Stagione di luci e di bellezza

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L’incanto continua, evolvendosi giorno dopo giorno.
Se la mente avverte l’anomalia di un tempo troppo stabile e caldo per l’inizio di aprile, il cuore continua a farsi affascinare e accarezzare dall’incredibile spettacolo, e tutto il fisico chiede, o meglio, impone, il riposo del guerriero.
E così argomenti e parole per questo diario stentano a presentarsi, con quella solita incubazione interiore di un paio di giorni, a cui di solito segue la loro urgenza di organizzarsi in frasi, in tasti pigiati, in un nuovo articolo.

Per una volta non resta che concedere riposo anche a quel tipo di attività.
Ma non si può lasciare languire il mio amato blog troppo a lungo: da molto tempo, ho pensato, non pubblico un articolo ispirato da mie fotografie, e così, detto fatto, ho approfittato di uno dei pomeriggi più limpidi degli ultimi tempi, per uscire di casa a piedi con la macchinetta digitale, e catturare oltre venti immagini.
Una bella passeggiata, che non mi ha fatto mancare un paio di gioiosi incontri, in armonia con il rigoglio della natura.
Che per una volta, tuttavia, non entreranno a far parte delle mie storie.

Lascio invece parlare una piccola selezione di cartoline dai dintorni di casa mia, che invio con un saluto affettuoso a tutti i lettori.
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Informazioni su Franz

Per una mia presentazione, clicca sul secondo riquadro ("website") qui sotto la mia immagine...
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25 risposte a Stagione di luci e di bellezza

  1. milvia ha detto:

    Anch’io in primavera me ne vado spesso un giro con la mia macchinetta. Mi piace scoprire segni di rinnovamento anche nelle strade e vicoli del centro: il terrazzo di un attico da cui si levano i rami di un alberello, ricchi di foglie di un verde brillante, un davanzale con i vasi stretti uno all’altro, già ricchi di fiori, qualche albero fiorito, nei giardinetti. E poi la luce, che è così commovente, splendida e tenera al tempo stesso, che accarezza i palazzi.
    Belle, le tue foto. Fanno più ampio il respiro.

    Ciao, buon riposo, caro Franz! Ma non lasciarci a lungo senza i tuoi racconti. Non vorrei che noi lettori fossimo poi colpiti da una crisi di astinenza…

    • Franz ha detto:

      La tua descrizione così precisa ed efficace mi fa pensare che, allo stesso modo della parola, anche tu apprezzi nella fotografia la capacità di esprimere e di raccontare, che l’accoppiata ‘tecnica digitale-Rete’ rende possibile in tempi brevi e ad un pubblico selezionato, e al contempo potenzialmente vasto.

      Grazie per gli apprezzamenti, cara Milvia!
      Quanto ai racconti di vita vissuta (o, a volte, …quasi) mi è capitato un paio di sere fe un episodio davvero succulento, che entro un paio di giorni cercherò di narrare.

      Salutone.

  2. Riri52 ha detto:

    In effetti è uan campagna senza luogo, campagna e basta. Anche la casa colonica, immagino dove abiti, è uguale ad altre. Prima o poi mi avventurerò fin lì ! Ma che meraviglia i cespugli e gli alberi in fiore. Amo la fotografia e ultimamente fotograferei solo fiori! E gatti. Ciao Riri

    • Franz ha detto:

      Sto scoprendo un numero sorprendente di blog floreali e anche gattari, cara Riri, nelle tematiche come nelle immagini.
      Mi farebbe piacere se, fra le tue sempre sagge considerazioni di attualità, pubblicassi ogni tanto qualche tua foto di quei soggetti.
      Quanto alla casa colonica no, non è la mia. A dir la verità, al termine della passeggiata avevo fatto un paio di scatti anche alla mia (che un tempo fu pure colonica, ma è stata ricostruita in anni recenti), ma poi le ho scartate dalla selezione.

      Ciao, buon fine settimana …estivo.

  3. Tonino ha detto:

    Ecco rivelato il luogo dove vive uno dei più grandi comunicatori , uno dei più ricercati, uno dei più meno pagato insersionista , uno dei più cliccati bloghisti.
    Ecco dove vive il Re.
    Il Sire d’emozioni sulla nave della fantasia, sul mezzo dell’analisi, sul filo elettrico delle notizie.
    Lui è Franz , è quello che ha visto quelle immagini,che ha fermato il prato,che ha rasato l’asfalto non rendendolo tale,ha catturato la luce.
    Solo fotografie ?
    Mi hanno ricordato le nevicate durante i miei soggiorni, quei prati bianchi,uniformi, durevoli,flessi ai margini dei canali, precisi, puliti.
    Li ritroverò, presto; lascerò le foreste di ulivi con le foglie brillanti e mosse dal maestrale, le interminabili corsie delle vigne con le foglie verdine, piccole ,delicate, per ritrovare nevicate di leggeri batuffoli di polline.
    Presto.

