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Queste prime giornate di febbraio sono ancora fredde e buie, e spesso piovose.
Mi è lontana l’idea di un nuovo viaggio a piedi in versione invernale (che mi era balenata tempo fa), se per inverno intendiamo queste sue manifestazioni climatiche; ma se lo consideriamo nei suoi classici limiti astronomici, cioè dal solstizio d’inverno all’equinozio di primavera, ho proprio voglia e intenzione di riuscirci.
Già sul finire di febbraio il clima dovrebbe essere più mite e il giorno avrà sottratto alla notte un altro po’ del suo cupo dominio; sarà dunque l’ora di tenere d’occhio le previsioni, con la vigile attesa che annuncino un periodo di tempo abbastanza stabile.
Mi basteranno quattro giorni: questa è infatti la dutata prevista della mia nuova piccola, piccolissima impresa.
Molto meno rispetto alla traversata fino al Tirreno dello scorso luglio; di cui avrà tuttavia alcuni tratti in comune.
Intanto, e sarà la terza volta che succede, nel partire a piedi da casa mia, che è sempre un fatto emozionante e ricco di significato.
Poi nella progettazione del percorso, tramite Google Maps in “modalità pedone”; nella lunghezza media delle tappe, di venti chilometri circa (cioè fra le cinque e le sei ore di cammino, al netto della sosta… e degli errori) e infine nell’approdo finale nella località di residenza di uno dei miei più cari amici (questa volta Giovanni), che mi ospiterà a fine percorso come fece Massimo a Forte dei Marmi.
Tale destinazione, dimenticavo quasi di dirlo, è alla periferia di Porretta Terme, località Ponte della Madonna (dunque proprio a ridosso di un fiume Reno ancora giovane, ma voglioso di fare sentire ininterrottamente la sua voce).
Per la precisione la località si trova, amministrativamente, nel comune di Castel di Casio, che, a differenza di Porretta, non è entrato a far parte del nuovo raggruppamento comunale “Alto Reno Terme”.
Giovanni percorrerà con me una parte dell’ultima tappa; l’incontro dovrebbe avvenire in località Ponte di Verzuno, a cui si riferisce l’immagine iniziale di questo articolo.
Proseguendo con i déjà-vu, anche questa volta mi ero rivolto al CAI di Bologna per acquistare una carta dei sentieri, che mi sarebbe potuta servire nella prima metà del percorso: si tratta della carta “04 BO”, relativa alla zona di Monte Sole. Niente da fare, è in ristampa (o forse, non ho capito, è per la prima volta in stampa) e non sarà disponibile per molti mesi.
A questo punto mi sono accontentato delle uniche indicazioni di Google Maps.
Non è stato facilissimo trovare una soluzione che considerasse le diverse principali esigenze: percorrere strade poco trafficate, suddividere il percorso in tappe omogenee e, soprattutto, trovare un alloggio come punto d’arrivo di ogni segmento.
Alla fine ho trovato una soluzione molto soddisfacente; unica criticità è l’alloggio della terza tappa, un agriturismo con poche stanze aperto solo nei fine settimana; vista la sua posizione strategica, se non dovesse accettare la prenotazione, farebbe crollare tutto il castello, e dovrei ricostruirlo di sana pianta…
Ma ecco il percorso:
Prima tappa: Borgatella di San Lazzaro – Prati di Mugnano (Sasso Marconi) : km 21,8 – ore 4.58′ (vedi mappa)
Seconda tappa: Prati di Mugnano – Monzuno: km 17,7 – ore 4.24′ (mappa)
Terza tappa: Monzuno – Agriturismo I Fondacci (pressi di Monteacuto Ragazza): km 23,4 – ore 5.34′ (mappa)
Quarta tappa: Agriturismo I Fondacci – Ponte della Madonna: km 20,9 – ore 4.53′ (mappa)
La voglia di andare è già tanta, ma il tempo che mi separa dalla partenza mi permetterà di prepararmi meglio fisicamente, con una frequenza nei miei allenamenti di corsa podistica un po’ maggiore di quella tenuta, per svariati motivi, negli ultimi due o tre mesi.
A presto per gli aggiornamenti!
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L’immagine del Ponte della Madonna è presa da: renonews.it/sport/2016/09/01/alto-reno-terme-la-madonna-del-ponte-storia-fede-sport/
Proprio nessun’altra possibilità oltre a quell’agriturismo?
La sua posizione è strategica per spezzare in due la seconda metà del’itinerario, Amanda, e nei dintorni non c’è niente. Perché lo conosci?
no perché mi spiace che tu debba rinunciare nel caso in cui fosse chiuso
Sono molto fiducioso di riuscire a prenotare in quell’agriturismo, sia perché si possono trovare recensioni attualissime (dunque dovrebbe essere aperto), sia perché la stagione è “bassissima” (dunque non dovrebbe essere pieno) e sia anche perché la sua apertura settimanale è in tre diverse sere (venerdì, sabato e domenica).
Non riuscire a fare tappa lì, poi, non vorrebbe dire rinunciare all’impresa, ma solo studiare un diverso itinerario e suddivisione in tappe (al limite cinque invece di quattro).
Comunque mi fa tanto piacere un tuo coinvolgimento così premuroso!
A presto. 😉