Ritorno al futuro

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(Diario di un resistente – 1)

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Sono tornato il 2 settembre dalle lunghe e variegate vacanze che mi sono concesso.
“Settembre è il mese del ripensamento”, intuì felicemente Francesco Guccini: fin dai primi giorni ho capito di non voler più continuare con l’Antizuc, la rivista on-line che ho curato (all’interno di questo stesso blog) per quasi tutto il primo semestre di quest’anno.
Tale impresa giornalistica, nata come la risposta che mi ero dato al quesito di una vecchia amica: “Che cosa possiamo fare noi in questa situazione?”, era diventata l’impegno predominante della mia vita da pensionato.
Mi è stato chiaro, ora, il rifiuto interiore di sobbarcarmi ancora un impegno così gravoso e, al contempo, la necessità di trovare una nuova risposta a quella domanda, più pressante che mai.

Senza farmi fretta, col passare dei giorni di quest’afoso settembre padano, ho visto prendere forma, nell’immaginazione, una nuova sintesi fra quelle due spinte contrapposte: tornare al carattere “fra l’intimista e il sociale” che per tanti anni, dichiaratamente, contraddistinse questo mio blog.
L’approccio di diario, il piacere di raccontare la mia vita di resistente in un’epoca di trasformazioni sociali senza precedenti storici paragonabili, unito alla non sopita istanza di diffondere informazione seria e combattere le menzogne di regime, e infine la libertà di scrivere e pubblicare senza obblighi e frequenze prefissate, ridaranno vita da oggi a questo antico blog.
Un ritorno al passato, dunque, ma anche al futuro (un futuro pieno di incognite), come a questo punto spero risulti chiaro a chi legge.

L’esperienza dell’Antizuc, di cui mi è impossibile valutare l’efficacia per così dire sociale, mi ha comunque permesso di approfondire temi che conoscevo più superficialmente, come ad esempio le minacce alla nostra salute legate alla telefonia “5G”, e mi ha lasciato in eredità un paio di amarezze.
La prima è relativa ad alcune pagine linkate, la cui scoperta è stata d’importanza straordinaria per la mia conoscenza della realtà, che hanno invece riportato desolanti statistiche d’accesso (per quanto, numeri solo parzialmente affidabili); ero tentato di riproporle fin da questa nuova pagina, ma preferisco per ora non appesantire il mio diario.
L’altra amarezza deriva dall’aver dato credito a voci possibiliste, o addirittura fiduciose, su un ruolo positivo dell’attuale presidente del consiglio. In particolare sono stato ripetutamente ingannato dall’ottimismo di Gioele Magaldi, a causa del suo ruolo interno alla massoneria, che me lo faceva credere ben informato. Escludo che si sia espresso in malafede, ma solo perché ingannato a sua volta.
Riconoscenza, invece, sento per chi ha dimostrato apprezzamento per il mio lavoro, nonché per l’unico e valido collaboratore, quello che ho chiamato A.A.A., Amico Anonimo dell’Antizuc e che ora spero diventi A.A.B., Amico Anonimo del Blog.
Al suo ultimo contributo, di grande importanza per capire questi nostri tempi e che non feci in tempo a pubblicare, è dedicato l’unico link di questa pagina.
È intitolato “Minus habentes” (clicca qui per scaricare il file pdf) ed è il lungo resoconto analitico di un testo scritto due anni fa dall’americana Shoshana Zuboff , a sua volta intitolato “L’età del capitalismo della sorveglianza”.

Dalle finestre aperte, in queste ore che precedono il tramonto, giunge, sgradito eppure vivo, il rumore dello sfrecciare di automobili che rientrano dal lavoro, alla vigilia di un nuovo fine settimana dal tempo incerto.
Ho prenotato il mio abituale pranzo solitario del sabato in una delle migliori trattorie dei dintorni, in un tavolino all’aperto perché, non avendo il fatidico passaporto vaccinale (che peraltro non garantisce alcuna immunità), rischierei di… infettare gli altri presenti.
A me, comunque, continua a stare a cuore invero un altro tipo di contagio, di cui cercherò sempre di farmi portatore.

Alla prossima!

