La Cavalloneide – canto undicesimo

cubo.
Il messaggio semplice che gli urge darmi, con quella postura piegata in avanti del suo corpaccione un po’ anziano, con parole nette, e quella voce definitiva che echeggia autorevolmente nel regno della sua officina, incurante di qualsiasi riservatezza, è quello dell’onestà:
“Mi creda, Selis, voglio che lei si convinca della mia correttezza: i lavori sono stati fatti in coerenza con quello che appariva necessario, niente di più o di meno.”
Cerco di ribattere ricorrendo al mantra che ho ben memorizzato: “Lei capisce che bisogna accettare l’ipotesi di quattro pezzi che si guastano contemporaneamente…” ma la mia voce non è quella della battaglia, quanto piuttosto del dubbio conciliante: in realtà il potente senso di schiettezza che promana da quell’uomo ha già vinto le mie difese, costringendomi alla difficile quadratura del cerchio di un’accettazione razionale di quel calvario, cosa che ancora oggi mi riesce difficile, se non impossibile.
E quando gli dico: “Guardi che ho comunque intenzione di scrivere alla Volkswagen”, il mio tono è più di una giustificazione preventiva che di una rivendicazione, tanto che aggiungo: “Scriverò che ci siamo parlati e ci siamo chiariti, ma mi sembra giusto che sappiano tutto quello che è successo.”
“Lei scriva pure, ma tenga presente anche che le sono già venuti incontro, con la sostituzione gratis della testata: non credo proprio che la Citroën o la Opel avrebbero fatto lo stesso. Lo sa cosa mi ha detto l’ispettore, che il mio sbaglio è stato di riparare la perdita dovuta a quel bullone, che in una macchina che ha i suoi chilometri la testata andava senz’altro sostituita subito. Dunque l’unica colpa che posso attribuirmi sono i giorni in più che lo sto facendo fare con l’auto di scorta, e solo per aver cercato di limitare i danni.”
“Signor M., ce la facciamo per venerdì?”
“Facciamo il possibile, Selis, come sempre.”
“Va bene allora aspetto notizie.”
“Certo. Le do un dito, che non voglio sporcarle la mano” e mi allunga la sua col mignolo in evidenza.
Glielo afferro in qualche modo, senza negargli un sorriso franco.

E si riparte, dentro al Qubo, e col Qubo dentro al traffico caotico della sera di settembre. Dentro al mio cuore e alla mia testa, invece, una certa quiete, con la coscienza di essermi comportato finora come si deve, a fronte di evidenze anche contraddittorie.
Oltre all’invidia che dicevo, verso chi lavora alla guida di un mezzo normalmente efficiente, c’è la paura che quella specie di raglio, che emette il motore di quell’asina al cubo dell’auto di scorta, non si riveli improvvisamente la premessa di un guasto bloccante, e sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso.
Grazie al cielo non succede, e, con questo stato d’animo passa anche il giovedì. Ma anche il venerdì, senza che mi arrivi l’attesa convocazione (che si spera definitiva) per il ritiro della Cavalla guarita. Niente da fare, ancora armarsi di pazienza: un altro fine settimana del Qubo, e ancora spese, per altri tre giorni di relativo noleggio, non senza il timore che siano comparsi ulteriori problemi nella Cavallona.

Il lunedì, intorno alle tre del pomeriggio, arriva finalmente la chiamata: la Cavalla è pronta a riprendere il galoppo. Speriamo sia la volta buona: preparo mentalmente tutta la trafila per il trasloco dell’attrezzatura interna e per la riconsegna del Qubo in cooperativa, consultando anche l’orario degli autobus, dato che, non potendo guidare due automobili contemporaneamente, dovrò raggiungere due volte l’officina.
E alle quattro e mezza, con il portafoglio ben nutrito per l’ennesimo salasso, mi avvio, col Cubo ragliante, nel solito tragitto casa-officina: sono passati circa due mesi dalla prima spedizione che sancì l’inizio dell’odissea, e il sole è già molto più basso sull’orizzonte, in prossimità, come siamo ormai, dell’equinozio d’autunno.
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(continua)
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Immagine da: it.wikipedia.org/wiki/Cubo_di_Necker

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7 risposte a La Cavalloneide – canto undicesimo

  1. trudy1970 ha detto:

    Caro Franz segue con interesse passione e acume il tuoi scritti ed ora permettimi di replicare la differenza a cui tu fai riferimento tra Christine e Mister M.
    Non solo perché Christine è un personaggio di tua fantasia che probabilmente riflette la parte nascosta di te o, se vuoi, come quando la luna è illuminata a metà e l’altra parte è oscura….questo penso di te e di Christine.
    Christine è l’antitesi di quello che è oggi, di quello che è oggi e di quello che avrebbe voluto essere, con tutte le sue sfaccettature, dove ora come dall’ultimo epilogo narrato sta cambiando o meglio sta maturando come è giusto che sia visto che il tempo passa anche per lei.
    A differenza, Mister M è una realtà che hai vissuto e con la quale ti sei dovuto incontrare/scontrare, e sicuramente ti avrà tolto e ti avrà dato, insegnandoti tante cose e che seppure con tutta la tua diplomazia ti ha messo a dura prova. Non dispiacerti se non mi hai trasmesso gli stessi sentimenti buonisti e possibilisti di altri tuoi racconti. Ed infine per farti uno sconto sulla mia opinione colloco mister M a fifti/fifti cioè a metà esattamente 50/50 tra vero e falso.
    La tua pazienza così fine e capillare presto trionferà. Ancora un saluto dalla tua fedele lettrice
    Trudy 😉

  2. amanda ha detto:

    Mr Conciliazione 🙂

  3. trudy1970 ha detto:

    Canto 11 era ora!!
    Evidentemente ancora non ti eri “in….… abbastanza, caro Franz!! A credere che mister M. col suo fare goffo dal corpo ricurvo , sia così indenne da ogni colpa?? E tu li costretto ad ascoltare le sue bufale, ad illuderti, con mere parole e ricurvo sia così indenne da ogni colpa?? Dopo averti cambiato praticamente mezzo motore ti dice che pezzi più pezzo meno di fatto non cambia la sua diagnosi. Ora ti cambierà la testata illudendosi che tu ritiri le tue rimostranze. Correttezza coerenza e onestà non solo bisogna saperle pronunciare ma bisogna anche metterle in pratica! Poi osa dirti che altre officine di altre case automobilistiche si sarebbero comportate peggio ed io aggiungo peggio di così….perdita di tempo di denaro. Mah!!! Ancora un po’ e ti facevi un’auto nuova!! Dai che sta per finire l’odissea ed avrai una cavalloide più in forma che mai!!! A presto Al canto n: 12 Un abbraccione!! 😉

    • Franz ha detto:

      Cara Trudy, grazie per la tua costanza nel seguire questa interminabile storia (e nel contribuire con i tuoi commenti), cosa resa ancor più ardua dalla frequenza di pubblicazione così bassa!
      Ancora una volta i tuoi sentimenti nei confronti del personaggio chiave della vicenda sono molto lontani dai miei; un po’ mi dispiace di non essere riuscito a comunicarti, tramite il racconto, il conflitto stridente fra l’evidente intuizione della sua onestà, correttezza e umanità, e i dati inconfutabili di una vicenda di oggettivi danni subìti. Ma in fondo, come è avvenuto positivamente con quello di Christine, è giusto che i personaggi di una storia diventino dominio dei lettori.
      Alla prossima, abbraccio ricambiato.

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