Messaggio Urbi et Orbi 2025

Ecco come sempre, in prossimità delle festività di fine anno, il mio annuale “Messaggio”.
Che, più o meno da tradizione, sarà composto essenzialmente da tre approcci in sequenza: quello confidenziale, riguardante la mia vita; quello di lettura della realtà attuale; e infine quello filosofico/sapienziale.

Più che mai avverto quest’anno la difficoltà di fornire sintesi efficaci, a cui sarò costretto a sfuggire grazie all’appoggio di contributi esterni.
Ovviamente ciò non vale per quanto riguarda il primo ambito; supero la ritrosia nel rendere pubblici gli aspetti della mia esistenza quotidiana, solo grazie alla speranza che questo possa fornire qualche utile indicazione.

Come vedremo, è stato per me un anno irto di difficoltà.
La salute fisica, per fortuna, non ne ha risentito: nei tre anni di vita qui a Tenerife sono riuscito a dimenticare che cosa siano un raffreddore o un’influenza, cosa che sicuramente mi è stata garantita anche dal rifiuto a farmi iniettare schifezze al tempo del Covid e, in generale, dalla mia radicale diffidenza nei confronti dei farmaci, soprattutto quelli cosiddetti sintomatici.
Mi curo con il riposo e l’ascolto dei segnali del corpo. Inoltre con la dieta: vegetariana e, ormai da qualche anno, caratterizzata dal “digiuno intermittente”, cioè dal saltare sempre la cena. Avvertii ben presto e con nettezza, a suo tempo, i benefici di quest’ultima scelta.

Tuttavia qualche pensiero non da poco mi venne da un’aritmia cardiaca, che interpretai come conseguente ai miei allenamenti di corsa podistica.
Evitando di rivolgermi al mio medico personale, che intuivo mi avrebbe costretto a una trafila stressante quanto inutile di esami, mi sono curato, ancora una volta, col riposo e l’ascolto, giungendo a sradicare il disturbo in modo graduale e infine molto soddisfacente. Alcune escursioni in montagna, anche lunghe e faticose, mi hanno confortato circa il recupero della capacità di affrontarle, almeno quelle, senza problemi.

Le difficoltà a cui accennavo sono venute, soprattutto nei mesi primaverili, da una vera e propria persecuzione telematica da parte di un “pirata” indonesiano, dotato di grandissima abilità, tanto da riuscire sistematicamente a intrufolarsi, pur da così lontano, nel mio campo domestico di wi-fi e dunque a carpire le informazioni via internet da me trattate col computer e col telefono.
Inizialmente si è impossessato di una parte non trascurabile del mio patrimonio in criptovalute, poi del mio indirizzo principale di posta elettronica, impedendomene l’accesso.

Con la collaborazione del fornitore (Protonmail) sono riuscito (dopo una serie infinita di verifiche d’identità) a recuperare e blindare tale accesso.
Per quanto riguarda le criptovalute, invece, non finirò mai di ringraziare gli amici Andrea Bertocchi e Luca Serleto, i due giovani personaggi di spicco di Metatron Ecosystem, sia per essere riusciti a farmi recuperare tutto ciò che avevo investito presso di loro, sia per aver fornito ulteriori strumenti d’investimento che hanno di gran lunga superato quanto mi era stato rubato.
É un ambiente, quello, caratterizzato da genialità, passione e, al contempo, autentica attenzione umana nei confronti dei seguaci e degli investitori. Frequentissime le loro trasmissioni via “Zoom”, spesso rese interminabili dalla quantità di domande a cui pazientemente rispondono.

C’è voluto del tempo, prima che cessassero gl’indizi di nuovi attacchi da parte del pirata, ma da un paio di mesi ho finalmente recuperato la tranquillità, grazie a due principali strumenti di difesa.
Il primo è il collegamento diretto via cavo con il router-modem ogni volta che tratto dati sensibili; a dir la verità questo era già uno dei consigli di sicurezza da parte di Luca, che dopo i primi tempi avevo ignorato per comodità, immaginando si riferisse solo a possibili attacchi dei vicini di casa.
Il secondo strumento, che ho scoperto per mio conto e che giudico potentissimo, è il VPN, un programma che, applicato sistematicamente al computer e al telefono, cripta tutto il traffico via internet, oltre a camuffare l’indirizzo fisico-telematico con quello generico della propria nazione o di un’altra a propria scelta.