    • Franz ha detto:

      Non ho davvero ambizioni monarchiche, ma se fossi davvero re ti assumerei subito come poeta di corte, e certo più per quelle immagini finali del tuo commento che per le capacità diplomatico-sviolinanti (comunque “il più meno pagato inserzionista” è, da sola, una piccola poesia…). 😀
      Alla prossima ‘nevicata’, poeta, e occhio alle allergie!

  4. alanford50 ha detto:

    E’ molto bello notare come la natura sa essere sempre differente e nel contempo sempre uguale, come per ribadire che nulla è più differente di quello che in fondo è assolutamente uguale e viceserva pardòn viceversa nulla è più uguale di quello che è più differente, sono foto bellissime ma che potrebbero benissimo rappresentare mille posti, mille paesi, forse sono solo i nostri occhi che rispondono ad un bisogno essenziale del nostro cuore, forse sarà soltanto quell’insieme di colori fantastici che durano in fondo così poco a confonderci e ad illuderci di vivere attimi irripetibili in posti che assumono tonalità magiche, una risposta a nostri bisogni essenziali.
    Ciaooo neh!

    • Franz ha detto:

      Le tue suggestioni un po’ filosofiche, benché come sempre impostate sui temi a te cari della disillusione e del disinganno, fanno viaggiare la mente.
      Tornando bruscamente sulla terra, però, direi che, se è vero che “quelle immagini potrebbero rappresentare mille posti, mille paesi” è altresì vero che, una volta valicato l’Appennino, il paesaggio assume tinte, forme, luminosità differenti.
      Anche se, sia ben chiaro, la Padania è un’entità che potrebbe esistere solo in una storia di Paperino.

  5. MissFloricoltrice ha detto:

    MIRACOLO (da pronunciare come fa Aldo, del trio hai presente?) finalmente un post così, tanto da dire “va beh ci sono dai, però così in pausa eh”. Mi fai venire voglia di fare anche io le foto nelle serre, ora ho tutte le piantine invasate da poco degli annuali in crescita, poi gerani di tutte le specie, petunie, margherite, rododendri, gardenie, azalee ecc ecc. quasi quasi ….. e il caro Luca deve stare attento però a non farmi le scarpe perchè fino a prova contraria sono io quella che sta “disgiunta dalla parola e financo dal pensiero” va bene? Baci

    • MissFloricoltrice ha detto:

      ps. dimenticavo: sono ALLINEATA? eh eh eh eh eh EH EH EH EH EH EH

    • Franz ha detto:

      MIRACOLO (da pronunciare come se Silvio se se ne fosse andato per sempre, hai presente?) finalmente un commento della Miss pieno di contenuti.
      Potrei dire che sono stato breve apposta per te, ma non ci crederebbe nessuno, e poi allora non sarebbe più un miracolo.
      Comunque mi fa piacere aver stimolato il tuo estro fotografico e spero di vederne presto sul tuo blog i frutti, anzi i fiori!
      Non mi intrometto fra la gara di pazzia fra te e Luca, però se vi impegnate sono certo che sarà uno spettacolo…
      Baci.

      • MissFloricoltrice ha detto:

        Pazzia? Pazzia? Ma quale pazzia, che sia mai!!!!! Il nostro incedere letterario è arrivato talmente ad un alto livello, ma alto, ma talmente alto (Misssissssima purissima altissssssima a a a a a a a a ) alto così ok? Che nessuno riesce ormai più a starci al passo, a comprenderci, te capì?
        Notte baci

      • Franz ha detto:

        Neanche il filtro antispam… che per la seconda volta ti ha erronemaente intercettata: un record assoluto uto uto uto uto… 😀
        Buon fine-settimana lontano dai fiori.

  6. kalojannis ha detto:

    Beh, immerso in questo appartamento a piano rialzato senza balconi e senza giardino, non posso che invidiarti 😉

    • Franz ha detto:

      Gran parte della mia vita ho abitato anch’io in una casa di città senza balconi e senza giardino, e capisco la tua invidia.
      Anche soltanto uscire in strada nelle prime giornate tiepide, tuttavia, ricordo che mi regalava qualche bella emozione.
      Mi auguro che sia così anche per te!

  7. duhangst ha detto:

    I colori della campagna sono sempre un piacere da vedere e osservare.

    • Franz ha detto:

      Certo, in primavera come in autunno. La primavera, tuttavia, parla di vita e di rinnovamento, cosa che il passare degli anni e l’avvicinarsi della vecchiaia rendono probabilmente molto più gradito.

