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In quasi due mesi della mia nuova vita a Tenerife in questo bell’appartamentino, non ci crederete, non ho ancora acceso una sola volta la tivù e certo non soltanto per le difficoltà della lingua, ché anzi potrebbe essere un esercizio utile.
In compenso, com’è ormai mia antica abitudine, continuo a dedicare quotidianamente del tempo all’ascolto delle mie voci preferite nel campo dell’informazione libera in rete, in particolare dai siti: “Il vaso di Pandora” di Carlo Savegnago, “Visione-tv” di Francesco Toscano, “Luogocomune” di Massimo Mazzucco, “100 giorni da leoni” di Riccardo Rocchesso e “Mazzoni news” di Roberto Mazzoni.
Pochi giorni fa lo stesso Roberto Mazzoni, giornalista italiano che vive in Florida, ha riportato, curandone la traduzione simultanea, il video di un’intervista al colonnello Douglas Macgregor, un militare che ha lavorato all’interno del Pentagono durante la presidenza di Donald Trump.
Sono stato per così dire folgorato da questo documento: sembra quasi assurdo che un quadro sulla guerra in Ucraina estremamente realistico, preciso e lontano dalla propaganda anti-Putin, a cui sono assuefatte tutte le fonti d’informazione, ma anche gli show televisivi, primo fra tutti il festival di Sanremo, arrivi proprio dagli States e addirittura da un militare di carriera, che peraltro mostra nel parlare doti accattivanti di tranquillità e ponderatezza.
Quello che passerà alla storia, relativamente a questi ultimi drammatici e inquietanti sviluppi, ma anche a come sono maturati, è tutto nelle sue parole, ne sono più che certo.
Nel suggerirne caldamente l’ascolto, ho l’occasione io stesso di dare il mio piccolo contributo alla verità, calpestata come non mai dalla macchina della propaganda di regime che, purtroppo, miete anche tante vittime dotate d’intelligenza e spirito critico.
Potete ascoltarlo cliccando qui e poi posizionandovi al minuto 14’58” (e -44’36” dalla fine) del video, dove comincia effettivamente tale intervista, se volete evitare la parte meno interessante dedicata da Mazzoni al tragicomico pallone cinese abbattuto in territorio americano.
Qualcosa, comunque, si sta muovendo anche dalle nostre parti, perché inevitabilmente la realtà apre le prime crepe rispetto alle narrazioni interessate e pervasive provenienti dai quadri di comando occidentali: voglio alludere, in particolare, a un breve articolo di Marco Travaglio che affronta finalmente la questione della guerra con una sana dose di realismo. Lo potete leggere cliccando qui.
Alimentiamo la speranza che il buon senso prevalga molto presto, sul cinismo cieco e disperato di chi non vuole ammettere di aver sbagliato i propri calcoli assassini di dominio.
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