Un solstizio diverso

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Il ritorno sulla Terra avviene nei giorni del solstizio d’estate.

Dal cielo della fantasia, dove ero rimasto in serena solitudine a galoppare sulla bianca Cavallona, sul far della sera.
Ma anche dal settimo cielo di un amore, evento del tutto inaspettato, anzi più che altro temuto, e che pure mi ha saputo proporre ripetuti attimi di inebriante felicità che non ricordavo, non conoscevo, fino a farmi perdere il necessario contatto con il suolo.
Inevitabile, poi, la caduta, e le relative contusioni, e il fiato corto, e lo stress dello smarrimento che va a sovrapporsi a quello precedente, quello della incontrollabile novità.

Bizzarra la vita; la pienezza della luce, dei colori, il trionfo del sole e della natura, il continuo coro degli uccelli festosi, tutto ciò che dovrebbe coronare il cammino dei sacrifici affrontati nel corso di un lungo inverno, ti trova in un imprevedibile stato di prostrazione.
E di afasia; anche aggiornare il blog, anche visitare quelli amici si è fatto d’improvviso faticoso quanto mai in precedenza.

Allo stesso modo, correre con il termometro intorno ai trenta gradi è più faticoso, bisogna andare più adagio.
Ma è un esercizio comunque bello e più che mai prezioso. Se poi lo fai all’una del pomeriggio del 22 giugno, la massima verticalità e luminosità del sole dona un aspetto irreale a tutta la scenografia, quella dei campi di grano ormai pronti per la mietitrebbia, quella degli alberi, dei prati, e delle stradine, dove una minuscola ombra ti corre dietro come una ridicola codina.
Poi, più tardi nel pomeriggio, dopo un paio di commissioni urgenti, la decisione impellente di prendermi un giorno di riposo dal lavoro.
Vengo a casa, apro la scatola di cartone dove raccolgo quotidianamente il contante incassato, e, appunto, lo conto, lo riconto, per tranquillizzarmi sulla possibilità di concedermi un giorno di mancato incasso, anche in vista del pagamento delle imposte, della rata assicurativa, e delle vacanze.
Sì, ne ho accumulato abbastanza, posso starmente quietamente chiuso in casa, a curarmi le ferite.

Il sole conclude all’orizzonte la sua lunghissima corsa, e dipinge di arancione la finestra del soggiorno, mentre mi stravacco sul divano con la tv accesa su Grecia-Argentina.
Lo spettacolo è discreto, e aumenta di tono nel finale; Diego Armando Maradona, poi, dalla panchina della sua nazionale, dona al tutto un tocco di teatrale umanità, che non guasta.

Fra una settimana sarò già a Senigallia, dove negli anni scorsi si è puntualmente ripetuto il miracolo di quei giorni di straordinaria grazia chiamati ‘Caterraduno’; speriamo che accada ancora una volta, penso di averne bisogno.
La prospettiva è comunque strana, inconsueta, mi sento un po’ spiazzato: quel periodo rappresentava l’inizio dell’estate, della festa, e in questo stava parte della sua straordinarietà; quest’anno è stato posticipato di tre settimane, evento peraltro assai fortunato ad evitare il maltempo eccezionale dei giorni scorsi; ma, oltre a questo, non mi era mai capitato di andarci in condizioni di affaticamento come quelle attuali.
La vita è proprio bizzarra, come dicevo.

Ora che sono tornato sulla Terra, dopo voli, capriole, salti mortali e fuochi d’artificio, riprende anche il mio cammino.
Vorrei che la donna che mi ha saputo proiettare lassù, e poi mi ha fatto precipitare dolorosamente, si rivelasse compagna stabile e dolce di questo mio cammino, ed io del suo; il tempo mi darà una risposta; ora è soltanto quello dell’attesa e della cura.

Il tutto reso certamente più facile, nei giorni del trionfo della luce e del sole.
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Immagine da: http://www.orgogliocosentino.splinder.com/archive/2008-06

Informazioni su Franz

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32 risposte a Un solstizio diverso

  1. MissGatta ha detto:

    ovvio…… miaoooo

  2. Milvia ha detto:

    Mi piacerebbe pensare, caro Franz, che quanto tu hai scritto fosse soltanto uno dei tuoi bei racconti, e la caduta sulla terra solo un parto della tua fantasia, oppure una soluzione scaramantica per allontanarla. Ma non credo sia così, e mi spiace. Di cadute, di lividi, di contusioni, ne so abbastanza, e il Lasonil non li fa passare, quel tipo di lividi. Spero e ti auguro che si tratti solo di una caduta che preceda una nuova risalita, un inciampare passeggero, insomma. E che la risalita verso il sole avvenga al più presto.

