Amore e bombole

(Diario di un resistente – 5)

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Dopo oltre dieci anni di vita solitaria, l’esistenza, in modo più sorprendente dell’immaginazione, mi ha regalato una compagna e la sensazione di un legame forte e duraturo con lei.
L’incontro è avvenuto all’inizio di giugno ed è stato favorito da sua sorella, che mi aveva casualmente visto e riconosciuto, all’interno di un piccolo mercato settimanale di produttori locali.
Sì, perché, con entrambe, la bellezza di trentatré anni fa, avevo condiviso ambienti legati alle danze e musiche etniche, ma con Lady G., sua sorella, c’era stata anche un’intesa particolare, che si era concretizzata in una lunga amicizia e poi in un brevissimo legame, troncato dopo pochissimi giorni dal sottoscritto.
Fu una reazione di rigetto, la mia, da quella persona che ero (e che adesso, con spietata autoanalisi, rivedo alquanto immaturo affettivamente e ideologicamente), una reazione relativa al suo aspetto di allora, sia esteriore che mentale, di contestatrice sociale, troppo impegnativo e destabilizzante per essere accolto al mio fianco.
Lei ci rimase molto male e, a distanza di una settimana o due, mi convocò per chiedermene le ragioni.
Chissà che cosa le dissi, perché non mi era affatto chiaro il motivo di quel rigetto, ma ricordo bene che le sue parole in risposta furono durissime.

Tanto che pensavo che non mi avrebbe mai più perdonato e l’unica volta in cui (non so dire quanti anni fa), nel corso di in una qualche serata culturale pubblica, mi sembrò poi di riconoscerla, cercai di evitarne lo sguardo.
Invece, lo scorso giugno, dopo l’indicazione di sua sorella, si è data da fare per trovare il mio numero di telefono e inviarmi un messaggio molto festoso; due giorni dopo ci siamo rivisti, incontrandoci dove è andata ad abitare, che è un posto in collina incredibilmente vicino a casa mia.
Naturale, in questi casi, premunirsi nelle aspettative, per il timore di rivedere una persona deformata dall’invecchiamento; e invece ho avuto il piacere di trovarla ancora molto attraente, libera da legami e, nello stesso tempo, tanto vicina alla mia visione del mondo attuale.
Il passare degli anni ha modellato lei, ma soprattutto me, che ne ero più bisognoso, per renderci due persone finalmente mature ed equilibrate. E disponibili (per quanto mi riguarda con intuizione immediata, per lei con molta prudente gradualità) a un nuovo incontro e rapporto profondo.

L’estate ha rappresentato, per vari motivi, un lunghissimo periodo di lontananza e relativo impedimento, ma poi finalmente lei è tornata a casa e, passo dopo passo, con molta delicatezza, dolcezza e rispetto reciproci, si è materializzato questo straordinario, inatteso legame.

Ma non è finita qui; non voglio dire, per carità, che ci sia stata un’altra mia crisi di rigetto, tutt’altro.
Fin da prima delle nostre lunghe rispettive vacanze, Lady G. mi ha fatto partecipe di un nascente gruppo di suoi amici, accomunati dal desiderio di fare squadra in un periodo socialmente complicato e con il vago ma sentito progetto di riunirsi in un ecovillaggio, uno di quei luoghi in mezzo alla natura dove si vive in alloggi separati, ma si condividono molti servizi e si cerca l’autosufficienza energetica e alimentare.
Mi ci sono coinvolto anch’io, presto e facilmente, trovando persone per molti versi affini alla mia personalità e mentalità.

Già dal primo incontro dopo le vacanze, poi, ad opera soprattutto di un componente che ha fatto da detonatore, il gruppo ha improvvisamente preso un indirizzo nuovo e inaspettato.
Siamo diventati la cassa di risonanza degli allarmi che molte voci indipendenti in internet prefigurano, già a partire da questo incipiente autunno, e, a fronte di questi allarmi, delle possibili contromisure e, nondimeno, vie di fuga dal nostro Paese.

Affronterò qui, in maniera forzatamente sintetica (e in parte documentata), tutti i tre temi: allarmi, contromisure e vie di fuga.