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8 risposte a Ritorno al futuro

  1. Sari ha detto:

    L’Antizuc ha avuto inizio ed è naturale pensare a una sua fine anche perchè, come dici, ti eri assunto un impegno veramente gravoso. Nella rivista, sarebbe stato semplice scrivere di tue convinzioni in merito ai vari argomenti ma invece hai scelto la strada più difficile, quella del VAI A VEDERE. Io spesso l’ho fatto ma gli argomenti della rivista erano così tanti che a volte mi sono persa dietro ad altro a cui la lettura o l’ascolto mi avevano istigato. Mi è servito tutto e, soprattutto, mi hai reso familiari argomenti e siti che danno, o daranno, frutto. D’altra parte ti sei preso il compito del contadino che semina ma ha bisogno della terra, della pioggia, del sole e del vento…
    Ti è sempre stato facile parlare di importanti temi sociali (ricordo le incursioni di Christine) e se la scrittura ti portarà altrove troverai il modo di esprimere quel che sei e che sarà piacevole ritrovare. Qualcuno ti accuserà di avere infettato, con l’Antizuc, una parte della popolazione… io ti ringrazio per averlo fatto.
    Buon blog! Ciao.
    P.S.: Ho scaricato il documento che leggerò con calma.

    • Franz ha detto:

      Con lettori come te, cara Sari, le mie istanze di diffusione di contenuti non convenzionali hanno ben facile successo, negli ovvi limiti del tuo tempo a disposizione. Spero comunque di aver fatto un buon servizio anche a “clienti” più refrattari, perché quello è l’obiettivo principale.
      Lo stesso che ho intenzione di perseguire ora, cambiando radicalmente approccio.
      Cercherò, soprattutto inizialmente, di fidelizzare lettori con un accattivante racconto della mia vita quotidiana (un maestro di questo genere è il primo Aldo Busi, quello del “Diario di un venditore standard di collant”); la fiducia e l’empatia di un lettore rendono molto più facile presentargli poi contenuti forti o dalle forti implicazioni.
      Sulla scia dell’entusiasmo ho già cominciato a scrivere un secondo articolo, ma non ne sono affatto contento: il rischio di scivolare in una noiosa banalità dell’esposizione delle cose della mia vita, con effetti di egocentrico narcisismo, è in agguato e difficile da aggirare.
      Ma mi ci impegnerò, con il segreto obiettivo di continuare la mia funzione di… untore!
      Grazie delle tue sempre generose parole.

  2. Cristina ha detto:

    Qualunque cosa tu scriva, ti seguirò volentieri, sempre incuriosita dalle variegate realtà alternative di cui ci informi e dalle informazioni che ci dai e che non sono facilmente reperibili in altro modo… alla prossima, bacioni ,e non dimenticarti che aspettiamo la tua poesia domenicale 😉 .

    • Franz ha detto:

      Carissima Cristina, sai quanto mi è di conforto il tuo interesse e appoggio alle mie attività nel campo della comunicazione.
      Esattamente al contrario del senso di ansia che mi dava la scadenza quattordicinale dell’Antizuc, sento ora un forte slancio per questo nuovo approccio, che unisce la narrativa intimistica alla diffusione d’informazione e consapevolezza, in un formato estremamente libero nei contenuti e nella frequenza di pubblicazione. Già mi frulla nella testa il prossimo articolo…
      Purtroppo anche oggi, invece, mi son dovuto prendere un “turno di riposo” dalla scrittura della poesia settimanale: le condizioni ambientali (pioggia e freddo al circolo ARCI) e psicofisiche (bisogno di sonno) hanno avuto la meglio… o la peggio!
      Ricambio i bacioni.

  3. MASSIMMO GAY ha detto:

    Peccato, chiudi proprio ora, che avevo deciso di fare l’abbonamento on line che trovavo conveniente al modico prezzo di 497 euro all’anno 🙂 . Vabbé, sarà per il tuo prosssimo Anti…???

    • Franz ha detto:

      Ultime ore: alla modica cifra di euro 9,999 a settimana, puoi abbonarti a “L’Antisdrucciolo”, rivista per non scivolare sempre più in basso. In omaggio una batteria di pentole e una chitarra elettrica di posate.

  4. Gilda D'Elia ha detto:

    Bell’inizio, Francesco!!! Mi piace molto il titolo con la locandina di “Ritorno al futuro” rende bene l’idea… della serie… allacciate le cinture per un viaggio molto particolare..;-)
    vedremo gli sviluppi, sono curiosa.. e faccio i miei complimenti per l’inizio!!!

Commenti:

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