Si riparte

tramonto in settembre.
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E’ passata poco più di una settimana da quella, per me tradizionale, delle vacanze nelle Dolomiti Bellunesi.
E oggi ho annotato in una lista pro-memoria le attività extra-lavorative in scadenza, fissandone la bellezza di otto, senza contarne una già programmata per domani e la scrittura di questo post.
La riscoperta e riconquista della lentezza, del sapore delle cose, della calma e del riposo, hanno ripreso la loro antica battaglia contro i condizionamenti all’efficienza e all’ansia di essere e sentirsi sempre a posto, sempre adempienti, puntuali, nei confronti di un’esistenza quotidiana esosa e vorace di energie vitali.

L’arrivo dell’autunno è sempre stato per me una stagione di grazia, di nuova intensità e fermenti; l’anno scorso fu in gran parte vanificata dalla necessità di lavorare molto sodo per far fronte a una raffica imprevista di spese, ma quest’anno per fortuna non è così.
Ad essere sinceri, tuttavia, la settimana scorsa, quella appunto della ripresa, non è stata affatto all’insegna della vitalità e dell’entusiasmo: ho accusato il clima smorto, statico e deprimente, e relativa mancanza di lavoro, delle serate feriali in una città che mi appariva paralizzata, quasi trasfigurata, piuttosto che piacevolmente quieta.
E ho vissuto con angustia il terminare del mese di agosto, e l’idea stessa dell’autunno che lancia i suoi primi netti segnali nell’ingiallire e rinsecchire delle foglie e nell’accorciarsi del dì, progressivo e implacabile.

Come sempre, certi nuovi impegni che solo in questa stagione mi è possibile ipotizzare, come l’iscrizione a un corso per migliorare il mio incerto inglese, resteranno lettera morta (e sarebbe già un successo decidere di rimettere le mani sistematicamente al vecchio e impolverato “Metodo Sandwich” in audiocassette e librini), ma una piccola cosa che mi ripromettevo, pur fra mille dubbi, sono riuscito a fare: l’iscrizione al Gruppo d’Acquisto Solidale vegano di Bologna, che si chiama, spiritosamente, “Las Ve-GAS”: da un paio di giorni mi arrivano i messaggi della mailing-list dei cinquanta aderenti, e nei prossimi giorni dovrò compilare il primo ordine di prodotti, cosa che risulta, guarda caso, al primo posto nella lista di incombenze che dicevo.

Senza alcun dubbio o rimpianto ho rinunciato ad alcune possibilità di ulteriore distrazione e stacco dalla routine, che avevo adocchiato da tempo: il festival musicale ad Alcatraz da Jacopo Fo (la settimana scorsa), il festival vegetariano a Gorizia (lo scorso week-end) e la festa del Fatto Quotidiano in Versilia (il prossimo fine settimana).
Non si tratta di rinunce dettate da quelle insinuanti atmosfere di tristezza e depressione di cui dicevo, ma in questo caso da una sana esigenza di essenzialità e concentrazione, la stessa che mi fa, abitualmente e credo virtuosamente, evitare di spendere tempo, soldi ed energie in viaggi e lunghe vacanze.
Restava il preallarme solo per le date del 7 e 8 settembre, per una manifestazione in difesa della Costituzione, presumibilmente a Roma, annunciata tempo addietro dal Movimento Cinque Stelle e da altre formazioni. Ma l’attesa per l’evento, e la sua costruzione, in pratica non sono state alimentate e dunque la rinuncia, in questo caso, è fuori discussione.
Evidentemente il ribollire degli equilibri politici e l’eventualità di una nuova campagna elettorale chiama a raccolta le energie e tiene sotto traccia le manifestazioni pubbliche.

