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Il 9 luglio del 2019 concludevo così il racconto del primo spezzone della “mia” Via Francigena:
“Prima di entrare scatto questa fotografia,
con l’ardente desiderio di ripeterla, alla ripresa del mio cammino di pellegrino laico, in un felice giorno di giugno dell’anno prossimo.”
Ebbene ormai ci siamo. E l’aggettivo “felice” mi sembra quasi insufficiente, a esprimere il significato e l’emozione di questo appuntamento con me stesso che sta per realizzarsi, il prossimo venerdì 26.
Perché, nella sua seconda metà, questo periodo di un anno è stato completamente fuori dalla normalità e anche di qualsiasi possibile aspettativa, a causa di un microorganismo che ha sconvolto quasi l’intero pianeta.
Posso ringraziare la sorte di essere fra i privilegiati che non hanno avuto lutti, o la malattia stessa, o gravi ripercussioni economiche, e di aver dovuto sopportare solo il disagio di un isolamento e di una monotonia di cui non si vedeva la fine.
Ma, proprio per questo, ora l’idea di riprendere il cammino e l’avventura mi sta regalando sensazioni di entusiastica aspettativa, che sembrano riemergere dal lontanissimo mondo dell’infanzia.
Mi sento come un centometrista ai blocchi di un’importante finale e conto, fiducioso, che questa carica positiva si ripercuota nel mio viaggio, come fosse benedetto dagli dei.
Ma veniamo ai dettagli.
Il percorso previsto va da Piacenza alla stazione di San Miniato-Fucecchio, in provincia di Pisa, attraversando dunque il Passo della Cisa, la Lunigiana, la Versilia e la Lucchesia (e mi dovrebbe permettere di concludere l’anno prossimo l’intero cammino verso Roma, anche se con un terzo spezzone un po’ più lungo).
Diversamente dal solito, questa volta ho prenotato tutti gli alloggi: mi ci hanno spinto le incognite legate all’uscita dall’emergenza, ma anche all’attraversamento, in Toscana, di zone di grande attrattiva turistica.
Il rischio che una giornata d’intoppo faccia saltare tutta la programmazione è fortemente mitigato dall’aver previsto due soste, una di un giorno e una di due giorni, che potranno fungere da “cuscinetti ammortizzatori” del meccanismo.
Dormirò prevalentemente in “bed and breakfast” e agriturismo, ma anche in alcuni alberghi e in un ostello, a Cassio verso il Passo della Cisa, uno fra i pochi che ho trovato aperti nell’intero tragitto.
Memore del disagio climatico sopportato l’anno scorso, ho privilegiato alloggi muniti di aria condizionata; per evitare di affrontare in cammino le ore più calde, conto di incamminarmi ogni mattina all’alba, come e più dell’anno scorso.
E come l’anno scorso, pur nel fondamentale rispetto del tracciato ufficiale, ho ridisegnato le tappe standard, per renderle più omogenee per lunghezza, evitando massacrate di oltre trenta chilometri. La media che ne deriva è di 21,3 chilometri a tappa.
Farò una piccola deviazione, sempre a piedi, per raggiungere Viareggio, dove sarò ospite del mio amico Massimo per la seconda pausa, quella di due giorni.
Lo stesso Massimo, ormai veterano nell’accompagnamento (ma sempre con il limite da me imposto di non oltre tre giorni), mi raggiungerà in treno a Pontremoli e camminerà con me fino a Luni/Castelnuovo Magra.
Ed ecco, per finire, il dettaglio dell’itinerario:
1) Piacenza – San Giorgio Piacentino (20 km.)
2) San Giorgio Piacentino – Fiorenzuola loc.Terzola (20 km.)
3) Fiorenzuola – Fidenza loc.Cabriolo (27,3 km.)
4) Fidenza – Felegara (Medesano di Parma) (21 km.)
5) Felegara – Sivizzano (Traversetolo di Parma) (18 km.)
6) Sivizzano – Cassio (sulla statale della Cisa) (15,8 km.)
7) Cassio – Berceto (12,8 km.)
pausa di un giorno
8) Berceto – Pontremoli (25,4 km.)
9) Pontremoli – Virgoletta (Villafranca in Lunigiana) (17 km.)
10) Virgoletta – Ponzano Superiore (S.Stefano Magra) (25 km.)
11) Ponzano Superiore – Luni (Castelnuovo Magra) (22 km.)
12) Luni – Montignoso (21 km.)
13) Montignoso – Capezzano – Viareggio (26 km.)
pausa di due giorni
14) Viareggio – S.Macario in Piano (Lucca) (20,5 km.)
15) S.Macario in Piano – Altopascio (23 km.)
16) Altopascio – stazione di San Miniato-Fucecchio (26 km.)
Totale km.= 340,8
Non mi resta, a questo punto, che darvi appuntamento ai resoconti quotidiani, che cercherò di non far mai mancare.
Come sempre, sapere di essere seguito con interesse e partecipazione nella mia meravigliosa avventura mi darà una marcia in più!
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Aspetto anch’io il diario di viaggio a cui ci hai abituati e, visto che abitiamo quasi vicini, dal giorno 26 ti penserò al fresco… sbuffando.
Buon viaggio di andata e ritorno.
Ciao Franz.
Mi aspetto una certa alternanza: fresco nelle mie sortite all’alba e nelle stanze provvidenzialmente climatizzate; caldo, anche feroce, nelle ore di cammino intorno a mezzogiorno a conclusione di ogni tappa.
Conto sulla tua lettura, Sari; grazie di cuore e goditi, nei suoi aspetti comunque piacevoli e finché ti sarà obbligato, l’estate cittadina.
Aspettiamo ansiosi il diario di bordo. Buon passo e cieli senza piogge (qualche nuvola rinfresca) Franz
E io conto di avere il tuo sostegno sulle mie tracce, carissima.
Quanto al sole canicolare, per me l’importante è fuggire dalla fornace casalinga, che mi paralizza. A leggere le previsioni, ho sincronizzato bene la mia partenza con il suo arrivo!!