Sotto il cielo di Cesena: nuvole, sole, luna e 5 stelle

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Proprio come al ritorno dagli annuali ‘Caterraduni’ di Senigallia lascio fluire le idee, per cercare un filo conduttore, un bandolo, una scaletta, nel magma delle impressioni depositate nella memoria da quanto ho vissuto, questa volta a Cesena, durante i due giorni della ‘Woodstock 5 stelle’ di Beppe Grillo; …e anche questa volta, forse ancor di più, di gran lunga superiore alle mie forze si rivela l’impresa di un resoconto con qualche ambizione di completezza, sia dal punto di vista della cronaca che dei significati.
Forse, a ben pensarci e in estrema sintesi, il connotato più vistoso di tutta l’esperienza è stata la variabilità, la compresenza anche contraddittoria degli elementi che si sono avvicendati ed imposti all’attenzione e al cuore durante la doppia maratona di musica, ecologia e politica.

Il sole caldo di un limpido pomeriggio estivo, domenica, e i nuvoloni umidi e minacciosi delle due serate.

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L’entusiasmo per le ondate di partecipazione del pubblico in certi momenti e la delusione per la sua distrazione in altri.
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L’iniziale e un po’ malinconica disponibilità di spazi, che permetteva di raggiungere facilmente il palcoscenico sabato pomeriggio, e l’oceanica folla quasi di stampo Concertone-Primo Maggio domenica;

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ma ancora, sempre domenica, la presenza di giovani che ti si accalcavano intorno e, di lì a non molto, il riaprirsi di varchi e spazi per poter comodamente sedersi e riposarsi un po’, come nelle pulsazioni cardiache di un grande ed unico organismo.
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L’insolita, sorprendente educazione dei molti che evitavano di lasciare rifiuti sul prato dell’immenso parco, e la nota maleducazione dei pochi che lo facevano anche qui.
L’attenzione collettiva concentrata sul palcoscenico, come dicevo, in maniera fluttuante, ma anche, ogni tanto, il chiasso di qualche gruppetto di ragazzi sgangherati in preda all’alcool e al fumo.
I sorrisi e gli spintoni.
La percezione di affrontare il tema dei temi, la sfida epocale della storia dell’umanità, e il vagare distratto dell’attenzione sollecitata da un’indigestione di note e di decibel, e, forse in troppi casi, da una coscienza ancora insufficiente, magari dall’essere qui solo perchè ci sono venuti gli amici.


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L’ascolto di esecuzioni musicali di altissimo livello (un esempio fra tutte, quella di Cristiano De Andrè che esegue brani di Fabrizio, e che cattura, commuove, fa vibrare e fa cantare); qualche splendida sorpresa da parte di gruppi musicali emergenti (segnalo, fra gli altri, ‘Marta sui tubi’ e i ‘Tre allegri ragazzi morti’), e il rumore fastidioso di altri in stile metallaro o di brani rap un po’ ingenuotti.


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(nella foto, l’ormai affermatissimo e sempre coinvolgente gruppo Sud Sound System)
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La voglia di fare il bambinone di uno straordinario ospite inatteso di nome Dario Fo, e un pizzico di disagio per la sua performance di improvvisazione canora in finto inglese, esilarante ma non certo impeccabile.
La presenza e l’incanto di quel genio della tastiera e del palcoscenico di nome Stefano Bollani, la sua capacità di catturare l’attenzione con un genere non esattamente da stadio (e poi con quel travolgente rock and roll a quattro mani con Beppe Grillo), ed un fischio, uno solo per fortuna, sicuramente non all’americana, fra la folla.
Le immagini, con i colori un po’ sbiaditi, della Woodstock originale, dei suoi famosissimi protagonisti canori e di quella sterminata popolazione, accomunata da un tangibile, rilassato, vitale, spirito di pace, fratellanza e rinnovamento politico, immagini trasmesse durante alcuni dei gradevolissimi intermezzi guidati da un bravo conduttore in stile ‘dee-jay’; e il colpo d’occhio di questo pubblico di giovani,


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cresciuti in gran parte con un misto dagli esiti imprevedibili di troppa televisione e coca-cola, ma anche di tanta musica (dei generi più svariati), tanta telematica, e spirito di gruppo, e, in pochi felici casi, esempi di passione ideale da parte dei genitori.
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L’apoteosi all’annuncio della presenza, via skype, sul grande schermo, di Marco Travaglio, e il serio dubbio che il silenziosissimo e compostissimo ascolto delle sue parole da parte di quelle migliaia di ragazzi e ragazze non derivi anche proprio da quel video, e forse non sarebbe tale nel caso della presenza fisica del nostro grandissimo giornalista.
I contrasti di repertorio di un travolgente Daniele Silvestri, capace di trascinare la folla con un brano essenzialmente leggero come ‘Salirò’, e poi subito dopo, in una inattesa fiammata di passione politica che attraversa tutti, ma proprio tutti i presenti, con le note di ‘Cohiba – tributo a Che Guevara’.

