Opposte fazioni

Trascrivo da una discussione in ambiente Facebook una mia risposta:
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Caro Alberto, il tuo commento mi è molto gradito, proprio per l’esigenza di smorzare il pericoloso clima di tifo da stadio che ormai pervade il dibattito politico nostrano.
Detto questo, però, temo che tale nostra comune urgenza finisca per appannare, nel tuo breve scritto, la straordinarietà di quanto il “governo del cambiamento” è già stato capace di produrre, straordinarietà che brilla ancor di più in considerazione degli orrori che eravamo ormai abituati a sopportare da svariati decenni.

Cito solo alcuni risultati/argomenti: la brillante chiusura della vertenza Ilva di Taranto, che sembrava inestricabile; il ripristino della cassa integrazione straordinaria, con salvataggio dell’attività della Bekaert e di altri lavoratori a rischio; una legge anticorruzione citata come modello all’estero; un nuovo ruolo da protagonisti finalmente rispettati, che mostrano dignità e competenza, nei consessi internazionali (sembra impossibile!); e poi, nella “manovra”: stretta fiscale per quattro miliardi a banche e assicurazioni, risarcimento ai risparmiatori truffati, piano di investimenti che rilanceranno l’economia (e il ministro Savona sostiene che gli obiettivi stimati sono prudenziali), oltre agli aspetti più noti ma comunque, per la prima volta, nel segno di un progresso di civiltà e qualità di vita, come il reddito di cittadinanza e la riforma pensionistica (che peraltro dovrebbe rappresentare un bel regalo anche per il sottoscritto… 😉 ).

Nessun governo era mai stato tanto “di sinistra”, come valori di vicinanza ai bisogni della collettività.
Eppure (come ho scritto) la sinistra radicale, probabilmente per vedersi scavalcata, e quella borghese che si informa su RAI3 o “La Repubblica”, fonte evidentemente faziosa, lanciano strali e campagne di allarme come mai in passato, cioè ai tempi di autentiche mostruosità come i vari governi Berlusconi e Renzi, ma anche Monti, Letta, Gentiloni e via più o meno tecnicando.
Stampa e tivù, in mano ai vecchi poteri seriamente minacciati, assecondano violentemente e molto pericolosamente proprio questo clima di velenoso mugugno.
Estremizzando (ma senza intenzioni provocatorie), mi sembra un po’ come se nel dopoguerra i giornali e la radio diffondessero ancora la propaganda fascista…

Credo che la compattezza e un giudizio diffuso sereno e positivo (ma anche entusiasta, diamine!) sarebbero molto necessari per affrontare lo scontro di poteri che stiamo cominciando a vivere e che potrebbe conoscere momenti molto critici.
Avere una metà della popolazione che rema contro potrebbe vanificare ogni barlume di progresso autentico, che per la prima volta si è affacciato alla ribalta nazionale e internazionale, e farci ricadere nelle fauci dei potentati ecomonico-monetari.

Poi, si sa, la politica è l’arte dei compromessi, e in questo caso parliamo dei rapporti dei 5 Stelle con un partito discutibile come la Lega, così come dei rapporti internazionali, con un sotterraneo appoggio (come mi sembra abbastanza evidente), da parte di quella odiosa e isterica potenza economica e soprattutto militare e imperialistica targata U.S.A.
Ma, visto che senza alleati all’estero si verrebbe annichiliti da un giorno all’altro, mi sembra fuori di ogni ragionevole dubbio, per ora, preferire questo quadro alla vecchia soffocante sottomissione alla tecnocrazia europea.

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Immagine da ilfattoquotidiano.it

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