volutamente di entrare nel vero discorso politico, non ho nessuna risposta da dare alla questione/domanda che ne scaturisce sul perché è necessario essere o definirsi di sinistra oppure no, tutto troppo politico, quindi irrilevante ed inconcludente, no dimentichiamoci che siamo al capezzale di un moribondo, quindi certe disquisizioni sono assolutamente inutili o tanto meno fuori posto e fuori tempo, e poi è la domanda con le miriadi di possibili risposte che sento appunto dai vari politici di ogni tipo di colorazione politica dal 1946 ad oggi, ossia da quando ci è stato concesso porci delle domande e cercare di darci delle risposte, pensieri riciclati all’infinito da cani e porci, specialmente alla nascita di nuovi gruppi politici, è successo per i verdi e tutti i gruppi legati più o meno alle varie tematiche sociali, quindi anche in questo caso il buon Chiesa non ha potuto fare a meno di cadere in queste parole retoriche di politica spicciola ed abusata, in questo caso nulla di nuovo sotto il sol dell’avvenir..…
Trovo strano che lui usi il verbo “Potremmo “ “E potremmo scoprire che non solo – questa classe operaia – non è affatto rivoluzionaria, ma si prepara a divenire la base di massa per una vandea reazionaria. E allora dovremmo affrontare tutta una serie di messe a punto concettuali se vogliamo trovare – supposto che vi siano – le forze motrici del cambiamento. “ …….. E’ ovvio che queste masse da questo punto di vista sono state rese decerebrate da 40 anni di inedia mentale e di conseguenza politica, sono ormai troppe le generazioni che sono vissute e cresciute nel totale disinteresse verso la politica e verso il sociale, quindi inutile sperare in una loro seppur minima reazione di classe, solo la paura della famosa caduta libera e delle ovvie conseguenza riuscirà a smuoverle queste masse, ma lo faranno in modo assolutamente caotico, quindi i risultati saranno ancora una volta commisurati alle capacità spese nello sforzo (quasi zero).
Insomma per dirla breve, il buon Chiesa ha compreso abbastanza bene quali sono le motivazioni per cui tutto è crollato, sa anche dire come in effetti le cose avrebbero dovuto andare e come dovrebbero andare in un ipotetico futuro come contrapposizione a questa situazione drammatica, MA,MA,MA, e qui casca l’asino, nonostante il suo progetto chiaro e preciso si ritrova con l’assoluta impraticabilità dell’applicarlo, e cose se un architetto che si trova in una città interamente rasa al suolo da un grande terremoto sapesse come fare per costruire una casa capace di resistere a quel tipo di eventi, ma si ritrova senza il giusto materiale ne la manodopera capace di costruire quello che lui ha progettato, insomma finisce per rassomigliare, anzi per essere ne più ne meno come quelle belle e giuste, anzi sacrosante parole che ogni politico dal ormai famoso 1946 ad oggi ha detto e ripetuto per mille volte.
Per tutto il resto questo suo movimento che sta nascendo non è diverso da altri nati e morti in precedenza, tra il dire ed il fare c’è sempre stato di mezzo il mare, e non dobbiamo dimenticarci che come dice giustamente anche lui siamo in questo preciso momento in piena caduta libera, questa è verità pura e sacrosanta, ma quanto durerà questa caduta? quanto tempo abbiamo ancora prima dell’ineluttabile? in tutta onestà la soluzione da lui proposta richiede tempi lunghissimi di attuazione, non solo richiede degli interventi e delle solidarietà. delle condivisioni che per ora non esistono assolutamente, è tutto ancora da creare e da raggiungere, nel frattempo quanto durerà ancora questa caduta? quanto tempo possiamo sperare di avere ancora prima dell’ineluttabile? queste due semplici domande senza risposta rendono il progetto di Chiesa ne più ne meno uguale a quello di qualunque altro politico della storia Repubblicana, forse un progetto migliore degli altri, ma con lo stesso destino di restare tale.
Ci sono troppi preamboli politico/sociali difficilissimi da capire, quindi da assimilare e da vivere per questa massa robotizzata ed inerme, nonché incapace di qualsiasi ragionamento e reazione.
Quindi a me povero vecchio tapino non resta che nutrirmi della solita unica speranza, ossia quella di uscirne vivo, magari malconcio ma vivo…
Ciaooo neh! alla prox.