E infine, in questa carrellata, molto parziale e in ordine molto casuale, di alcuni elementi e dei tanti contrasti che si sono manifestati, la pagina che più mi ha colpito: l’intervento in video, ma registrato per l’occasione, di uno dei più importanti nomi del pensiero ecologista mondiale, quello di Lester Brown. Ha un linguaggio serrato, chiaro, di divulgazione scientifica; parla di allarmi e di scadenze improrogabili; ma anche di possibili prese di posizione governative (e sarebbe bello credergli), ma soprattutto (e questi sono dati inconfutabili) di progetti riguardanti le energie rinnovabili già in corso in Cina e nel Nord Africa, progetti di dimensioni tali da mettere in crisi per la prima volta l’idea della scarsa competitività di queste energie nei confronti di quelle da combustibili fossili. Resto avvinghiato con gli occhi e le orecchie al grande schermo, per non perdere una parola della traduzione del suo discorso, ma la mia attenzione sembra dover farsi largo fra una impressionante e desolante improvvisa ondata di distrazione del pubblico, proprio ora sul più bello…

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Chi magicamente riaccendeva l’entusiasmo collettivo ogni volta che saliva sul palco era lui, il promotore, il patriarca, il motore di tutto, colui che ha fondato un movimento politico sulla presa di responsabilità e il rimboccarsi le maniche di singole persone, quasi tutte giovani, e dei loro raggruppamenti locali, e che non vuole sentirsi chiamare leader.
La sua carica vitale continua ad essere contagiosa, entusiasmante. E per la prima volta in tanti anni un accenno di commozione interrompe le sue parole di commiato domenica sera, alla fine di tutto.

Speravo di trovare su Youtube gli stralci della trasmissione televisiva relativi ai momenti che ho riferito, in particolare proprio quello dell’intervento di Lester Brown, ma per ora non c’è quasi niente. (N.B.: ho aggiunto il link in data 30 settembre). Altrettanto povere sono al momento le cronache dell’evento sui siti informativi on-line, complice anche la giornata di lunedì. Come niente fosse successo, o quasi. Lo stesso Beppe, sempre a causa della giornata di lunedì, ha ceduto lo spazio del suo blog al consueto ‘Passaparola’ di Marco Travaglio. Ma oggi è martedì, e proprio pochi minuti fa ho ritrovato la stessa sua commozione nel bellissimo post che ha appena pubblicato (clicca qui).
Il silenzio dei media e le dichiarazioni dei “mantenuti” dalla politica mi hanno fatto piacere, confermano quello che sono e anche quello che non saranno mai: uomini liberi, vivi” scrive sul finire del suo breve ed intenso resoconto, confermando l’impressione di distanza fra la grandezza dell’evento e la scarsità delle cronache ufficiali.
Chi c’era sa che qualcosa di importante invece è successo, ma non solo a Cesena, perché, come a più riprese andava annunciando lo stesso Beppe, il numero dei contatti web ai siti che trasmettevano la diretta cresceva in maniera fenomenale; erano quattro milioni di accessi già verso la sera di domenica, molti dei quali, come testimoniato da suggestivi commenti inviati, da parte di connazionali all’estero.

L’ultimo contrasto che resta, della due giorni sotto le cinque stelle, è dunque quello fra la portata dell’evento stesso e la sua scarsa eco mediatica.
Nel pomeriggio di ieri ho telefonato in segreteria della cooperativa, per segnalare le mie due giornate di ferie; mi ha risposto un’impiegata che una volta vidi scrivere appunti su un’agenda di Greenpeace, e così mi sono lasciato andare a un tono un po’ confidenziale: “Sai sono stato a Woodstock…”
“Ma davvero”, mi ha risposto, “fino là in soli due giorni?”
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Ancora un grazie (e non solo per quella frittata con i funghi…) alla cara Milvia, una delle mie più care amiche che mi ha regalato il blog in tempi recenti, con cui ho condiviso in modo piacevole, utile e armonioso tutta la lunghissima esperienza.
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26 risposte a Sotto il cielo di Cesena: nuvole, sole, luna e 5 stelle