    Ho partecipato solo a un’edizione del Cateraduno, a Santarcangelo di Romagna, e ne ho un bellissimo ricordo. Capisco il tuo entusiasmo, quindi, e capisco quella sorta di rigenerazione e di ricarica che si avverte partecipandovi.
    A me capita a Porretta, per il Soul Festival: non me lo perderei per nulla al mondo.

    Un abbraccio, Franz. E buon cammino.
    Milvia

    • Franz ha detto:

      Grazie per l’augurio, Milvia, e per le calorose parole di vicinanza; sei sempre un’amica dal cuore di taglia XXXL.
      In fondo, la vita è bella anche con le sue montagne russe, e forse proprio grazie a quelle…

      Al tuo festival preferito manca ancora un mese, un mese estivo, dunque con tante possibilità di svago e di cultura (e tanti bei film all’Arena Puccini !) 😉

      Un abbraccio e un buon cammino a te !

      • Milvia ha detto:

        Che carina la definizione del cuore… Grazie!
        Arena Puccini for ever… per lo meno durante l’estate…

        Un abbraccio anche a te e buona settimana.

        Milvia

  3. MissGatta ha detto:

    Non posso che sorridere sorniona, allegra e contenta di ciò appena letto, i miei occhi luccicano birichini e curiosi…… chissà cosa accadrà….
    Il paragrafo sopra era quello dolce…. ora ecco la Misssssssolitarompipallle: FRANZ MUOVI IL CULO!!!! Non stare lì sul pero, calati giù ed insegui il tuo raggio di sole, accerchiala, corteggiala, inseguila, ma senza fartene accorgere!!!!! La fortuna a volte va anche un pò aiutata o no? E mi raccomando non eccedere con i tuoi atteggiamenti (sicuramente ce li hai sicuro sicuro) da vecchio zitellone inacidito, altrimenti le fai scappare tutte le donne eh!!!!!
    Se non ti basta la tirata d’orecchi fai che dirlo ed io continuo. Baci Misssssssss

    • Franz ha detto:

      E’ più che sufficiente, MissGatta: il tuo appello è così delicato e intriso di altissima psicologia che mi sento già infallibile e soprattutto invulnerabile… 😆

      Scherzi a parte, invio una grattata sul collo e una carezza (contropelo) alla gatta sorniona, e la promessa di tenerla aggiornata in esclusiva se dovessero esserci sviluppi, il tutto ovviamente ed esclusivamente per i suoi meriti pregressi !

      Baci.

  4. Alessandra ha detto:

    Grazie caro Franz! Allora ci vediamo a Senigallia, ci aspettano tante belle serate e musica di prim’ordine, Pacifico, Carmen Consoli, Elio e le storie tese, Stefano Bollani e soprattutto la magica atmosfera del Caterraduno!

  5. oriana ha detto:

    “Ogni giorno io cammino, fino a raggiungere uno stato di benessere e mi allontano camminando da qualsiasi malanno. Sono approdato camminando ai miei pensieri migliori e non conosco pensiero così opprimente dal quale non ci si possa allontanare camminando”
    Cosi dice un filosofo danese Soren Kierkegaard, ed io aggiungo poi torni sui tuoi passi e tutto sarà migliore.

    • Franz ha detto:

      Grazie per il contributo di saggezza e filosofia, cara Oriana.
      Penso e spero che anche correre abbia gli stessi effetti taumaturgici del camminare; sicuramente li ha una classica ‘pausa di riflessione’.

  6. Riri52 ha detto:

    I fuochi d’artificio sono bellissimi, allegrissimi ed entusiasmanti. In due poi sono molto meglio! ;-)) Riri52

  7. Alessandra ha detto:

    Buongiorno caro Franz! Scusa stamattina non ho tempo di leggere i tuoi post sempre così belli, l’ufficio oggi chiude alle 13 causa partita e devo ultimare tutto entro quell’ora! Ah non mi sono presentata, sono Alessandra del blog di Tiffany, Mrs Amanda mi ha detto che tu vai al Caterraduno di Senigallia, ci sarò anch’io, purtroppo solo dal giovedì, mi perderò il bello spettacolo di Bergonzoni…magari ci si riesce a incontrare che dici?
    Un abbraccio e salutami Bologna!

    • Franz ha detto:

      Buongiorno carissima Alessandra! E grazie per esserti svelata…: più sotto, infatti, Amanda mi aveva preannunciato la presenza di due ‘Tiffanysti d.o.c.’ a Senigallia.
      Sarà una gioia condividere qualche momento del Caterraduno: cercami qui, dove, come sempre, sono alloggiato a mezza pensione da martedì sera, telefonicamente o di persona, chiedendo di Francesco di Bologna.