Con i suoi metodi politici abituali, molto al di là delle appropriate competenze di una Repubblica parlamentare, l’ottuagenario presidente sta manovrando la situazione per evitare la fine anticipata della legislatura e il ritorno alle urne. La nomina dei quattro nuovi senatori a vita ne è un segno molto eloquente: quattro voti al Senato sembrano strategicamente decisivi per un governo Letta-bis, nella prospettiva che diversi senatori del PdL tradiscano il vecchio delinquente abbandonato al suo destino (ipotesi probabile) e che altrettanti grillini tradiscano la linea di rigore nei confronti di ipotesi di governo (ipotesi meno probabile, benché molto spinta dai mezzi di informazione).
Se è vero che il buon zio Beppe manifesta, chissà quanto sinceramente, la necessità di nuove elezioni, da parte mia sarei invece contento se andasse a buon fine il piano dell’inqualificabile Re Giorgio (nel senso che sfugge a qualsiasi qualifica, giusto per evitare accuse di vilipendio…).
Intanto vedere riconosciuto un ruolo politico, sia pure a fini di strategia conservatrice, a quattro personalità di effettivo alto livello culturale, e non invischiate dal brodo di corruzione di una delle peggiori classi politiche del Nord del mondo, è un evento al cui sapore da tanto tempo non siamo più abituati.
In secondo luogo la prospettiva di affrancarsi, dopo ormai vent’anni, dai ricatti dell’anziano pregiudicato è un altro motivo di grande sollievo.
Ma la cosa che più mi fa ritrovare concorde (insolitamente e per motivi diversi) con le mosse di un presidente che non ho mai apprezzato, è l’intuizione che solo il tempo giochi a favore della parte buona della popolazione, all’imporsi cioè della forza delle idee e dell’evidenza delle menzogne, cosa che il prematuro ricorso al voto impedirebbe drasticamente, consegnandoci magari nelle mani di un nuovo dittatorello fiorentino ultraliberista.

Sullo sfondo i venti di guerra in Siria.
Mi ritrovo spiazzato, di fronte alle parole forti, circa una paventata terza guerra mondiale, che in questi giorni ho sentito pronunciare da due fonti diversissime: da papa Francesco, e (vedi qui il suo interessantissimo intervento) dal giornalista Massimo Fini.
Non so se si tratti per me di cieca incoscienza, comoda pigrizia o intuizione tranquillizzante, ma tendo a non dare molto credito, quanto meno emotivamente, a scenari tanto tragici.
Oggettivamente alcuni elementi sono relativamente confortanti: a parte l’apparente titubanza nello sferrare l’attacco da parte dei dinamitardi a stelle e strisce (ma purtroppo la loro campagna mediatica ha già il tragico e ben noto risuonare di missili e bombe), c’è l’inconfutabile scacco dato dal parlamento britannico al guerrafondaio David Cameron, e c’è l’inattesa levata di scudi dell’opinione pubblica francese nei confronti di quell’altro petit Rambo di nome François Hollande.
E’ bello immaginare che il diffondersi dal basso, grazie principalmente a Internet, di una nuova coscienza di vero progresso, impedisca o almeno ostacoli una nuova carneficina e un nuovo sostanziale passo dell’umanità verso la propria autodistruzione.
E’ per questo, per dare il mio impercettibile contributo a tale controffensiva, che sabato, la giornata di digiuno e preghiera per la pace indetta da papa Francesco, raccoglierò l’appello di Flavio Lotti (vedi qui) ed esporrò alla finestra la bandiera con i sette colori dell’arcobaleno.
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Immagine da: flickr.com/photos/sil50anzio/4984368844/

Informazioni su Franz

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20 risposte a Si riparte

  1. lucarinaldoni ha detto:

    Da ragazzi, il nostro calendario era scandito dagli anni scolastici (e magari dalle stagioni calcistiche) per cui era la fine dell’estate, più che i sibaritici edonistici riti sansilvestrini, a segnare a tutti gli effetti un nuovo inizio.

    L’estate, per sua natura chiassosa e invadente, sfuma lentamente nell’autunno intimista e raccolto, facendo perno sul mese di settembre magico ed enigmatico, troppo estivo per essere autunnale e troppo autunnale per essere estivo.