Sia che si creda a un disegno di “Grande- reset” ordito da un’oligarchia mondiale di psicopatici criminali (noi lo crediamo) e con il nostro Paese purtroppo in veste di pilota, sia che si tratti semplicemente di una congiuntura globale, gli allarmi si possono distinguere fra quelli a lungo termine: politiche di distruzione del tessuto economico nazionale, a immagine di quanto successe in Grecia; e quelli a breve/medio termine: interruzioni in tutt’Europa delle forniture di gas e forse, addirittura, di elettricità (con tutto ciò che ne consegue: comunicazioni, trasporti, acqua potabile); possibile stretta autoritaria e colpo di stato militare.

Probabilmente qualche lettore sarà saltato sulla sedia, pensando che lo psicopatico sia diventato io.
Con la speranza di rendere plausibili questi scenari, lascio la parola a un giovane esperto di gestioni patrimoniali, Francesco Carrino, che pubblica quotidianamente dei brevi ma avvincenti monologhi nel suo canale Youtube:

1) Possibili blocchi nella fornitura di gas: clicca qui.
2) Inflazione galoppante e tassazione sulle proprietà immobiliari: clicca qui.
3) Scenari di caos socio-politico in Italia: clicca qui.

22-19Come contromisura all’allarme più immediato, quello delle interruzioni delle fonti di riscaldamento, quasi tutti noi abbiamo effettuato l’acquisto, a prezzi molto abbordabili, di stufe e di fornelli da campeggio alimentati da bombole di GPL.
46Con poche decine di euro, da “Le Roy Merlin”, si può acquistare la stufa presente nelle immagini accanto, che è dichiarata adatta ad ambienti da ottantacinque a centotrentacinque metri cubi.
Si possono poi prendere in comodato d’uso, in qualche negozio specializzato, bombole da quindici chili per ogni stufa e da dieci chili per il fornello a due o tre bocche.

Se non avessi incontrato Lady G. e il relativo gruppo di amici, avrei probabilmente già prenotato un biglietto aereo per Tenerife, dove da diversi anni ha preso alloggio mio fratello: là, il riscaldamento delle abitazioni non sanno nemmeno che cosa sia.
Quando si è cominciato a parlare, nel gruppo, di possibili vie di fuga, ho proposto di trasferirci tutti laggiù: l’idea è piaciuta e continua a piacere a tutti, ma poi ognuno (compresa Lady G.), legato all’Italia principalmente da questioni lavorative e parentali, si è attrezzato con la propria stufa, magari non abbandonando il sogno, per il futuro, di trasferirsi: a Tenerife o, se sarà necessario, in posti ancora più lontani, riparati da gelate …atmosferiche o tiranniche, come in certe zone nascoste del Brasile.

Sarei ansioso di leggere le pagine future di questo mio “diario di un resistente”, così come avviene quando le vicende di un romanzo ci appassionano.
Da pensionato quale sono, sarebbe lecito aspettarsi anni di tranquillità e serenità affettiva, tanto più ora grazie al mio nuovo bellissimo legame; invece credo che mi tocchi affrontare quelli più sconvolgenti della mia vita; non perdo tuttavia la certezza interiore di poterlo fare con la voglia di sorridere, ridere e stupirmi come un bambino.
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Informazioni su Franz

Per una mia presentazione, clicca sul secondo riquadro ("website") qui sotto la mia immagine...
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2 risposte a Amore e bombole

  1. Sari ha detto:

    Un post esplosivo questo tuo… a quanto pare ha lasciato sbigottiti i tuoi lettori che qui tacciono.
    Sono contenta dell’affetto ritrovato e che tanta gioia questo ti procuri… auguro che questa felicità sia stabile e appagante, oggi come fra cent’anni.
    Non posso che augurarti, se lo deciderai, di non chiuderti in una qualsiasi forma di resistenza e di conservare l’amore per la discussione accettata come compagna di viaggio e fonte di ricchezza.
    Ciao Franz.

    • Franz ha detto:

      Grazie, mia cara amica, del doppio augurio.
      Per quanto riguarda il primo, ho un’età in cui si spera e si cerca di costruire un rapporto stabile, che ci accompagni dolcemente fino alla fine del viaggio terreno: “felicità” esprime un concetto favoloso e lontano dalla nostra natura fragile, ma alcune sue scintille possono illuminare e riscaldare il cammino.
      Per quanto riguarda il secondo, penso che la capacità di dialogare sia un bene più che mai prezioso, per me e per tutti, in tempi che, qui da noi, vedono un’aspra polarizzazione, fra chi si nutre dal racconto fuorviante della realtà operato dai media di regime e chi ha preso l’abitudine di cercare un’altra verità.
      Un caro saluto e un abbraccio.

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