Alle noie informatiche, come in parte ho raccontato qui nel blog, si sono sommate anche quelle relative a due furti del mio portafoglio, contenente quasi tutti i miei principali documenti.
In particolare, un mese fa, dopo una lunga attesa ero appena riuscito a ottenere l’ultimo documento ancora in sospeso, la patente spagnola (in sostituzione di quella italiana in scadenza), quando, questa volta non mi è del tutto chiaro come, mi è stato rubato anche il nuovo portafoglio, costringendomi a ripercorrere le trafile burocratiche (fra cui l’ottenimento di un nuovo permesso provvisorio di guida), se non altro questa volta con maturata esperienza…

Per non dilungarmi, trascuro di approfondire un altro tema, quello del faticoso apprendimento della lingua spagnola, limitandomi a dire che deve scontare un calo della memoria legato, ahimè, alla mia ormai veneranda età.

Per passare al secondo ambito, quello sulla lettura e interpretazione della realtà sociale, politica e culturale.

Mi sono convinto, e credo di non essere il solo, che stiamo vivendo una svolta storica quasi senza precedenti, grazie alla sostituzione di una classe di grandi burattinai mondiali, associati fra loro al vertice di una piramide e sempre più mostruosamente ricchi, con una nuova classe di potenti, certo non insensibili al dio denaro, ma almeno orientati a un buon livello di autonomie nazionali.
Purtroppo l’Europa è diventata attualmente l’ultimo baluardo dei vecchi signori, fra l’altro ostinatamente guerrafondai, che continuano a infestare la stampa, le televisioni pubbliche e i partiti politici (soprattutto una sinistra degenerata) con i loro messaggi subdoli, non senza esito nei lettori/ascoltatori/elettori più o meno ingenui.
Recentemente, questa accolita di pazzi sta vacillando, sotto i colpi di alcuni coraggiosi ribelli con il sostegno degli Stati Uniti di Donald Trump, e tutto lascia pensare che finalmente crollerà, lasciando anche il Vecchio Continente nel nuovo disegno delle autonomie/influenze globali, che ci vede ovviamente posizionati nell’area statunitense, benché, si spera, con un grado di libertà maggiore che in passato.

Come accennato sopra, mi vedo costretto ad approfondire questo tema grazie a un contributo esterno, da parte di un commentatore che, grazie a doti d’intelligenza e di formazione pluridisciplinare, ritengo di gran lunga il più acuto che ci sia sulla piazza: Gianmarco Landi.
Il video che ho scelto è stato girato meno di un mese fa niente meno che a Tenerife, dove si è recato per qualche giorno nel sud dell’isola. Impegnato com’ero con un gruppo di vecchi amici in vacanza qui, non sono potuto andare ad ascoltarlo, ma ho poi apprezzato più che mai, nella videoregistrazione, il livello onnicomprensivo della sua visione della realtà, se sorvoliamo sui voli pindarici pseudo-spiritualisti sul finale del lungo intervento (clicca qui).

Mi sembra importante aggiungere, a questo contributo, un paio di altri temi; il primo ancora una volta esterno, il secondo invece scritto di mio pugno.

Il primo costituisce un importante campanello di allarme, in contrapposizione alla visione nettamente positiva di Landi: si tratta del monopolio (di fatto) nella fabbricazione di microchip da parte di TSMC, un’azienda situata a Taiwan, e delle gravissime implicazioni che deriverebbero, in questa situazione, a seguito della più volte preannunciata invasione di Taiwan da parte della Cina.
A parlarcene, con la sua consueta chiarezza e ricchezza di contenuti, è un altro brillantissimo commentatore, Stefano Demasi, in questo articolo.

Come ultimo contributo alla lettura della realtà attuale, avverto l’urgenza di riproporre un antico cavallo di battaglia di questo blog: l’ecologia e la cosiddetta decrescita.
Il cambiamento mondiale in atto della classe di potere ci indica visioni assai suggestive di straordinario progresso e ricchezza distribuita, probabilmente grazie anche alla liberazione dalla schiavitù del petrolio in favore di energie alternative fin qui sistematicamente boicottate nelle relative promettenti ricerche.
Sto notando come tutti i principali commentatori liberi cavalchino, come del tutto superato in quanto utile ai vecchi burattinai, l’allarme ecologico (leggi, principalmente: l’ossessiva lotta al cambiamento climatico).
Dimenticandosi così quel minimo approccio critico che mostrerebbe, comunque, l’urgenza di rivedere i criteri di produzione e distribuzione di merci e alimenti in una prospettiva di rispetto ambientale.
Certo, sono d’accordo anch’io che liberarci da quella dittatura mondiale di stampo pseudo-comunista progettata dai vecchi padroni del vapore, oltre a costituire un enorme pericolo scampato, ci porterà a straordinari sviluppi, ma se non ci riappropriamo di un rapporto sano sia con l’ambiente che ci fornisce le risorse, sia con le cose essenziali da desiderare, in sostituzione dell’ (ahinoi) radicato e avido consumismo, anche la nuova civiltà finirà ben presto racchiusa entro orizzonti angusti.