Come ho scritto nel post (e come penso che non ti sia sfuggito), in più punti del lungo brano è contenuta una dichiarazione di fiducia nella possibilità di raggiungere e coinvolgere una fetta significativa di popolazione italiana, su cui fare leva con qualche speranza di successo. In particolare Chiesa osserva:
“Eppure, nonostante questo, la narrazione dominante rimane ugualmente falsa. Almeno in Italia, e in Europa. Non in America dove il dominio del sistema ha già definitivamente prodotto la mutazione antropologica. Perché? Perché in Italia la società civile e democratica realizzata dalla Resistenza, la Costituzione che ha suggellato un patto sociale oltremodo solido, hanno costituito un baluardo per ora invalicato.”
Quanto alla collocazione destra/sinistra ritengo il tuo commento (“in questo caso il buon Chiesa non ha potuto fare a meno di cadere in queste parole retoriche di politica spicciola ed abusata, in questo caso nulla di nuovo sotto il sol dell’avvenir”) davvero irriguardoso nei confronti di un’analisi straordinariamente acuta e che, al contrario, supera quel dualismo (e probabilmente non senza una dose di sofferenza, visto il ‘curriculum’ politico del nostro).
Continuo dunque ad apprezzare, anzi ad ammirare, e a seguire con partecipazione, quell’analisi e quella proposta, che ritengo più convincenti e più giuste delle tue considerazioni, di cui pure ti ringrazio ancora una volta, visto anche che continui ad essere il mio unico interlocutore al proposito.
Ciao!
Ho iniziato a leggere la prima parte dell’intervento di Chiesa:
Molto bella l’analogia della scimmia alla guida dell’aereo, molto calzante, la differenza che vedo con la situazione reale è in primis che mentre nell’apologo dell’articolo, qualcuno si è alfine alzato per andare a controllare cosa succedeva nella cabina di pilotaggio, nella realtà odierna è come se la gente dopo avere saputo chi c’era ai comandi facesse tutto come se nulla fudesse.
Anche io sono d’accordo e l’ho già anche scritto che molto è dovuto alla totale mancanza della comprensione da parte della massa per quanto concerne l’importanza e l’interpretazione della crisi mondiale in relazione ai nostri accadimenti interni, medesima sorte e per i medesimi motivi è toccata all’ideologia di sinistra in generale.
Ho da sempre, avuto netta la sensazione di certezza che come giustamente dice anche il buon Chiesa che dopo una crescita esponenziale non può che esserci una caduta verticale, era solo una questione di tempo e di situazione politico/economica corrente, solo che nei decenni passati (nel momento della crescita esponenziale) tutti hanno taciuto, probabilmente perché nessuno ne aveva l’interesse ne aveva (esattamente come ora) in mano la soluzione per invertirne il destino.
Tra le cause che Chiesa adduce all’evento manca una cosa secondo me importante, ossia il non controllo dell’aumento anch’esso esponenziale della crescita della popolazione mondiale, troppe bocche per troppo poche risorse, era assolutamente inevitabile, anche in questo senso stiamo collassando incapaci di fare una scelta ottimale, limitandoci a lasciare che tutto come sempre scorra, nei secoli passati erano le carestie, le malattie e soprattutto le guerre a mantenere livellato il numero degli abitanti del pianeta, la giusta ricerca della pace si portava con se questo problema, non visto e di conseguenza irrisolto.
Quello su cui non sono d’accordo con Chiesa e che lui rifà il discorso sul crollo e la resa finale della sinistra, mentre la realtà e ben peggiore, perché quel crollo è ormai trasversale a qualsiasi ideologia politica, la prova che le medesime cose avvengono in stati con governi di colorazione diverse.
Quello che a me fa arrabbiare è il fatto che devo ammettere che la scimmia non sta mentendo del tutto, lei sta facendo di tutto, spudoratamente, per pensare unicamente a se stessa, fregandosene degli altri, e lo fa in modo abbastanza chiaro e lampante, non certo di nascosto, non ne ha proprio bisogno, purtroppo,ma la gente questo non lo comprende e non lo vede, questo condanna ulteriormente la gente a meritarsi la fine a cui sta andando inesorabilmente incontro, beati i poveri di spirito perché loro sarà il regno dei cieli, questa frase biblica va molto bene anche per questo motivo molto profano.
Era lapalissiano pensare che una nazione, Chiesa fa riferimento all’America, ma è un pensiero valido per tutte le nazioni industrializzate, che vivono sulle industrie facciano di tutto per mantenerle attive, anche se questo significa andare in giro per il mondo a creare nuove guerre e/o a cercarsi sempre nuovi nemici, questa cosa succede da quando esistono le industrie e le loro regole, non sono d’accordo con lui dove afferma “che le sinistre mondiali hanno assistito, ebeti, in silenzio, ammutolite dal pensiero unico” cosa potevano fare le sinistre? come avrebbero mandato avanti le industrie? a produrre cosa? come avrebbero sfamato le masse senza le industrie e senza il benessere collettivo come avrebbero potuto progredire le suddette industrie?
