Alle sei e tre quarti di questo lunedì, dopo il giorno di riposo che mi sono concesso a Padova, si alza il sipario sul secondo tempo della mia avventura di viaggio.
Barbara mi ha suggerito una variante iniziale, non prevista da Google Maps, che percorre un buon tratto dell’argine del Canale Battaglia.
Come sulla ciclovia Treviso-Ostiglia incrocio ciclisti e camminatori, ma qui non ci si saluta e non ci si sorride: prevale l’individualismo della grande città e l’angoscia dell’inizio settimana.
Raggiungo e attraverso il Ponte della Cagna.
La giornata è limpida e soleggiata, salvo qualche presenza delle classiche “nubi a pecorelle”.
Anche oggi cammino spedito, controllando l’orario: ho appuntamento alle nove ad Albignasego col vecchio collega Mario, che non vedo più d’allora, cioè da oltre quindici anni.
Bisogna ora raggiungere la provinciale per Conselve (località che è anche la mia destinazione odierna).
Nel passare sopra l’autostrada,
cerco di riconoscerne questo tratto, che percorsi sicuramente tante volte senza immaginare che un giorno l’avrei valicato con lo zaino in spalla.
Mario mi chiama. Chiede di spostare l’appuntamento a Maserà, piu avanti sulla Conselvana; mi verrà incontro a piedi da casa.
Raggiunto e superato il centro abitato di Albignasego, il panorama si apre su una bella campagna con lo sfondo dei Colli Euganei.
Comincio a guardare lontano, per cogliere e magari fotografare questo secondo incontro lungo il mio cammino.
Ma lui, in realtà, mi sta aspettando in posizione un po’ nascosta e così mi sento improvvisamente chiamare, in tono scherzoso, alla mia sinistra.
Di lì a poco siamo seduti al tavolino di un bel bar di Maserà, dove lui è di casa, da quando si è trasferito qui da Albignasego.
È un po’ l’incontro fra due reduci dalle campagne di guerra dell’informatica bancaria e i discorsi rimbalzano, dai ricordi di allora, alle vicende successive e alla situazione di tanti colleghi, ma anche e soprattutto di noi stessi, ancora in età e salute buone per affrontare nuove e più serene pagine di vita, come, nel suo caso, l’arrivo, a giorni, del primo nipote.
Quando, per me, è ora di riprendere la via, Mario mi accompagna per un breve tratto, che passa davanti al mercato del paese.
Poi ci salutiamo, con la promessa e la convinzione di rivederci ben prima di altri quindici anni; anzi, questa sera stessa forse mi raggiungerà in occasione della festa di Conselve che si svolge in questi giorni.
La strada prosegue diritta e quasi sempre munita di piste ciclopedonali,
offrendomi frequenti occasioni per scatti fotografici.
Due piccoli centri abitati, Cagnola e Cartura, sono da attraversare prima di Conselve.
All’ingresso di Cartura c’è un supermercato: conviene approfittarne, perché quando giungerò a Conselve, intorno all’una, potrebbero essere chiusi.
Spesa minimale, come sempre: un cetriolo, un grosso pomodoro e una vaschetta di cous-cous vegetariano; con le fette biscottate che ho nello zaino il pranzo sarà servito.
Bisogna superare il cartello che indica la fine di Cartura per trovare la deviazione che permette di arrivare a Conselve tramite una piccola e sinuosa strada di campagna.
Bastano pochi metri e l’incanto acustico del silenzio rende ancora più belli i paesaggi agresti.
Ormai a Conselve, vedo che la festa, col suo piccolo luna-park, sta smobilitando.
Il mio itinerario attraversa la piazza centrale
poi punta su un lungo viale, su cui si affaccia, prima che me l’aspettassi, l’insegna del mio odierno alloggio.
Davo per scontato che avresti fatto l’argine del Canale Battaglia tutto lungo la ciclabile fino a Monselice, avresti visto il Castello del Catajo
Il principale ispiratore dei miei itinerari, Google Maps, non prevedeva alcun passaggio per quell’argine. Se ne ho percorso il tratto iniziale è stato dietro consiglio della mia amica Barbara, che peraltro sapeva del mio incontro già fissato con il mio ex-collega di Albignasego.
A ben pensarci, in fase progettuale avrei fatto bene a consultarti, e probabilmente avrei potuto chiedere a Mario di raggiungermi presso il canale.