  8. amanda ha detto:

    pensa Franz ho appena ricevuto un sms di una mia amica di Merano, dove sai ho lavorato per due anni, ogni anno a questa stagione si rinnovava l’incanto di immergersi col treno in mezzo ai meli in fiore, a tanta bellezza non facevo mai il callo mi commuovevo sempre. Stamane passando in corriera tra i meli per andare al lavoro le sono venuta in mente e mi ha mandato un saluto, lei che ci è vissuta in mezzo ha avuto bisogno di me come interprete di stupore 😀

    • Franz ha detto:

      “Interprete di stupore” è un’immagine, e un ruolo, che stupisce a sua volta…
      Fanne tesoro per uno dei tuoi brevi (ma anche eventualmente lunghi!) racconti a quattro mani (ma anche eventualmente a due!). 😉

  9. Luca ha detto:

    Alla fine si può anche tacere per anni interi (come Claudio Lolli sostiene, in quasi tutti i suoi personalissimi ed autoironci recital più recenti, di aver fatto tra i 14 e i 17 anni) ma non si può smettere di percepire. E se la parola inganna, l’immagine non dice bugie.

    Io ho passato una breve fase da fotografo in sessantaquattresimo una decina d’anni fa, quando però i blog non esistevano, e neanche esistevano (o almeno io non ne possedevo) fotocamere digitali come quelle odierne.

    Era divertente il rituale del fotografare in analogico, far sviluppare le foto e poi scannerizzarle.

    Quanto meno eri sicuro di non violare altro copyright che quello di Madre Natura.

    Poi, come mi capita spesso, ho abbandonato completamente ogni velleità fotografica, sia come esecutore che come soggetto.

    Quando sono in forma, a volte ho l’impressione che le parole possano avvincere e coinvolgere come e più di un’immagine (e la fatica è sicuramente superiore). Quando non sono in forma, vivo con la parola un rapporto quasi rabbioso, e allora preferisco tacere.

    O preferisco un’azione se possibile disgiunta dalla parola e financo dal pensiero. Ma per fortuna dura poco.

    • Franz ha detto:

      Santo cielo, mi spaventa assai, saperti capace di azioni disgiunte dal pensiero…! 😯

      Anche i miei rapporti con la fotografia hanno un passato altalenante.
      Una grande passione da ragazzo, continuata negli anni della giovinezza, e poi interrotta in quelli della maturità, quando mi resi conto della fondamentale e abissale tristezza insita nel concetto di ‘foto ricordo’, e nello stesso tempo mi giudicai incapace di dedicarmi, con qualche speranza di eccellenza, ad un diverso approccio di espressività artistica (ed escludevo, allora, quello giornalistico).
      L’avvento del digitale, e soprattutto la possibilità di comunicazione immediata tramite internet, mi hanno fatto ritrovare interesse per questa pur sempre affascinante arte, sia pure, essenzialmente, come complemento all’altro tipo di comunicazione, quello verbale-scritto.

      Mi fa piacere che Claudio Lolli abbia ancora voglia di cantare con la sua chitarra: la sua produzione più famosa è durata molto poco, e sono molti che lo ricordano addirittura per una sola canzone.

      Ciao!

      • Luca ha detto:

        Un mio caro amico psichiatra (che ho conosciuto, per evitare equivoci, come collega e non come paziente) mi definiva a suo tempo “pericolosamente incline agli agiti impulsivi”. Ma me lo diceva 15 anni fa. Adesso, in linea assolutamente teorica, le cose dovrebbero essere totalmente e radicalmente cambiate. Sarà…

        Anch’io non amo le “foto ricordo” e cercavo nella fotografia un approccio minimamente artistico. Ricordo con nostalgia una foto di Nico di Palo intento in un assolo, della quale avevo fatto una gigantografia andata persa in uno dei miei innumerevoli traslochi. Il destino cinico e baro volle che pochi giorni dopo, in seguito all’inopinato furto della mia Canon, interrompessi drasticamente il mio rapporto con la fotografia. Sempre a proposito di agiti impulsivi…

        Quanto infine a Claudio Lolli, come Guccini e Vecchioni ha alternato la carriera di artista con quella di professore, non fa nulla che assomigli a dei tour ma ogni tanto compare inopinatamente qua e là per lo stivale con il suo ricchissimo, ed ai più totalmente ignoto, repertorio.

        La sua vocalità è notevolmente migliorata con gli anni, il suo arpeggio purtroppo no ed infatti si fa accompagnare da un bravissimo chitarrista classico. (Questo sempre e solo per la precisione…).

      • Franz ha detto:

        Forse è giusto così: la tua gigantografia visse solo un giorno, come le rose, e non fece in tempo a diventare la foto-ricordo di un ‘old troll’.
        Quanto a Claudio Lolli, riuscii a vederlo cantare all’Osteria delle Dame un paio di volte, nei ‘mitici anni settanta’, una volta insieme (ma solo sequenzialmente) a Guccini nella stessa serata.
        Il successo di pubblico è un fenomeno strano: Lolli non aveva nulla da invidiare ad altri menestrelli molto più gettonati.

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