Questa è la facciata del bar diversamente accogliente, presso cui ho comunque soggiornato in modo tranquillo e confortevole.
La colazione mi è stata servita da una signora anziana gentilissima e due frequentatori mattutini, grossi, e anziani a loro volta, mi hanno rivolto parole cordiali.
Quando esco, senza aver avuto il piacere di salutare Cerbero, sono le sette e un quarto.
La pioggia di ieri pomeriggio ha reso l’aria tersa, solcata da folate di vento freddo, e le luci molto forti e contrastate. È bello e vitalizzante incamminarsi in questo clima.
Una tappa facile, oggi: venti chilometri di discesa, tutti su questa strada, curiosamente statale fino al confine regionale fra Umbria e Marche (che raggiungo presto) e provinciale di lì in poi.
Oggi niente incontri ed eventi leggendari: solo quattro ore e un quarto di cammino senza soste, nel progressivo risvegliarsi del traffico veicolare.
Mi aspettavo di incrociare molti ciclisti, oggi che è sabato, ma qui, nella regione di Valentino Rossi, sono soprattutto i suoi emuli a sfrecciare velocissimi e a rombare violentemente, sfregiando l’armonia di questa verde valle e di questa luminosa giornata.
Non mi resta dunque, per questa volta, che lasciare la parola a una nutrita collezione di immagini.
In quest’ultima immagine ripresa nel centro di Piobbico, che vive con vivacità un sabato di fine giugno, ho inquadrato l’albergo dove passerò questa prima notte marchigiana sul mio cammino.
Uh come si mangia bene nelle Marche!