Settimanale – esce il martedì sera – Direttore “irresponsabile”: Francesco Selis
16 febbraio 2021
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Gli oscuri intrecci
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Ho avuto modo di ascoltare in diretta la lettura, da parte del presidente incaricato, della lista dei nuovi ministri.
Mi ha lasciato nella memoria un’immagine netta: quella di venir colpito, freddamente, cinicamente, da una sequela di pugnalate. Il mio stato d’animo, a fronte dei molti commenti precedenti (e riferiti su queste pagine) era di cauto ottimismo: soprattutto i riferimenti così sicuri di Gioele Magaldi, dal mondo della massoneria, avevano rinfocolato il mio caratteriale ottimismo, mentre quei nomi, rappresentanti di quanto ci sia di più vecchio, tecnocratico, inadeguato, sembravano recidere definitivamente la speranza. (…)
Per continuare la lettura, clicca qui.
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Osservatorio pandemia
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Il nostro amico Nino Carella, dati alla mano, ci dà un quadro della pandemia molto diverso da quanto ci giunge, a reti unificate, da tutti i principali media.
Lo ringraziamo per il suo lavoro, libero e prezioso.
(Clicca sull’immagine).
Sempre nella pagina Facebook di Carella, ho trovato una testimonianza (a firma Mattia Pertoldi) delle dichiarazioni di Walter Ricciardi lungo i mesi: coriaceo, il nostro grande esperto! (clicca qui).
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Draghi, mostri e marionette
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Presentiamo una nuova, variegata rassegna di opinioni su Mario Draghi e il governo che ci attende: clicca sull’immagine.
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L’abbiamo aspettato al varco…
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…dopo la nomina dei ministri, a noi sembrata semplicemente oscena, per vedere se avesse cambiato idea.
Stiamo parlando di Gioele Magaldi, la “nostra talpa” nel mondo della massoneria, intervistato ieri da Fabio Frabetti del canale Border-nights.
Ed è riuscito a sorprenderci ancora una volta, definendo addirittura “un piccolo capolavoro” la squadra di figuri allocati nei vari ministeri.
Secondo lui, Draghi sarebbe riuscito a bilanciare le richieste dei vari partiti, senza che questo comprometta, di fatto, il suo ruolo fortemente direttivo nell’indirizzo politico, comunque volto a risollevare le sorti della nazione.
Sembra una follia, ma segretamente ci piace scommettere su quest’ipotesi.
Clicca sull’immagine per ascoltarlo.
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Il Grande Reset
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Da diverso tempo, con questa definizione, si vocifera del disegno di una vera e propria ristrutturazione sociale globale, progettata dalle classi dominanti e favorita ora dalla pandemia.
Ci sono alcuni punti su cui le ipotesi concordano: ad esempio la cancellazione del debito, pubblico e privato, contestuale con un reddito di base universale, sottoposto, quest’ultimo, a un regime di stretto controllo individuale; ma per il resto sembra esserci molta confusione, sull’entità dei soggetti promotori e sulle modalità di attuazione.
Un ricchissimo convegno (on line) sull’argomento fu organizzato da Byoblu, esattamente un mese fa. Purtroppo non avemmo la possibilità di seguirlo, né, finora, il tempo di ascoltare qualcuno dei ventidue diversi video che (globalmente o parzialmente) ne riproducono gli interventi (vedi qui).
Il 9 febbraio, Roberto Mazzoni ha chiarito il concetto con molta precisione.
Il progetto “Grande Reset” è, per così dire, un’esclusiva dichiarata del World Economic Forum (quello riunitosi recentemente a Davos), che ci viene da essi proposto come una soluzione innovativa e desiderabile.
Con la sua capacità di analisi, Mazzoni ne smonta pezzo per pezzo la relativa narrazione ufficiale.
Nel farlo, mette in crisi l’ipotesi dell’esistenza di un’unica cupola mondiale di “padroni universali”, riproponendo l’importanza dei criteri geografici, di potenze contrapposte.
Nel sito (nuovo di zecca) di Mazzoni troviamo il video e anche una sintesi testuale del suo contenuto.
Clicca sull’immagine.