In linea di massima condivido l’analisi iniziale di Chiesa, solamente dove lui attribuisce colpe alla sinistra non mi trova d’accordo, io sono per un assoluto senso di inevitabilità degli eventi legati all’avvento dell’industrializzazione ed alla crescita demografica e non a scelte politiche sbagliate, altro punto che mi rende discorde e sicuramente scettico sulle sue intenzioni è proprio il fatto che lui da per ottima motivazione di esistere di questo suo nuovo gruppo unicamente il fatto di avere compreso più a fondo la genesi di questa catastrofe, è mia convinzione purtroppo solo una vera catastrofe può rimetterci in corsa verso un oscuro avvenire, per ora siamo sempre in piena caduta libera e nulla ci può fermare.
L’eventuale corretta ricostruzione degli eventi che ci hanno portato a questa catastrofe ci servirà forse unicamente in una prossima auspicabile futura fase di ricostruzione che potrà verificarsi solo alla fine catastrofica di questa caduta verticale dagli esiti che comunque non lasciano aperte grandi vie di speranza.
Per ora mi fermo qui, leggerò le altre parti dell’intervento di Chiesa prossimamente e ad ore più consone, ammetto però che la sua analisi è in linea di massima giusta.
Ciaooo neh!
Mi fa molto piacere poter discutere sui contenuti dell’articolo in questione, e poco importa se posso farlo solo con te, che probabilmente sei in assoluto il più fermo assertore dell’inutilità di qualsiasi contromisura alla crisi.
“molto è dovuto alla totale mancanza della comprensione da parte della massa per quanto concerne l’importanza e l’interpretazione della crisi mondiale”
Sono d’accordo; e anzi in questo vedo un limite nell’esempio dell’aereo, all’interno del quale i passeggeri si sono invece accorti delle anomalie. Nell’aereo della realtà la gran parte dei passeggeri sta andando incontro al disastro dormendo, o guardando un dvd.
Sono d’accordo anche sulla tua sottolineatura dell’altro aspetto, quello della sovrappopolazione, che è fuori di ogni dubbio una causa scatenante del rapido declino che ci accingiamo a vivere; ma in fondo questo non cambia il contenuto globale dell’analisi e della proposta di G.Chiesa.
Quanto al tramonto delle ideologie, credo che l’autore sia molto pragmatico, nel vedere ad oggi un’ideologia dominante (quanto distruttiva), e un’altra balbettante e incapace di formulare il minimo discorso compiuto.
Per quanto riguarda poi l’atteggiamento ‘cosciente ed egoista’ della scimmia, in altri precedenti scritti, se non in questo, si capisce che il pensiero di Chiesa non è dissimile dal tuo: il gruppo di comando farà di tutto per salvare sé stesso, anche a scapito del resto della popolazione mondiale.
Non entro sul discorso di una eventuale e possibile (ormai solo per quanto riguarda il passato) politica industriale ‘sana’ della sinistra, che tu scarti a priori; davvero troppo impegnativo, qui.
Sulla ‘pedagogia delle catastrofi’ invece, ti so in buona compagnia, perché ne parla anche il padre, il guru, del pensiero mondiale della Decrescita, Serge Latouche.
Che a differenza di te, però, cerca di svegliare la gente, se non di mettersi personalmente alla guida dell’aereo.
Un grazie sincero del contributo, Alan, e un caro saluto.
“Sono d’accordo; e anzi in questo vedo un limite nell’esempio dell’aereo, all’interno del quale i passeggeri si sono invece accorti delle anomalie. Nell’aereo della realtà la gran parte dei passeggeri sta andando incontro al disastro dormendo, o guardando un dvd.”
Caro Franz magari fosse solo così come scrivi tu, la realtà è peggio di quello che si crede, la verità è che la massa sa chi c’è a pilotare l’aero, ma nonostante quello sono molto contenti così, hanno fiducia di una scimmia…. li fa tanto ridere ed è tanto caruccia….
Per ora ho letto la prima parte dell’analisi di Chiesa, ossia la diagnosi, devodire che è molto precisa e mi trova quasi concorde, appena posso voglio leggere quello che secondo lui dovrebbe essere la cura, anche se da una rapida occhiata mi sembra che per un malato terminale lui voglia usare la medicina omeopatica…uuuhhhmmm, ti saprò dire…
Ciaooo neh!
A casa leggerò tutto con calma..
