Sul treno per Empoli, ieri nel tardo pomeriggio, sotto un cielo imbronciato, vedevo ripartire la mia vita attiva, dopo una parentesi di malessere e convalescenza apparentemente infinita quanto inaspettata e che ricorderò a lungo, con affetto e gratitudine verso il luogo e soprattutto l’amico alleati nella circostanza.
Mi veniva a galla la delusione, legata alla parziale rinuncia della traversata così come l’avevo concepita, covata, nonché preparata a lungo.
Quando, questa mattina alle sette in punto, ho lasciato il mio alloggio nel centro di Empoli, zaino in spalla, e mi sono finalmente incamminato, il senso di amputazione non mi aveva ancora abbandonato.
Un sano esercizio di pensiero fiducioso e positivo ha dovuto scontrarsi con l’importanza della ritualità nelle nostre esistenze, perché di tale natura, mi viene da pensare, è il senso della piccola impresa che contorna ognuno dei miei viaggi.
E la Empoli-Senigallia che diavolo è mai di impresa, e dunque di rito?
Per fortuna, però, c’è almeno un altro ingrediente ancora più importante: il quotidiano coinvolgersi con la strada, gli alloggi, l’organizzazione, di un tipo di vita assolutamente inconsueto e ricco di significati e sapori.
E quello, man mano che i venticinque chilometri di questa tappa si sono snodati (confermandomi in un soddisfacente stato di forma), ha poi preso il sopravvento nel mio stato d’animo.
Sono le sei e mezza di sera mentre scrivo, sdraiato sul “bed” di un confortevole “bed and breakfast” di San Casciano Val di Pesa.
Fra mezz’ora mi incontrerò con Nicola, giunto in motocicletta, in due giorni, dal Lago Maggiore, e passerò la serata con lui.
Il tempo a disposizione non mi permetterà dunque un resoconto del cammino odierno, se non tramite poche frasi e poi una piccola sequenza fotografica.
Per più di metà, corrispondente alla parte pianeggiante, il percorso non è stato gradevole, correndo sul ciglio di una statale molto trafficata; anche il panorama non era un gran che, cosa da ritenersi insolita in questa terra di grazia chiamata Toscana.
In compenso le condizioni climatiche sono state fantastiche: sole splendente, ventilazione fresca e aria tersa.
Una volta raggiunto il corso del fiume Pesa, la strada provinciale ha poi risalito la sua valle, dapprima molto gradualmente, poi con dei saliscendi vivaci mentre il panorama diventava sempre più bello e il traffico meno fastidioso.
Ma ecco la breve carrellata di immagini.
Domani mi aspetta una tappa molto breve; potrò piacevolmente vivere l’intera giornata a ritmi blandi.
L’importante è ripartire 😉
Sempre! 😉 🙂