  1. MisssFaccina ha detto:

    Si lo so che sono fuori argomento, ma sono fuori proprio perchè non ho assolutamente letto il post (TLSS) quindi gioco con le faccine, ma come hai fatto a fare quella verde? Magia? Barbatrucco? 😉

    • Franz ha detto:

      La faccina verde l’ho presa da un blog di miei amici extraterrestri.
      Va bene essere ‘un po’ fuori’, ma attenta a non esagerare, e magari diventare come me..

  2. MissVisitors ha detto:

    Cavolo che bello ma a casa tua rimangono le faccine adesso provo: 😉 🙂 _) ,) ::)

  3. Giancarlo ha detto:

    sono contento di aver letto il tuo reportage, è un po quello che ho sentito da mio figlio che era li e che me ne ha parlato con tanto entusiasmo
    Ciao!

    • Franz ha detto:

      Comunque, anche se in grande maggioranza i partecipanti erano giovani e giovanissimi, c’era spazio per rappresentanti di tutte le generazioni. Soprattutto se, come nel tuo caso, dotati di “miracolosi” apparecchi fotografici… 😉 Sarà per la prossima, spero.
      Ciao !

  4. alanford50 ha detto:

    Dal commento di Tonino: “Ecco cosa è giunto sul monitor,ma non sui giornali, alla radio, sulle chiacchiere di F.B. Sono contento di aver assistito a questo parto indolore , a questa perturbazione , a questo temporale “.

    Mi scuso per avere preso in prestito le parole dal commento di Tonino, ma mi aiutano forse a fare comprendere il senso di molte mie precedenti espressioni, che parevano disfattiste, negative, pessimiste, queste parole rappresentano il vero pericolo che si sta correndo e che nessuno sembra volerci fare troppo caso, forse perché nessuno sa veramente come e cosa fare, c’è ed è evidente il rischio che tutte queste bellissime manifestazioni restino fini a loro stesse, se non si trova il modo e la volontà di farle diventare uso e consumo delle masse si finirà per renderle inevitabilmente delle cose di nicchia e di conseguenza presto dimenticate, facendo diventare questa Woodstock come l’altra Woodstock (quella musicale) molto bella, anzi indimenticabile, ma un punto sterile, fermo nella storia e nel tempo.

    E’ ovvio che le forze politiche di ogni schieramento cerchino di tenersi lontano da queste manifestazioni perché in esse c’è volontà di innovazione e non esiste nulla di più spaventoso per loro dell’idea di sentirsi vacillare la poltrona da sotto i loro flaccidi deretani, perché assolutamente incapaci di rinnovarsi, perché il farlo richiede età, intelligenza, forza e volontà, cosa per loro assolutamente impensabile e scansata come la peste in terra.

    Ma se non si fa di tutto per allargare questo nuovo pensiero portandolo in qualche modo alle masse si rischia che pensieri più terreni fatti dai persone con più avidi interessi abbiano il sopravvento, facendo cosi cadere nell’oblio questi aliti di energia rinnovativa e permettendo al potere di continuare nel solito vecchio modo a gestire le cose.

    Ciaooo neh!

    • Franz ha detto:

      I ‘flaccidi deretani’ verranno presi a calci dalle loro stesse discordie, e dalle tempeste che, avendo seminato vento, stanno per raccogliere.
      C’erano molte migliaia di giovani e di giovanissimi, a Cesena, caro Alan; la diffusione di semi di civiltà vera ha in loro il terreno più fertile e rappresenta l’investimento migliore.
      Da parte nostra possiamo e dobbiamo cercare di non stancarci nel fornire risonanza a quel messaggio. Ai tuoni di quell’improvviso temporale.

      Ciao!

  5. Milvia ha detto:

    Non sbagli, caro Franz, ero proprio io la Milvia citata…
    Buona giornata e buoni incontri fieristici a te e alla Cavallona.

    Milvia

  6. Franz ha detto:

    A volte si compiono in Rete dei piccoli miracoli.
    Come se il mio implicito appello fosse giunto a destinazione, il nuovo post di Beppe Grillo consiste nel link all’intervento di Lester Brown, e nella trascrizione di tutto il relativo testo.
    Ho già aggiunto il link al mio post, ma lo faccio anche qui.