      A proposito…: Bologna si raccomanda di ricambiare i tuoi saluti. 😉

  8. duhangst ha detto:

    Buona Vacanza, Senigallia non troppo distante da me 🙂

  9. Sara ha detto:

    Mi ero dimenticata perfino del solstizio d’estate, presa da una serie di cose urgentissime e importantissime etc.
    Ti abbraccio forte caro Franz. Sara

    • Sara ha detto:

      Aggiungo…la prima cosa che ho pensato è che mi sarebbe piaciuto che sabato venissi alla mia festa…

    • Franz ha detto:

      Sempre di corsa… sembra che la festosa staticità dei tuoi fiori non ti abbia insegnato niente ! 🙂
      Grazie per il pensiero e per l’abbraccio, che ricambio di cuore: sei davvero una cara amica.
      E auguri per una festa meravigliosa !

  10. amanda ha detto:

    Scusi?! Non ho ben capito: finito l’amore o finito l’innamoramento? L’innamoramento si sa non è eterno, e come dice Battisti o meglio Mogol amarsi un po’ è come bere è facile è respirare, ma se invece si passa alla fase successiva ecco lì c’è da lavorare, e sodo, per far funzionare le cose, ma quando funziona, allora sì ti cambia la vita, non è il semplice atto di respirare, è una bombola di ossigeno sempre a portata di mano ,qualcuno potrebbe dissentire, ma fare di un viaggio solitario una gita in tandem a guida alternata è un’impresa fantastica.

    Il cambio di programmazione del caterraduno non mi consente di parteciparvi ahimè, ma ci sono ben due persone del nostro blog che ci andranno, vivrò l’esperienza per interposta persona, certo non è la stessa cosa… i doni di Muccio Vileda sono innumerevoli.
    Ma correre la sera o il mattino presto non è più salutare?

    • Franz ha detto:

      Rispondo senz’altro alla tua comprensibile curiosità: entrambi feriti, l’innamoramento in maniera letale, l’amore …’solo’ in maniera grave.
      Fino a poco tempo fa avrei faticato non poco a condividere le tue considerazioni sulla vita a due. L’esperienza diretta della mia esistenza, e l’osservazione della quantità di ipocrisia, compromessi, inautenticità e soprattutto fallimenti che spesso sembra il relativo prezzo, mi faceva propendere decisamente per un approccio solitario a quella gita in bicicletta che è la vita.
      Ora, però, che il volto, gli occhi, il nome, la personalità, la voce di una specifica persona, e soprattutto averne assaggiato la complicità, l’intesa, hanno preso un profondo dominio nella mia affettività, non mi auguro che di pedalare anch’io su quel tandem.

      Mi dispiace molto non poterti incontrare a Senigallia; sarebbe stata la più felice delle occasioni. Cercherò di scoprire chi sono gli altri due Tiffanisti, e di incontrare almeno loro.

      Certo che correre il mattino presto è più salutare: dimentichi che per me mezzogiorno è mattino presto… 🙂 (comunque nei giorni più caldi dell’estate scorsa sono riuscito qualche volta, per andarmi ad allenare, a buttarmi giù dal letto alle sette).

      Bye.

  11. Tonino ha detto:

    ”Doc, dottore, venga per favore !
    Cosa c’è che non va ?
    No , Doc, il fatto nuovo è che và !
    Osservi, osservi !
    ogni tanto su quella traccia vibrante ottenuta dagli elettrostimolatori , si osserva uno ”spike”.
    non è indotto !
    E’ suo è vivo, il cuore godeva di una assistenza indotta, si stava prendendo una pausa. Ora ha desciso di tornare a svolgere il suo ruolo.
    Che str…! tanti giorni in terapia intensiva gli hanno fatto riprendere il suo ruolo.
    Sospendiamo l’assistenza, via quei farmaci acidi e iniziamo il ”Fiducell”, poi due scatole di ”Vision-tel” al pomeriggio.
    Preparate un letto in rianimazione, presto si sveglierà, ha ripreso, ha ripreso, !
    Che fibra !

  12. alanford50 ha detto:

    Comprendo il tuo senso di spossamento, ma mi viene da dirti di non preoccupartene troppo, perchè nella savana infuocata dal sole che ricade a picco sulla terra e le sue creature, anche il leone ogni tanto si ferma a leccare le ferite delle sue zampe, ferite che si è procurato nel suo lungo peregrinar del quotidiano vivere e poi è un ottimo momento per ripensare a quella leonessa incontrata e che così tanta traccia ha lasciato.

    Ciao leone e buon cammino.wordpress stats plugin

    • Franz ha detto:

      Grazie, Alan, per la tua comprensione: sapevo che un cuore sensibile batte nel petto di quel realista (apparentemente un po’ cinico) che ti piace mostrarti.
      L’immagine del leone è molto nobile e regale, ma, a ben pensarci, è uno degli animali più viziati dal genere femminile, dalle cui faticose battute di caccia riceve il cibo mentre è intento a non fare un c… dalla mattina alla sera. Non è questa la mia ambizione, almeno per ora. 😉

      Salutone e buon cammino anche a te.

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