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Un raggio di sole…
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…improvviso, nella gelida valle di lacrime in cui ci aveva improvvisamente cacciati la composizione del nuovo governo, può comunque servire a riscaldare i nostri cuori.
Mauro Scardovelli, evidentemente ripresosi dalla recente crisi personale, annuncia la gestazione d’un nuovo movimento “culturale, filosofico e spirituale”, sulla scorta di un’analisi essenziale delle più urgenti necessità sociali e di un altrettanto essenziale piano d’intervento.
Lo seguiremo, con grande e partecipata attenzione!
Ecco l’annuncio: clicca sull’immagine.
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A.A.A.: Amico Anonimo dell’Antizuc
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Nel secondo capitolo del suo scritto “Eravamo”, il nostro Amico Anonimo dipinge il quadro disumanizzato delle arti nel mondo post-pandemico, fagocitate da meccanismi di produzione e fruizione dettati dai padroni del web.
Un’analisi lucidamente spietata e amarissima. (Clicca sull’immagine).
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Innalziamo il pensiero
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In questa quinta delle sei “pillole filosofiche” sul pensiero di Emanuele Severino, Angelo Santini insiste nuovamente sull’impossibilità del divenire e della trasformazione di un ente, ancora sull’esempio della legna “che diventa” cenere quando arde. (Clicca sull’immagine).
“Immaginiamo, per metafora, di essere seduti sopra l’uscita di una galleria da cui sappiamo che sta per uscire un treno. Non potremo accorgerci di esso che dopo che sia già uscito.”
Franco Bertossa, con l’aiuto di questo esempio, illustra la sua negazione del libero arbitrio; questo è un elemento che lo accomuna al pensiero di Emanuele Severino, nei cui confronti è invece solitamente critico.
Clicca sull’immagine.
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Un piccolo aiuto
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Marco Mori è un giovane avvocato molto battagliero: ha intentato cause di incostituzionalità relative a molteplici provvedimenti statali, spesso con evidenti ragioni, però senza mai riuscire a raggiugere la Corte Costituzionale, perché fermato prima dalla magistratura ordinaria, che gli ha anche imposto il pagamento delle spese processuali.
A chiedere di aiutarlo, nel video che potete ascoltare cliccando sulla sua immagine, è ancora Mauro Scardovelli, che approfitta dell’occasione per una breve (ma utile e molto chiara) spiegazione sul funzionamento del nostro diritto costituzionale.
Per aiutare l’avvocato Mori, occorre prima scrivergli all’indirizzo: mrc.mori@libero.it .
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Una pagina di lettura
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Come già fatto in un numero precedente con Vasco Brondi, presentiamo il testo di una canzone che poi potrete ascoltare nella rubrica seguente.
Questa volta si tratta di un brano di Francesco De Gregori, non fra i più famosi, ma di un’intensità poetica del tutto particolare, sia nel versante intimo (come si rivolge al padre anziano), sia in quello di passione civile, gridata con forza ed echeggiante più che mai in questi nostri giorni.
Il titolo della canzone, pubblicata nell’ormai lontano 1992, è “Tutto più chiaro che qui”; per leggere il testo, clicca sull’immagine.
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Suggerimenti in fa diesis minore
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Ed ecco lo splendido brano di De Gregori.
Buon ascolto (cliccando sull’immagine).
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Amazing immagini
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Gran parte dell’Italia Settentrionale, nella notte fra venerdì e sabato scorsi, è stata coperta da un sottile ma persistente strato di neve.
Presentiamo alcune immagini scattate nei dintorni di Bologna, le prime quattro dalla “redazione dell’Antizuc”, le due seguenti rubate dalla rete.
Campo chiazzato (clicca qui);
Bordo di strada (clicca qui);
Strada (clicca qui);
Recinzione a misura di “Umarells” (clicca qui);
Panorama da Villa Baruzziana, di Erika Tovoli (clicca qui);
Panorama dai portici di San Luca, dal web (clicca qui).
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Sorrisoterapia
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E questa settimana non ci meritiamo un sorriso?
Certo che sì: clicca sull’immagine.
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La poesia del lunedì
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Fra passato e presente, la poesia di questa settimana, che s’intitola “Le cantanti e il tempo” e che potete leggere cliccando sull’immagine.
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Se ti è piaciuto l’Antizuc...
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