    E in settembre ci si scrolla di dosso quel surplus di ostentazione tipico dei mesi di calura (c’è chi lo fa con sommo gaudio e sollievo, chi a malincuore e col cuore affollato dal rimpianto), quella voglia (a volte obbligo) di essere altrove e magari altri da sè, ti siedi pensi e ricominci il gioco della tua identità.

    Gioco che ha il grosso vantaggio di non prevedere vittorie o sconfitte ma quasi esclusivamente degli interlocutori pareggi, insieme al grosso svantaggio di non prevedere mai una conclusione, giacché quando credi, e ciò non avviene mai prima dei 40 anni, di aver completato il puzzle, ecco che una tessera si stacca, cade, finisce sotto il tavolo, se la mangia il barboncino della zia Erminia scambiandolo per un Ciappi, e a volte ciò crea una complessa e beffarda reazione a catena che ne disarticola almeno altre 25-26, nei casi più estremi butti via tutto e compri un’altra scatola sperando che ti venga meglio. Ma poi scopri che il nuovo puzzle è ancora più mefitico e luciferino del precedente.

    Tutto il resto è onesta sopravvivenza.

    • Franz ha detto:

      Il bioritmo scandito dagli anni scolastici lascia una traccia indelebile, a livello sia individuale che sociale.
      E anche se, negli anni ormai lontani della nostra scuola, settembre era ancora un mese di vacanza (per chi aveva la fortuna di essere promosso, che altrimenti, immagino, l’intera estate era funestata dal pensiero di dover studiare e superare l’ostacolo settembrino in rapido avvicinamento), questo mese è sfuggito a questi ultimi aspetti, e a tutti gli effetti è il vero ‘gennaio’, la vera porta (“ianua”, lei m’insegna) su una nuova annata.
      E’ un mese comunque ricco di grande fascino, per le sue caratteristiche che hai ben sintetizzato, come altrettanto bene riuscì a Maestro Guccini alla ricerca delle proprie Radici.

  2. Loretta ha detto:

    Ricambio la visita, anche se stavo aspettando ( già da diversi giorni) di avere
    prima il tuo libro fra le mani così da parlarne un pò, ma siccome non è ancora arrivato,
    mi metto in coda qui, sotto ai tuoi ospiti così aggiornati e con le idee chiare, chissà che
    un pò di interesse per la realtà là fuori non entri anche nella mia testa.
    Sono contenta per le tue vacanze montanare.
    Ciao ciao

    • Franz ha detto:

      Ciao cara Loretta,
      puoi capire quanto mi dispiaccia il ritardo nell’arrivo del mio libro che hai ordinato; il mese d’agosto, purtroppo, ha rallentato molto la procedura che sta fra l’ordine e la consegna, ma se il ritardo aumentasse ancora, ti prego di farmi sapere a quale libreria (fisica o telematica) ti sei rivolta, così invio una segnalazione a Youcanprint.

      Per quanto riguarda le sollecitazioni collettive ai temi della politica, mi sembra comunque positivo che non ti stanchi di leggerle, e sono certo che, in te, daranno frutti superiori al nostro merito.

      Salutone ormai equinoziale.

      • Loretta ha detto:

        Ho contattato ieri la mia libreria ( Mondadori a Cesena ) e hanno detto che si informavano. Vedremo. Ciao

      • Franz ha detto:

        Ti ringrazio dell’aggiornamento. Ho controllato le librerie convenzionate con il sito che ha curato la pubblicazione, e, come puoi vedere anche tu nell’elenco che linko nuovamente qui, a Cesena il libro si può richiedere solo da Feltrinelli, in Piazza della Libertà, 4, ovvero alla Libreria Bettini, in Via Vescovado, 5.

        Se continui a tenermi aggiornato mi sarà molto utile, grazie ancora.