  7. Tonino ha detto:

    Ciao a tutti !
    Ho avuto la fortuna di seguire la due giorni qui, seduto davanti al monitor. Ma scalpitando pensavo che forse ,se avessi dato un pò di biada ai miei 150 cv parcheggiati ,avrei potuto partecipare anch’io.
    Pazienza .
    Ho avuto la fortuna…
    di assistere ad una cosa nuova :un raduno di un ”non ”partito;
    organizzato senza pubblicità delle reti televisive ;
    quasi improvvisato senza discorsi precotti ;
    musicanti che suonavano fra amici ;
    idee da premi Nobel ad un gruppo neonato ;
    assenza di bandiere ,vessilli, avvisi d’appartenenza ;
    proposte ecologiche fattibili, vere, sincere, alternative ;
    la felicità degli ”squadristi ” ;
    la pulizia dello spazio usato ;
    l’assenza di ”fango” ;
    Ecco cosa è giunto sul monitor,ma non sui giornali, alla radio, sulle chiacchere di F.B.
    Sono contento di aver assistito a questo parto indolore , a questa perturbazione , a questo temporale .

    • Franz ha detto:

      Sono felice che la trasmissione televisiva abbia lasciato passare tutti gli elementi che hai elencato così bene, direi sorprendentemente, se non conoscessi la tua sensibilità e le tue ‘antenne’ (visto che parliamo di Grilli…).
      Ai prossimi “parti indolori, perturbazioni, temporali”, però, spero si possa partecipare insieme di persona. Almeno per me queste sono le occasioni che ridimensionano i dubbi di vivere troppo nella comoda e ovattata realtà virtuale.

      Ciao Tonino, a presto!

    • Franz ha detto:

      Ciao Federico,
      le tue foto sono straordinariamente vive ed espressive, e contribuiscono a completare preziosamente il parziale resoconto che ho cercato di fare con le parole.
      E’ fatto obbligo, a chiunque passi di qui, di una visita dalle tue parti !!!

  8. amanda ha detto:

    qualcosa della portata di quanto avete vissuto lì si è intuito guardando blob l’unico spazio credo concesso all’evento in TV.

    Ora che però tu ti faccia entusiasmare da quei depressoni dei 3 allegri ragazzi morti a cui hanno rapito il figlio avvelenato i grilli e massacrato l’orto…. mi pare eccessivo 😉

    • Franz ha detto:

      Non ho visto blob, ma penso che il tuo giudizio sia corretto.
      Fra l’altro, ho letto su un paio di commenti che anche la diretta della nuova emittente Play.me è stata condita da quintali di pubblicità commerciale e da troppi ‘dietro le quinte’.

      Immagino che la tua citazione su figli, grilli ed orti sia relativa a qualche testo dei ‘tre depressoni’; come puoi ben capire, dal vivo i testi praticamente non si afferrano; ma, dal punto di vista della qualità sonora e della voce solista, ribadisco il mio autentico entusiasmo per quel trio.
      Approfitto di questa replica per ricordare almeno un’altra voce che mi ha sorpreso oltre le aspettative: quella di Francesco Baccini, che spero riprenda il posto che gli spetta nel panorama musicale nostrano; mentre di Samuele Bersani, in quest’occasione, ricorderò soprattutto le parole sincere che ha pronunciato, dopo quel fantastico suo esordio: “Scusate il cognome!”…
      Bye !

  9. alanford50 ha detto:

    Oggi 29 settembre…seduto in quel caffè……….ecc.ecc.

    Impossibile il non legare questa data a quella nota canzone che mi vide pischello pieno di forse inutili speranze, ma il destino che non mi volle veder morto (tanto per citare le parole di un’altra mitica canzone), mi regala ancora altre inutili speranze, oggi Lui dovrà parlare, ed il mistero che ci avvolge dovrà in qualche modo palesarsi, fosse anche solo la conta di chi si è venduto l’anima per miseri trenta denari, forse sto sbagliando, forse sto caricando troppo l’attesa di impossibili e probabilmente inutili significati, ma nonostante tutto il mio essere realista similpessimista, ammetto che spero comunque di cogliere un barlume di luce la all’orizzonte, dove lo sguardo mio forse così lontano non saprà arrivare.

    Ciaooo neh!

