L’ultima esperienza di viaggio a piedi, a cui si riferiscono gli articoli precedenti, alla fine si è rivelata entusiasmante e ho ben presto cominciato a rimuginare periodo e itinerario per una nuova esperienza, nell’ormai collaudato “stile Franz”.
Il primo periodo utile, prima dell’accorciarsi, ingrigirsi e raffreddarsi delle giornate, è evidentemente risultato quello a cavallo fra agosto e settembre, alla fine dell’attuale e consueta settimana di vacanza nelle Dolomiti Bellunesi, nei pressi di San Vito di Cadore.
Che cosa di meglio, dunque, se non sfruttare l’idea, che mi era stata suggerita ancora una volta dal vecchio Claudio, di percorrere a piedi l’itinerario fra casa mia e i nostri antichi monti, necessariamente in senso inverso?
La progettazione, effettuata in luglio nei giorni precedenti la lunga vacanza a Tenerife da mio fratello, è stata come sempre appassionante. L’immaginazione si sposa con le mappe e le indicazioni di alloggio, per ottenere il piano ottimale del percorso nei suoi segmenti.
E questo è il risultato:
1) Villanova di Borca di Cadore – Perarolo (km 23)
2) Perarolo – Pian di Vedoia (km 25)
3) Pian di Vedoia – dintorni di Vittorio Veneto (km 26,9)
4) Dintorni di Vittorio Veneto – Conegliano (km 18,7)
5) Conegliano – dintorni di Treviso (km 21,2)
6) Dintorni di Treviso – Badoere (km 19,8)
7) Badoere – Campodarsego (km 24,8)
8) Campodarsego – Padova (km 15)
9) Padova – Conselve (km 20)
10) Conselve – Sarzano (RO) (km 20,7)
11) Sarzano – Copparo (FE) (km 25,9)
12) Copparo – Ostellato (km 15,1)
13) Ostellato – dintorni di Ferrara (km 17,6)
14) Dintorni di Ferrara – dintorni di Budrio (BO) (km 21,4)
15) Dintorni di Budrio – Borgatella di San Lazzaro (km 20,2)
per un totale di trecentoquattro chilometri e una media giornaliera di poco più di venti, a cui si aggiungeranno le solite varianti, più o meno volontarie…
Nel viaggio precedente, ha funzionato bene la regola di avere sempre due prenotazioni attive, per la sera stessa e per quella dell’indomani, ed effettuare quella successiva ogni giorno appena arrivati a destinazione.
Dato che però ho spesso trovato grandi difficoltà a reperire i numeri telefonici degli alloggi, prevalendo gli interessi a farti prenotare via internet, questa volta mi sono attrezzato anticipatamente con i recapiti telefonici di tutti i possibili alloggi sul percorso. Parlare a viva voce con gli albergatori o gli affittacamere mi è indispensabile, per accordarmi con sicurezza sull’orario di arrivo e ripartenza, e su altri dettagli importanti.
La luce poderosa del sole di giugno, alto e frontale nel cielo come a indicarmi la rotta verso Est, non accompagnerà questa volta il mio cammino, lo so, e mi aspetto anche di liberarmi molto più raramente dalla fastidiosa compagnia del traffico motorizzato, per intrufolarmi in viottoli e sentieri selvaggi che, fra Veneto ed Emilia, sono molto più rari che nell’Italia centrale.
Sotto questi aspetti, resterà impareggiabile la scorsa esperienza. Che però, fra l’altro, mi ha prepotentemente indicato (una volta di più) quanto giovi al fisico e alla mente la straordinaria dimensione quotidiana, scandita dal ritmo del cammino, del viandante solitario, e quante cose essa permetta di osservare e scoprire lungo le strade, e forse non solo.
A presto, per l’irrinunciabile diario di bordo.
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E allora in marcia!
Il tuo imprimatur è il migliore dei talismani!