Anche se la tua, come quella del commento precedente di Amanda, mi ricordano un po’ le ‘promesse di donazione’ a Telethon (il cui importo finisce senza controlli nel totalizzatore), già la vostra semplice intenzione mi dà la piacevole impressione di aver realizzato con il blog qualcosa di buono.
Ciao, Du, alla prossima.
Franz ho scaricato, prometto che leggo, con la calma, perchè è vero che è un’assemblea costituente e programmatica, ma il dono della sintesi non è cosa di Giulietto Chiesa!
Forse in altri scritti sì; non certo in questo.
Comunque, rapportato al ‘Capitale’ del buon vecchio Karl, è una passeggiata… 🙂
Molto belle le parole della citazione che hai riportato, il realista che è in me, che tu chiami difattista, onestamente quasi sorride, un sorriso amaro, doloroso, che sa di assoluta sconfitta, ma non solo mia, ma di tutto il genere umano e dell’intelligenza che sembrava essere una delle peculiarità in grado di fare la differenza e di essere in grado di donarci un futuro.
Belle parole quelle della citazione, se non fosse che sono state dette e ripetute da tutti i politici dal 1946 ad oggi, e sono stati tanti, di ogni specie e colore politico, uomini bravi, uomini cattivi, uomini giusti e uomini ingiusti, hanno usato tutti quelle medesime parole, quel concetto ripetuto alla nausea, e come sempre parole assolutamente disattese, in parte per cattiva volontà, in parte perchè probabilmente non esiste altro destino se non quello che velocemente ci sta ora correndo incontro, forse perchè la soluzione delle cose era ed è talmente facile che è sfuggita o è stata sottovalutata da tutti alla ricerca di chissà quale difficile e miracoloso algoritmo, io non so dare spiegazioni più accurate, ci vorrebbero troppe parole e troppi concetti da esplicare, ma ho sempre saputo che non poteva che finire così, questa realtà è sempre stata sotto gli occhi di tutti, ma per mille motivi è stata accuratamente non vista, nessuno è in grado di fermare l’espansione dell’universo, solo una ignota legge fisica forse lo farà per tutti noi al nostro posto, a noi resta la pia illusione di essere in grado di deviarne perlomeno la traiettoria, utopia, pura utopia, in realtà stiamo per scontrarci proprio contro di essa, l’utopia del nostro vivere, l’assurda immotivazione del nostro esistere, quindi il cercare di donare un senso ad una cosa che il senso proprio non lo ha equivale a scontrarsi con l’utopia del nostro esistere.
No, non sono disfattista, proprio non vedo alternative e sono convintissimo che non ne esistono, sicuramente non per salvarci tutti, per bene che va e se saremo molto fortunati riusciremo a mettere in piedi un piccolo compromesso in grado di darci respiro per qualche altro po’ di tempo, sperando che qualcosa di superiore a noi e di risolutorio accada, ma su questo so con certezza che non accadrà, perchè è superiore alle nostre capacità intellettive…
Mi dispiace avere spento un po’ gli entusiasmi, ma non so raccontarmi ne raccontare agli altri bugie, forse è bene che rinunci a commentare da ora in avanti perchè sarei costretto a ripetermi e mi rendo conto che non deve essere nulla di bello ne di edificante sentire e leggere il mio lato realista.
Ovviamente spero di sbagliarmi e di dovermi ricredere, sarei l’uomo più felice della terra, ma la coscienza dell’ineluttabile mi consente comunque un senso di rassegnata serenità.
Tutte le cose non possono che funzionare che nell’unico modo che esiste, quello che è in atto da quando esiste l’uomo, sempre lo stesso metodo, l’unica differenza è dovuta all’adattamento ai tempi, quello che accadeva 5000 anni fa accade oggi anche se in una forma probabilmente diversa, ma le regole del gioco sono sempre le sole possibili, sempre e solo quelle, la verità è che non esiste ne è mai esistito il sol dell’avvenire….
Ciaooo perdona il mio amaro dire, comunque dato che l’importante è sopravvivere, almeno per domani io spero che me la cavo, così spero ovviamente anche di voi.
Ciaooo neh!
Conosco fin troppo bene il tuo argomentare, caro Alan; ma anziché ripetermi a mia volta, ti invito caldamente a leggere tutto il lungo brano di Giulietto Chiesa che ho linkato. Penso che anche tu, se non altro, ne apprezzerai la straordinaria lucidità nell’analisi della realtà attuale. Non pretendo, poi, che cambi posizione rispetto al tuo rassegnato fatalismo, ma credo sia giusto confrontarsi anche con personaggi come Chiesa che decidono, sebbene in età ormai anziana, di spendersi per un cambiamento e una salvezza da lasciare in eredità a chi verrà dopo di noi.
Un caro saluto.