27-8: Sole sul Fadalto

Questa mattina non mi aspettavo sorprese, in tema meteorologico, e quando ho aperto la tapparella sulle prime luci del giorno ne ho avuto conferma:

cielo terso e folate di vento freddo.

Con la giacca impermeabile sopra due strati di maglie, e dopo una falsa partenza, perché la carta d’identità non rispondeva “presente” al provvidenziale controllo, alle sette e mezza ho dato inizio alla più lunga tappa in programma di tutto il viaggio: ventinove chilometri da Pian di Vedoia a Vittorio Veneto.

La novità della giornata, oltre a un sole splendente, è l’appuntamento con l’amico Nicola che, come fece nelle colline della Val d’Elsa, è giunto ieri in motocicletta sulle mie tracce, pernottando a Vittorio Veneto e, con una bici in prestito dall’albergo, mi verrà incontro per ripercorrere poi con me una buona parte del tragitto odierno.

La statale di Alemagna (la nuova, ma qui è unica) è molto trafficata, nonostante qui abbia la concorrenza dell’autostrada, che proprio da queste parti ha l’entrata, per chi va verso Sud.

Il tracciato indicatomi da Google Maps, tuttavia, prevede ben presto una misericordiosa deviazione per una via minore, che dovrà accostarsi proprio all’autostrada.
Quando, un po’ a fatica, la individuo, procedo superando il Piave

e una piccola zona industriale, poi accedo a un’invitante pista ciclo-pedonale attrezzata, ma soprattutto deserta e silenziosa, in mezzo alla campagna. Evviva.

Appena raggiunti e superati i piloni dell’autostrada, però, l’entusiasmo è destinato a tramutarsi in angustia.
Di fronte a un intreccio di deviazioni, chiedo aiuto alla funzione del navigatore “on line”.
Il caricamento della mappa, in condizioni di segnale scarso, assume tempi biblici, divorando al contempo la batteria. E per due volte mi tocca riaccendere, inutilmente, il tablet.

Ne vengo fuori consultando la mappa stampata che ho in tasca e che mi indica di riconvergere sulla statale, cosa che per fortuna mi riesce al primo tentativo.

Ma il problema della sopravvenuta inadeguatezza del mio strumento, solo poco più di due mesi dopo l’ultima traversata, è ormai conclamato e ora sembra porre un’ipoteca su tutto il prosieguo del mio viaggio.

A dispetto dello splendore di questa giornata, che il sole comincia anche a intiepidire, il morale è calato sotto i colpi di una sorta di ansia di inadeguatezza.

La straordinaria bellezza luccicante del lago di Santa Croce, che poi mi appare quasi improvvisamente, rincara la dose, con il tablet spento impossibilitato a fotografarla.

Franz, ragiona: se riesci ad accenderlo in “modalità aereo”, che non consuma i residui di carica, qualche foto riuscirai a farla, poi, una volta incontrato Nicola, ci fermeremo in un bar per ricaricare la batteria.

Il tentativo ha successo.

La strada fiancheggia il lato perdendo gradualmente quota, per un tratto molto più lungo rispetto alle iniziali apparenze; sto camminando spedito per recuperare il tempo perso col tablet sotto i piloni dell’autostrada.
Cerco di prevedere l’orario dell’incontro col sopraggiungente Nicola, ma quando vedo un’indicazione chilometrica per Sella di Fadalto, mi sovviene che lui sta percorrendo, appunto, l’irta salita del Fadalto, che era la prima impennata verso le Dolomiti quando non c’era l’autostrada.

L’incontro avviene alle dieci e mezza, quando non sono ancora a metà della lunga percorrenza di oggi.

Al primo bar ci concediamo una sosta, che mi serve per rifocillare non solo il sottoscritto, ma anche, in parte, la batteria scarica.

Poi si riparte, con il mio amico gravato non dallo zaino ma dall’ingombrante due-ruote.
La statale, qui, è abbastanza sgombra dal traffico e offre qualche nuovo punto panoramico.

Ho la comodità di sfruttare il navigatore del mio compare, che lo tiene attivato e col volume alto.
Per un paio di volte veniamo dirottati su improbabili scorciatoie.

La seconda, in particolare, su una “Via della Voltetta” che ci fa attraversare un minuscolo borgo antico

e poi diventa una sorta di tratturo fra i campi, giusto lo spazio per tagliare una curva sulla statale “51”, su cui poi confluisce rapidamente.

Di lì a non molto sono i viadotti, così imponenti dal basso, a dare spettacolo.

La discesa del Fadalto sfocia su una piana poco trafficata e particolarmente incantata sotto il sole dell’una e mezza.

Attraversiamo il piccolo paese di Nove e poi di San Frediano.

Una sosta si rende necessaria

e strategica, prima dell’ultima ora di cammino.

Quando sono ormai le tre del pomeriggio, la città di Vittorio Veneto fa la sua improvvisa apparizione.

L’itinerario per l’albergo ci costringe a un lungo giro per le vie del centro storico.
La fatica non ci impedisce di godere dei molti spunti panoramici, enfatizzati dalle numerosissime bandiere che celebrano il centenario della cosiddetta vittoria.

Con alcune delle immagini scattate, termino il racconto di un’altra giornata di cammino, ricchissima di ambienti e situazioni diverse.

Informazioni su Franz

Per una mia presentazione, clicca sul secondo riquadro ("website") qui sotto la mia immagine...
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8 risposte a 27-8: Sole sul Fadalto

  1. Maria luisa ha detto:

    La vedrei meglio in bicicletta,però. Oppure in infradito. L’estate prossima, magari…👡👡

    • Franz ha detto:

      Ma che ideona da brevettare, Luisa: le Infradito da Trekking, con suola “Vibram”. Il piede respira e la suola aderisce… Un successo planetario!

      Preparati per il collaudo! 😀

  2. Maria luisa ha detto:

    Ho un’idea. A me piace : che ne dici un’andata e ritorno? 🛶🛴🏎

  3. Amanda.B ha detto:

    Belle le foto del lago! Spero ti sia piaciuta Vittorio o meglio Ceneda e Serravalle i due borghi che lo compongono

    • Franz ha detto:

      Ho attraversato Serravalle (il più esteso e interessante) nel tragitto in arrivo, e Ceneda stamattina in partenza.
      Nel suo complesso Vittorio Veneto mi ha sorpreso per la ricchezza architettonica e per il suo aspetto di museo a cielo aperto della prima guerra mondiale.
      Ne accennerò nel prossimo articolo.

      Grazie, Amanda, a presto!

  4. Maria luisa ha detto:

    Ciao Francesco. Sono curiosa di conoscere l’itinerario di domani, a partire da Vittorio Veneto. E Ponte di Piave?sigh… lo sai perché.

    • Franz ha detto:

      Ciao Luisa. La meta di oggi è un bed and breakfast nei dintorni di Conegliano; stasera racconterò i dettagli dell’itinerario.
      Doppio sigh per il mancato passaggio da Ponte di Piave 😦 , ma grande piacere vedere che segui giornalmente la mia bella avventura!

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