Ed eccoci all’ambito conclusivo, il più importante, di questo Messaggio, ambito che ho definito filosofico/sapienziale per non usare l’abusato termine “spirituale”.

Come già ho raccontato qui un paio di volte, la mia vita ha conosciuto una svolta importante, profondamente positiva, da quando ho avuto la fortuna di avvicinarmi al pensiero di un grande conoscitore sia della filosofia occidentale che delle numerose scuole di pensiero orientali.
Si tratta di Franco Bertossa, istriano di famiglia e di nascita, ma cittadino italiano (e bolognese!) fin dai primi anni della sua vita.
È l’animatore di un centro studi e attività, denominato ASIA, e instancabile diffusore dei propri concetti (quotidianamente tramite la sua pagina Facebook).
Lascio a lui la parola, tratta da un suo recente scritto: clicca qui.

Il testo che ho linkato tratta il suo principale insegnamento: l’infondatezza e assurdità logica di tutto ciò che esiste, in quanto una causa originaria dell’esistenza (Dio compreso) non sfuggirebbe al fatto di esistere già a sua volta.
Trovo tale indicazione di una semplicità e al contempo di una potenza straordinarie, in grado, teoricamente, di distruggere qualsiasi religione. Ma, per fortuna, non un atteggiamento comunque positivo di stampo buddista nei confronti dell’esistenza, come chiaramente spiegato.
Tramite la disciplina della meditazione si può giungere all’accettazione profonda (talvolta tramite la deflagrazione di un evento d’illuminazione) di tutto ciò, non solo, ma anche alla percezione inequivocabile della non caducità, cioè dell’eternità, della nostra esistenza personale.

Un altro tema caro a Bertossa, non presente nel testo che ho linkato, è l’impossibilità del libero arbitrio, che ingannevolmente sembra offrirsi nelle nostre scelte a vario livello.
Come già ho avuto modo di scrivere in passato, personalmente è un concetto che trovo quanto mai liberatorio, in presenza di una mia forte tendenza all’autocritica, acuta soprattutto nei confronti del passato.
Tutto si muove come l’acqua di un fiume, a cui non resta che affidarsi con abbandono.

Concordando con questi concetti basilari, mi sono poi chiesto il perché dell’incredibile complessità dell’universo, dal livello sub-atomico fino agli spazi e ai tempi che sfuggono alla nostra immaginazione (come dimostrano le assurde teorie circa le visite di alieni); tale sbalorditiva complessità non è certo scontata, rispetto a quei presupposti sull’esistente.
E si è riaffacciata alla mia coscienza la possibilità, se non di un dio onnipotente, quanto meno di un Grande Architetto, artefice di tale progetto organizzativo.
Mi è di conforto e di aiuto potermi abbandonare, anche tramite la formulazione ripetuta di un mantra, non tanto a un assurdo ordine delle cose, quanto a un’entità regolatrice, in un piano liberatorio che ci sovrasta.

Credo, con ciò, di poter concludere questo mio annuale scritto, in tempo per poterlo pubblicare prima delle feste.
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui e invio a tutti un caloroso augurio di giornate autenticamente festose, nonché di un nuovo anno ricco di cose belle.
.
.
.

About Franz

Per una mia presentazione, clicca sul secondo riquadro ("website") qui sotto la mia immagine...
Questa voce è stata pubblicata in Tutti gli articoli. Contrassegna il permalink.

8 Responses to Messaggio Urbi et Orbi 2025

  1. amanda bonaconsa ha detto:

    Buone Feste Franz

    Amanda

  2. Sari ha detto:

    Non ho ancora letto il. tuo messaggio ma… bentornatooo!!!

  3. ricardojoerke1 ha detto:

    Un felice anno nuovo.

  4. cenerentol ha detto:

    Ciao Franz,sempre grazie per il tuo impegno per lo scritto che ci regali ogni fine anno

    Ti Auguro Buone Feste

Commenti:

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.