(dai dintorni della Valsenio a Borgo Tossignano)
La mia collezione di signore affittacamere gentili si arricchisce di un nuovo elemento: alle sei, quando scendo in sala, una ricca colazione è appena stata preparata e lei mi sta aspettando.
Sono le sei e quaranta quando la saluto e lascio l’agriturismo tanto faticosamente conquistato.
Si scende verso la valle del fiume Senio.
Due piccole, felici soste forzate interrompono la discesa.
L’ennesimo albero carico di mirabolani, questa volta gialli, mi permette di recuperare il conto di quelli smarriti ieri: ne riempio un bel sacchetto.
Poco più avanti si ripete, proprio come un giorno ormai lontano, l’incontro con un dolce amico a quattro zampe.
Abbaia ma non mi fa paura, perché scodinzola, mentre mi viene incontro deciso. E segue lo stesso rituale: annusata alla mano, leccatina, e poi un profluvio di feste affettuose e debordanti, da me del tutto ricambiate.
Sembra un film già visto: anche questa volta fatico a tenere le distanze per uno scatto fotografico…
Poi si mette, tranquillo e beato, a spulciarsi e a fare toeletta.
Mi riavvio e quando mi volto indietro mi sta guardando.
Oggi per la prima volta sono previste possibili piogge e temporali in tarda mattinata. Per ora qualche nuvoletta non impedisce al sole di dare luce e colore al paesaggio.
Arrivato a fondovalle, passo sotto gli imponenti piloni della provinciale,
alla quale, subito dopo, una rampa mi fa accedere.
Non dura molto, per fortuna, il tragitto con le vetture e i camion che mi sfrecciano vicini: ben presto verrò dirottato su una laterale e per tutto il resto della giornata potrò camminare nella quiete con il sottofondo dei soli cinguettii.
Mi sento molto grato nei confronti del mio misterioso nocchiero, capace ogni giorno di inventarsi nuovi itinerari a misura di viandante.
Ora si sale, per puntare verso una nuova valle, quella del Santerno.
Il cielo si sta rannuvolando, con un po’ d’anticipo rispetto al previsto.
La salita, dolce e continua, mi sta facendo entrare in un paesaggio reso incantato dai vaghi suoni di fondo, quasi sospesi in attesa della pioggia benedetta,
che infine arriva, timidamente.
Vado per gradi, nel prendere le contromisure: dapprima proteggo le gambe, attaccando con la cerniera-lampo le prolunghe ai pantaloncini, e le braccia, sostituendo la maglietta con una maglia a maniche lunghe. Ora sarò in grado di indossare la blusa e i copripantaloni impermeabili.
Quando sembra mettersi a fare sul serio, indosso solo la blusa e proteggo lo zaino con la sua copertura impermeabile gialla.
Sento le gocce picchiettarmi in testa.
Si è rotto l’incantesimo quotidiano del sole infuocato, cioè l’ostacolo più serio affrontato in questo lungo viaggio.
Me ne rendo ben conto oggi: tutto più facile…
Sono le dieci e mezza quando mi appresto a svalicare verso la nuova valle, mentre, di lato, ricompare la pianura.
Ecco, laggiù, la mia meta di oggi, Borgo Tossignano.
Molto più vicino, invece, raggiungo il paesino di Tossignano, dalla bella atmosfera naïf.
Una signora anziana mi rivolge la parola, vedendomi attrezzato, sulla pioggerella che cade.
“Finalmente!” esclamo baldanzoso.
Niente bar, a Tossignano, chè una sostina me la sarei fatta volentieri. Ma questa volta per un caffè d’orzo, mancando per il chinotto il requisito principale: l’arsura.
Un po’ di spesa, invece, al supermercato di Borgo, una volta raggiunto il fondovalle.
La cassiera è curiosa e ben volentieri le racconto da dove vengo. La vita di paese permette di conversare senza fretta.
Il Santerno, nonostante la siccità di questi tempi, ha una bella portata.
Il luogo dove sono diretto per il mio alloggio si chiama “La casa del fiume” ed è un “Centro di educazione ambientale”, un po’ fuori dal paese.
Con la stanchezza di cinque ore e mezza di cammino senza soste, mi sembra di non raggiungerlo mai…
Qui trascorrerò due notti: domani, infatti, dovrò osservare un giorno di pausa forzata, non essendo riuscito a prenotare per sabato sera (ma per domenica sì) l’alloggio che precede l’ultima tappa, che dunque è spostata a lunedì.
Mi aspetta una curiosa, spero utile, classica pausa di riflessione.
Ah come al giro d’italia c’è la giornata di riposo!😉
Beh, allora voglio anche il bacio della Miss!
🙂