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Quando accolsi l’invito di Beppe Grillo a esprimere la preferenza per lei, insieme a quella per Luigi De Magistris, che erano candidati per l’Italia dei Valori al Parlamento europeo, di Sonia Alfano non conoscevo praticamente nulla. E probabilmente come me la maggioranza degli italiani, compresi quelli che raccolsero solo in parte la sollecitazione di zio Beppe, tributando a De Magistris una valanga di preferenze (primo parlamentare d’Europa per numero di voti) e non altrettanti a lei, che purtuttavia risultò eletta.
Ma dopo l’elezione le cose cambiarono: mentre il primo lasciò ben presto l’incarico (in maniera discutibile, al di là di tutti i grandissimi meriti politici dello stesso) per accettare e vincere la sfida di sindaco a Napoli, lei si fece conoscere con un impegno straordinario nel suo ruolo, conquistando la stima dell’intero parlamento di Strasburgo, fino alla sua consacrazione come presidente della Commissione speciale antimafia.
L’uccisione di suo padre Beppe, per essere stato autore di alcune inchieste giornalistiche evidentemente scomode, aveva già indirizzato da quel tragico momento (8 gennaio 1993) il battagliero carattere della figlia principalmente in una lotta spavalda contro Cosa Nostra e le altre organizzazioni mafiose.
Non elenco qui le tappe della sua carriera sindacale e politica, ma invito a leggerle su Wikipedia (clicca qui): il quadro che ne emerge è di grande vigore, ma forse ancora non rende giustizia al suo instancabile spirito di iniziativa, che risulta molto più evidente dalle quasi quotidiane sue pubblicazioni su Facebook, che può seguire chi, come feci io, clicca ‘mi piace’ sulla sua pagina (questa).
Tornando a Wikipedia, fra le altre cose si può leggere: “Tra il 2010/2011 – Si reca in visita presso i reparti 41bis dei penitenziari per verificare le condizioni di vita dei detenuti. Incontra nel giro di pochi mesi boss del calibro di Bernardo Provenzano, Salvatore Riina, Benedetto Santapaola, Giuseppe Graviano, Francesco Schiavone, Raffaele Ganci, Salvatore ed Alessandro Lo Piccolo“.
E’ presumibile che questa nota sia stata aggiunta pochi giorni fa, a seguito della rivelazione di ciò sul Corriere della Sera, e del relativo clamore suscitato, da parte di chi probabilmente ha qualche scheletro nell’armadio.
La stessa Sonia Alfano ha così commentato: “La sortita del giornalista Bianconi di oggi rappresenta una grave rivelazione di segreto d’ufficio, evidentemente propagata da qualche apparato istituzionale. Auspichiamo che l’Autorità giudiziaria si attivi per risalire ai pubblici ufficiali che hanno fornito al giornalista del Corriere della Sera la notizia e il contenuto dei colloqui effettuati presso il carcere di Parma da me e dal sen. Beppe Lumia nell’esercizio delle nostre prerogative parlamentari con alcuni detenuti, tra i quali il boss Bernardo Provenzano. Vorremmo sapere qual è l’obiettivo di questa operazione, oltre a quello di mettere in pericolo le nostre vite. Forse l’obiettivo è quello di dire ai boss mafiosi, a partire da Provenzano, che non devono fidarsi dello Stato e che deve essere esclusa ogni ipotesi di collaborazione con la giustizia” (vedi qui).
Da parte mia, la notizia non mi ha sorpreso circa la genuinità e generosità della sua fede nella lotta alla mafia, che mi sembrano uscirne enfatizzate in modo splendido; semplicemente mi è venuto da chiedermi dove abbia trovato il tempo anche per quell’attività…
Voglio trascrivere ancora due sue brevi note su Facebook, successive all’episodio, e più che mai rivelatrici del carattere straordinario di questa donna:
‘Trovo solo ora il tempo x dire anche qui ciò che penso: non ho nulla di cui vergognarmi per aver fatto presente ai boss 41/bis che la collaborazione con lo stato è l’unico percorso possibile. Ciò che ho fatto io dovrebbero farlo tutti i politici, qualora avessero a cuore verità e giustizia x le vittime di mafia. Gli attacchi politici e strumentali del Pdl non mi toccano e non mi preoccupa non aver avuto dichiarazioni di solidarietà da parte del centrosinistra. Per me è importante aver ricevuto parole d’affetto da parte dei cittadini comuni e dai familiari delle vittime di mafia. Grazie a tutti… Io vado avanti!!‘
E poi, con toni ancora più forti:
‘Con queste parole ieri ho comunicato la mia immediata rinuncia formale alla scorta: “se da un lato esiste uno Stato che si adopera per tutelare la mia incolumità, dall’altro esiste uno Stato che diffonde informative e consente fughe di notizie attraverso le quali mi si sovraespone a livelli di rischio estremamente pericolosi. Sono consapevole e cosciente delle possibili conseguenze della mia scelta, ma non posso consentire che altre persone, gli uomini della mia scorta, possano correre un simile rischio arrecatogli dallo stesso Stato che servono!” ‘.
C’è da augurarsi solo, nel bene suo, della nostra nazione e dell’intera Europa, che questa scelta non nasconda un’inconscia vocazione al martirio.
Da parte mia mi piace sognare, che è un’attività a buon mercato, anzi del tutto gratuita, e volendo anche lontana dalla realtà, ma ancora non vietata per decreto; sognare un’irrefrenabile donna siciliana eletta nel 2013 come capo dello Stato, per cambiare davvero le cose in quest’Italia corrotta.
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Immagine da: http://versolaquila.com/2011/01/page/2/
Vittima del poco tempo a disposizione sono costretto a una sintesi estrema che mi è poco consueta, ma magari mi fa anche bene: Sonia Alfano rappresenta quella piccola aliquota di “dilettanti della politica” per cui la politica “non è solo far carriera”, non esiste perbenismo interessato, dignità fatta di vuoto o dichiarazioni fatte con un occhio ai più recenti sondaggi per dire ciò che sia funzionale ad un mantenimento del potere.
Soverchiata da molti più geniali dilettanti in selvaggia parata che invece cavalcano la politica senza minimamente saperla fare, per sfrenato perdonabile narcisismo o per sfrenatissimo imperdonabilissimo interesse personale specifico e flagrante.
Magari il destino vuole che due possano avere lo stesso cognome e la stessa provenienza regionale ma militare nelle due diverse categorie.
Poi c’è lo zoccolo duro dei riciclati alla Cicchitto (lo so, è come sparare sulla Croce Rossa ma nessuno illustra la categoria meglio di lui) superprofessionisti di una politica che più schifosa e immonda non si potrebbe. Buon ferragosto.
Doppia e opposta tipologia di dilettanti, dunque, proprio come le due tipologie di Alfano.
Viva il dilettantismo, allora, quando significhi passione gratuita e fattiva!
Buon ferragosto a te, carissimo.
grazie Franz per questa preeziosa raccolta di informazioni
Grazie anche a te, come sempre amabile Amanda, per le tue testimonianze di attenzione!
Ottima e dettagliata informazione su questa giovane donna coraggiosa che merita tutto l’appoggio di chi vuole un paese migliore, libero dalla mafia e dai suoi complici. I blog, e il tuo in particolare, colmano vuoti che la stampa ufficiale non sa, o meglio, non vuole, riempire. Grazie.
Grazie a te, cara Milvia, per il tuo seguire e assecondare i miei piccoli contributi a una conoscenza più completa, corretta, e per certi aspetti anche positiva, della realtà in cui viviamo.