    • Franz ha detto:

      Fra un paio d’ore si saprà ufficialmente quello che già appare scontato, che cioé la maggioranza dei nostri parlamentari ha fiducia, quindi crede, quindi dà nuovo mandato, all’odioso bugiardo che ride e che sbraita (…e che invecchia, grazie al cielo).
      Se la cosa è di per sè avvilente, penso che strategicamente non sia un male, dato che una crisi di governo adesso non gioverebbe a nessuno, visto lo stato comatoso dell’opposizione, mentre magari fra qualche mese il panorama potrebbe essere ulteriormente peggiorato per lui (ipotesi che ritengo molto probabile), e un po’ migliorato per l’opposizione (perchè peggio è impossibile…).
      Teniamo duro, e magari un giorno qualche raggio di sole davvero tornerà a scaldare le nostre menti e i nostri cuori desolati.

      Ciao!

  10. Milvia ha detto:

    Bellissimo reportage, Franz! Hai saputo cogliere le tante sfaccettature dei due emozionanti giorni a 5 stelle. Come sempre, più di sempre, forse, hai utilizzato mente e cuore, e, anche se io non fossi stata lì, a vivere con te questo evento straordinario, sono certa che, attraverso le tue parole, mi sarei trovata immersa nell’atmosfera che aleggiava nel grande prato dell’Ippodromo di Cesena. Beh, devo dire che abbiamo respirato una bella aria di speranza e di positività. E tanta energia, anche. Per me, che a volte, anzi, spesso, sono un po’ cinica, un po’ pessimista, è stata una grande lezione. Mi verrebbe da dire, banalmente, che un altro mondo è possibile… C’era poesia, in quel luogo, una grande commovente e costruttiva poesia per aprire una strada verso il futuro. E ora che ti leggo, e che guardo certe foto che hai scelto, mi sembra che tu abbia colto anche questo aspetto.
    Grande Franz… Sono io che ti ringrazio, per aver condiviso con me, e per avermi dato la possibilità di condividere con migliaia di persone, questa esperienza indimenticabile.

    Buona serata, Franz! wordpress stats plugin

    • Franz ha detto:

      Anche a rischio di essere un po’ ripetitivo, ti dico ancora una volta grazie per le tue sempre belle ed incoraggianti parole, che so sincere e sentite.
      Se vuoi che ti dica la verità vera, il mio stato d’animo nei confronti di questa esperienza è un po’ diametralmente opposto al tuo: ne avevo visto nascere l’idea e il progetto, e l’avevo coltivata con grande speranza, passione ed apprensione; così, come sempre succede quando le aspettative sono molto forti, il primo retrogusto che mi è restato, complice anche la stanchezza fisica, è stato di un po’ di delusione, proprio così. Poi la rivisitazione, e il prezioso esercizio della scrittura, me ne hanno fatto soppesare più lucidamente i contenuti e posso concludere con te che si sia trattato di un’esperienza indimenticabile, tanto che spero che prima o poi ci sia una replica, magari nella stagione estiva, come mi hai detto che piacerebbe anche a te.

      Ciao, compagna di banco, anzi di prato!
      (Ti saluta anche la Cavallona, che quando si parla di ippodromi scondinzola più del solito…)

      • Milvia ha detto:

        Ciao, compagnuccio di prato! Beh, devo dire che, almeno sul tuo viso, non si vedeva neppure un pizzico di delusione, e neppure di stanchezza. Non so cosa esattamente ti aspettassi, Francesco caro, capisco comunque che, come tu stesso dici, quando si hanno tante aspettative è facile, poi, rimanere un po’ delusi. Al contrario, io, che più che avere aspettative avevo curiosità, e mi trascinavo dietro un certo disincanto, ho trovato tutto molto entusiasmante. Ed era proprio quello di cui avevo necessità, perché essere cinica e disillusa non mi fa stare bene.
        Ricambia il saluto alla Cavallona, che immagino molto impegnata, in questi giorni di Fiera.
        E un caloroso ciao anche a te.

      • Franz ha detto:

        E’ il senso di discontinuità nella partecipazione collettiva, probabilmente inevitabile in un contesto così numericamente e spazialmente esteso, ad avermi lasciato qualche iniziale dubbio, una volta rientrato.
        La Cavallona galoppa come una matta, nel traffico caotico del ‘Cersaie’, e il suo driver, questa notte, è un tantinello affaticato.

        Salutone e buona giornata!
        p.s.: sbaglio, o oggi (anzi, ieri) sei stata citata alla radio nella tua trasmissione preferita, ‘Fahreneit’ ?

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