Dal Medio Adriatico all’Idice (prologo)

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“Cambia, tutto cambia”, ripete, a ritmo di valzer, la bella canzone di Mercedes Sosa.
Mi è difficile, quasi impossibile, raccontare qui, in poche frasi, quell’impagabile esperienza di vita e vacanza che è stata lungamente per me, come per tanti altri appartenenti a una strana popolazione elettiva, il ‘Caterraduno’, cioè il festival della trasmissione radiofonica ‘Caterpillar’.
I pochi lettori fedelissimi di queste mie pagine si ricorderanno i miei immancabili (e ormai lontani) articoli più o meno in presa diretta dalle successive gloriose edizioni di quella manifestazione.
Vi partecipai per la prima volta nel giugno 2005 a Cattolica e, da allora, per tutti gli anni seguenti, a Senigallia.
Giornate di autentica grazia, con il senso di fare parte di una comunità aperta sia alle tematiche a me più care, come quella ecologica e della lotta alle mafie, sia alla gioia e all’allegria creativa. Nuove importanti amicizie che hanno retto al passare degli anni, e, per quasi una settimana, le giornate fino a tarda sera scandite da un calendario di eventi dolci, interessanti e con una partecipazione crescente di giorno in giorno.
Non poteva durare per sempre: tutto cambia.
Nella fattispecie, la frattura nel gruppo dei conduttori, con la nascita di due trasmissioni radiofoniche separate, una delle quali lontanissima dallo spirito originario e l’altra minata dalla perdita di brillantezza quasi imbarazzante della voce storica (Massimo Cirri), hanno inesorabilmente fatto venir meno il terreno di coltura del raduno estivo.
Fino all’annuncio di una drastica riduzione del calendario per questa edizione: soltanto dalla sera di giovedì 29 giugno alla notte fra sabato 1 e domenica 2 luglio.

Tutto, e come, cambia: l’eccitazione di stare per raggiungere un’oasi lussureggiante, di una settimana nel deserto dell’anno, sostituita dall’intenzione di recarmi là (pur sempre da martedì, cioè da domani l’altro) solo per una vacanza, in posti a me cari e con la compagnia di poche amiche e amici fidati, e di snobbare quasi tutti gli eventi in programma da giovedì sera.
E poi, per una strana ma provvidenziale beffa del destino, sapere che l’acuto dispiacere che provavo al termine della manifestazione sarà per la prima volta sostituito dall’eccitazione di un nuovo inizio. Non collettivo, non partecipato, molto solitario, eppure trainante.
Sì, perché domenica 2 luglio comincerà la mia quinta impresa di viaggio a piedi, da Senigallia in quindici tappe fino a casa mia, qui alla Borgatella di San Lazzaro di Sàvena, appena oltre il torrente Idice (con l’accento sulla prima ‘I’).

La cavalcata di eventi, più o meno importanti e felici, che mi ha portato dalla fine dell’estate scorsa fin qui, non mi ha dato il tempo di prepararmi mentalmente né alla vacanza, né, soprattutto, alla più lunga esperienza di viaggio a piedi mai affrontata.
Ma l’intuizione della grande positività di ciò che ormai nei prossimi giorni mi aspetta, a livello sia fisico che morale, è inequivocabile.

Il progetto è comunque pronto già da tempo.
Ci sono alcune piccole modifiche, rispetto alle esperienze precedenti, nei criteri guida organizzativi.
Le volte scorse potevo decidere il momento di partire in base alle previsioni del tempo; questa volta la data di partenza, coincidente con la fine della breve vacanza stanziale, è prefissata: domenica 2 luglio.
La durata più lunga della traversata, poi, mi ha spinto a decidere di prenotare da un giorno all’altro gli alloggi, così da non sentirmi costretto in una struttura rigida non modificabile. Ho selezionato sempre diverse possibilità alternative, nel caso trovassi difficoltà nella prenotazione; in un paio di casi questo comporterebbe anche possibili varianti al percorso, già identificate.

Ho poi progettato un’alternanza di tappe lunghe ad altre meno impegnative, così da evitare ciò che puntualmente è successo le volte scorse: un senso di mancanza crescente di tempo a disposizione per quell’attività complementare che mi sta tanto a cuore, cioè la stesura e la pubblicazione del diario di bordo.

Come ormai è prassi, gran parte dell’itinerario si snoda su strade provinciali che immagino poco trafficate.
Dopo la prima tappa, che costeggia il mare, affronterò un continuo dolce saliscendi sulle prime propaggini collinari a Sud della Pianura Padana. E per la prima volta varcherò il confine di uno stato sovrano… la Repubblica di San Marino, dove mi fermerò anche a dormire.

Ma bando alle ciance: ecco la lista delle quindici tappe.
(In funzione della scelta dell’alloggio il chilometraggio delle singole tappe può variare anche molto.)

1) Senigallia – Torrette di Fano: km 16
2) Torrette – Terme di Carignano: km 20
3) Terme di Carignano – Tavullia: km 22
4) Tavullia – Morciano: km 12
5) Morciano – Repubblica di San Marino: km 22
6) San Marino – Verucchio: km 12
7) Verucchio – Sogliano: km 21
8) Sogliano – Cesena: km 10
9) Cesena – Meldola: km 19
10) Meldola – Castrocaro: km 17
11) Castrocaro – Brisighella: km 25
12) Brisighella – Parco dei Gessi Romagnoli: km 14
13) Parco dei Gessi – Borgo Tossignano: km 16
14) Borgo Tossignano – Villaggio della Salute Più (Monterenzio): km 21
15) Villaggio della Salute – Borgatella di San Lazzaro: km 26

Mi aspetto una vera e propria sbornia di situazioni paesaggistiche, in continuo variare, e relative mie sensazioni: è questo l’aspetto che ho scoperto e che più mi affascina in questa modalità di viaggio; qualche bell’incontro poi non è mai mancato.
Come nella traversata fino a Firenze e in quella fino a Forte dei Marmi, la mia condizione solitaria potrebbe essere interrotta, per una sequenza di due o tre tappe, dall’affiancamento del mio amico Massimo, che sta studiandone la possibilità, questa volta resa un po’ più complessa dalla mancanza di certezze preventive sui luoghi e i tempi dei miei atterraggi serali.

Per finire, una nota tecnica sul diario di bordo. Come già sperimentato nelle ultime due edizioni, scriverò e pubblicherò il diario, tramite il mio solito tablet, direttamente sul blog con l’editor di WordPress, per poi linkarlo subito dopo in ambiente Facebook (con un piccolo accorgimento che dovrebbe migliorarne la visibilità, e che sto per sperimentare ora con il link a questo articolo).

Come sempre, l’attenzione e il sostegno quotidiano dei miei amici di tastiera costituirà un ingrediente molto saporito e gioioso della mia nuova piccola grande impresa. Grazie fin d’ora!
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Immagine da: senigallianotizie.it/una-foto-al-giorno/gallerie-senigallia/immagini/marzo-012/image/15032012-la-rotonda-di-senigallia

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2 risposte a Dal Medio Adriatico all’Idice (prologo)

  1. Amanda ha detto:

    Noi si aspetta

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