  3. Romina ha detto:

    Ottima scelta la vacanza sulle Dolomiti. 🙂
    Mi auguro che ora tu abbia ripreso il tuo solito ritmo, perché è per tutti difficile, dopo le ferie, riuscire a ingranare subito la marcia giusta: ci si sente spesso un po’ a disagio nel riprendere le consuete occupazioni, un po’ spenti e malinconici. Ma poi l’abitudine ci aiuta a ricominciare.
    Per quanto riguarda la politica, sto zitta perché sono troppo arrabbiata. Poveri noi!

    Buon fine settimana, Franz!

    • Franz ha detto:

      Frequento le Dolomiti Bellunesi da una vita, là conobbi Claudio (modenese come te!), il mio più vecchio amico, che ritrovo piacevolmente con tutta la sua tribù ogni estate per la mia breve vacanza.
      In effetti, poi, la ripresa pure a me ha fatto stridere il carro del passegger che il suo cammin ripiglia, secondo la bella e sonora immagine leopardiana, anche e soprattutto per il senso di desolazione della città ancora abbandonata. Ora le cose vanno meglio.
      E’ sacrosanto essere arrabbiati per la situazione politica, ma ti invito a non “stare zitta”, ma a urlare la tua rabbia, più o meno metaforicamente, e cercare di contagiare anche tanta gente rassegnata e depressa che ci sta intorno.

      Buon fine settimana a te, Romina!

  4. Sari ha detto:

    Caro Franz, questa situazione politica mi preoccupa soprattutto per la mancanza di informazioni vere. Del tuo bel post raccolgo le frasi finali dove parli della spinta dal basso e di internet. Sì, credo anch’io che senza internet ci troveremmo ancora peggio di come siamo ridotti ora e penso anche che la gente spingerà, se non per virtù, per bisogno, e solo allora ci sarà un cambiamento vero. Non sarà presto ma me l’auguro.
    Ciao e bentornato.

    • Franz ha detto:

      Cara Sari, penso anch’io che il “club dei consapevoli” abbia un’efficacia limitata sui cambiamenti, pur tanto urgenti, non solo in ambito politico nazionale, ma anche in quello economico, sociale ed ecologico; e che i cambiamenti sostanziali potranno avvenire solo in modo tumultuoso per esasperazione; purtroppo tali spinte sono inevitabilmente intrise di violenza distruttiva, ed è per questo che è necessario più che mai anticiparle, cercando di ampliare quel “club”, cioè diffondendo informazione e consapevolezza.
      Ciao, e grazie!

  5. trudy1970 ha detto:

    Franz alcune considerazioni su questo tuo post: l’agosto appena passato e questo inizio settembre ancora caldi da inizio autunno ci stanno regalando ancora toni attoniti della ripresa lenta del convulso caos cittadino. Così sulle nostre attività personali. Per il mio lavoro in agosto una calma cittadina non l’ho riscontrata neppure il caldo ha tenuto lontano la gente dall’ufficio. Sulle incombenze ci sono quelle obbligate a cui non possiamo sottrarci ma una volte risolte le accantoniamo e non ci pensiamo più fino alle prossime. Sulle scelte di eventi importanti a cui partecipare è vero sarebbe bello partecipare a tutti ma non possedendo il dono dell’ubiquità, sia per dispendio di energia e sia per non entrare in angoscia e in conflitto con noi stessi, è positivo scegliere e programmare ferie ed eventi a cui teniamo partecipare e da cui trarre cariche di energia euforizzante per il proseguo del nostro vivere quotidiano personale e pubblico. Sul piano pubblico e nazionale sto puntando gli occhi e le orecchie sul prossimo V-day che Beppe sta organizzando: luogo e modalità ancora non si conoscono. Auspico con tutta me stessa che questo governo-farsa cada il più presto possibile. Probabilmente Beppe sta aspettando cosa succederà là dove gli tocca stare all’opposizione. Purtroppo in questo clima politico di merda tutte le piazze che fa vengono passate sotto tono per non “disturbare” i soliti che ci pigliano per il culo ogni santo giorno. Poi Beppe raccoglierà tutte le sue forze e irromperà su tutte le piazze iniziando dal prossimo V-day più incavolato che mai e noi con lui. Sull’intervento militare degli Usa, speriamo venga tenuto conto di tutti gli appelli di pace, in Siria sono convinta che c’è un traffico di armi, petrolio, droga e chissà cos’altro che deve essere salvaguardato e mantenuto dalle super mega potenze mondiali. Scusami se mi sono dilungata un po’.
    Ciao Franz.

    • Franz ha detto:

      Ciao cara amica,
      innanzi tutto grazie per aver ribattuto a tutti i punti del mio scritto con le tue osservazioni personali.

      L’annuncio di zio Beppe di avere in progetto un nuovo V-day è giunto subito dopo la pubblicazione del mio post, e in qualche modo sembra contraddire le mie osservazioni, quelle sul basso profilo tenuto nell’incerta situazione politica attuale. Comunque ho accolto con gioia la notizia: personalmente sento molto vivo il desiderio di una piazza festante e coinvolgente, e sul piano politico penso sia un’ottima scelta per soffocare i dissensi all’interno del Movimento, sull’onda di un rinnovato entusiasmo e riconoscimento della sua leadership.
      Non credo che il patriarca a cinque stelle sia propenso a pianificare un ruolo di opposizione: quella la stanno già facendo egregiamente (nel silenzio sistematico dei principali organi di informazione) gli eletti in parlamento; ma il suo progetto politico è dichiaratamente più ambizioso: quello di mandare tutti a casa e di porsi come soggetto di governo nuovo, per idee e metodi.

      Sulla Siria, infine, sicuramente gli interessi attualmente in campo sono sporchi e illeciti, ma ancor più sporco, illecito e spaventoso è il rischio che l’azione militare sia solo una premessa all’attacco all’Iran, in un piano di conquista planetaria, resa urgente dalla fine del modello di sfruttamento infinito delle risorse, e che vedrà presumibilmente delinearsi un futuro scontro con le altre potenze (principalmente Cina e Russia). Questa è la lettura della realtà di Giulietto Chiesa, esposta con i suoi toni spaventosi (da tempo noti) in questo recentissimo articolo, che termina con un appello del tutto condivisibile ad attivarsi per la pace.
      Tu hai una bandiera arcobaleno da esporre domani alle finestre?

      • trudy1970 ha detto:

        Si la sera stessa ho appeso alla ringhiera della finestra una bandiera della pace. Ne ho sempre una di riserva e non è la prima volta che la espongo e la lascio finchè le intemperie non la consumano e la riducono a brandelli e la butto. Sai qual’è il punto Franz? Sarà utopistico ma ogni giorno mi chiedo quand’é che non avremo più bisogno di esporre simboli per la pace, quando sarebbe un diritto mondiale di cui tutti dovremmo usufruirne e godere.

      • Franz ha detto:

        Non so se la pace sia o meno un diritto; so però che è una forte aspirazione delle persone ragionevoli e incorrotte, e so anche che è il frutto del sacrificio di tanti.
        I segnali del nostro presente, purtroppo, rendono molto lontano il giorno in cui dovremo smettere di esporre e logorare le nostre bandiere…

  6. Carlo ha detto:

    Quando, in risposta al tuo appunto sul mio pezzo di ‘satira’, ti ho risposto ‘daremo a Napolitano ciò che è di Napolitano’, non avevo ancora letto questo tuo ultimo intervento, ma ora vedo che ti sei portato avanti!
    Buon ritorno al tran-tran quotidiano! 🙂

    • Franz ha detto:

      Il tuo monito (che ora andrò a leggere nella sua prima versione) ha un potente sapore evangelico, da mettere quasi soggezione 🙂 ; è vero, mi sono portato avanti, ma fondamentalmente senza quello stile ironico che caratterizza piacevolmente alcuni dei tuoi scritti, e che auspicavo di vedere applicato anche al nostro anziano capo di Stato ex-comunista.

      Una buona stagione della ripresa anche a te!

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