Un sotterraneo costruttore di pace

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Da molto tempo avevo l’intenzione di parlarne, ma ora, con la minaccia di una guerra mondiale nucleare ogni giorno più incombente (per la sconsideratezza di un’oligarchia occidentale che non si rassegna a vedere fallita la sua conquista del mondo intero), credo che un messaggio di speranza ricco di fondamento, quantunque non per il breve termine, sia più che mai prezioso.

A darmene la possibilità sono i successi sperimentali di uno scienziato italiano che da tempo lavora sulla produzione di energia nucleare da trasformazione atomica (“LERN”, in passato nota come “fusione fredda”), a basso impatto ambientale e tramite materiali ampiamente diffusi.

Celani
Si chiama Francesco Celani, è nato a Roma nel 1951, anche se sembra tradire uno spiccato accento napoletano.

La ricerca di sue tracce in internet, tanto più se recenti e in lingua italiana, è quasi proibitiva, ma sono tuttavia riuscito in modo soddisfacente a selezionare due video: uno a carattere giornalistico (risalente al 2020), in cui racconta la propria esperienza, e una relazione scientifica (giugno 2023), in cui presenta in un convegno gli esperimenti e i successi ottenuti.

Credo che questa scarsità di divulgazione, questo lavorare sotto traccia rispetto all’attenzione del grande pubblico, sia del tutto gradita e incentivata dal professore stesso, che accenna, nell’intervista, a “ostacoli strani” (ma sarebbe ben più strano il contrario) incontrati fin dall’inizio della ricerca.

A dispetto dei risultati scientifici del tutto convincenti che vedremo, la Voce del Padrone, che si esprime su Wikipedia, a proposito dei fenomeni LERN recita a tutt’oggi: “L’opinione di gran lunga prevalente all’interno della comunità scientifica è che tutte le evidenze sperimentali proposte siano frutto di errori di misurazione o dovute a fenomeni chimici“.
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Farò ora una sintesi dei due video che propongo, invitando comunque ad ascoltarli per intero.

Come dicevo, il primo (clicca qui) risale al 2 febbraio 2020; è stato realizzato da Videus.ch e poi diffuso da La casa del sole TV.

La prima cosa che tiene a comunicare di sé Francesco Celani è di aver avuto due figlie in età piuttosto avanzata e come la preoccupazione per il loro futuro rappresenti il suo più importante motivo d’impegno, nel suo attuale laboratorio di Frascati, dove conduce l’attività sperimentale anche grazie a nuovi, un po’ sorprendenti, aiuti a livello europeo.

Ritiene attendibili i primi risultati ottenuti nel campo da Martin Fleishman e Stanley Pons, che, come qualcuno ricorderà, nel lontano 1989 e per breve tempo fecero improvviso scalpore; l’utilizzo del palladio come materiale fondamentale, però, avrebbe reso le eventuali applicazioni comunque dipendenti da un metallo presente quasi solo in due nazioni (Russia e Sudafrica), peggiorando anziché migliorare gli attuali equilibri di potere mondiali legati al monopolio delle risorse.

La grande innovazione è stata dunque nel materiale utilizzato: la costantana, una lega di rame e nichel così diffusa, da trovarsi nella parte color argento delle monete da uno e due euro, metallo che poi ha fornito risultati migliori dello stesso palladio.
Alla stessa conclusione è casualmente giunto un gruppo di scienziati giapponesi impegnati sullo stesso fronte.

In sintesi finale, sottolinea come siano ipotizzabili applicazioni future a basso impatto ambientale estremamente diffuse, dunque a livello di singolo nucleo familiare così come di singola industria.

Mi sembra di vedere nettamente in tale quadro il venir meno, l’afflosciarsi improvviso e decisivo, insieme con il dominio delle risorse energetiche, delle fondamentali cause di tensione internazionale e di guerra.
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Nel secondo video (clicca qui) possiamo assistere alla sua relazione al dodicesimo convegno “Assisi nel vento” svoltosi a Terni nel giugno 2023.
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Celani racconta come nel dicembre 2021 abbia sottoposto una sua prima relazione al vaglio, via internet, della comunità di studiosi e come, da ciò, si sia poi evoluta una seconda relazione, comprendente le innovazioni d’impostazione sperimentale e di analisi dei risultati.

Un primo ostacolo da superare fu la fusione del filo di costantana utilizzato (delle dimensioni di poco più di un capello), avvenuta al raggiungimento, teoricamente positivo oltre le aspettative, della temperatura di milleduecento gradi.
L’ostacolo fu poi superato mediante l’immissione di polveri dello stesso materiale all’interno del generatore.

Per quanto riguarda le nuove formule di controllo, le innovazioni hanno confermato l’assenza di errori procedurali.

Si è trattato poi d’immettere nella macchina un gas attivo nella produzione di energia, come l’idrogeno.
A causa del lungo tempo di latenza, prima di raggiungere un valore positivo fra energia immessa e ottenuta, all’idrogeno è stata preferita una miscela di argon e idrogeno, estremamente più efficace.
Quanto all’onda elettrica utilizzata, i risultati della corrente continua di 50 Hertz, con la potenza di 5 Watt in entrata e 8 Watt in uscita, sono stati surclassati in modo sorprendente dall’utilizzo della semionda negativa di una corrente sinusoidale, che ha portato ad avere una potenza in ingresso di 6 Watt e in uscita di 24 Watt.

L’utilizzo della corrente elettrica standard di rete, per l’appunto di 50 Hertz, unitamente alla quantità di costantana necessaria, addirittura minore di quella di una moneta da un euro, ha destato entusiasmo fra gli addetti ai lavori.
Gli è stato chiesto di ricostruire l’esperimento ripartendo da zero, cioè dalla pulizia integrale dell’impianto (poi effettuato con acqua e vuoto di gas) e le prime evidenze sono state positive.

Particolarmente straordinaria è l’efficienza della potenza emessa, pari a 50 Watt per grammo di metallo, quando nelle “pasticche” delle attuali centrali nucleari il valore è di 29 Watt per grammo.

Oltre a completare la sperimentazione del nuovo impianto, Celani ha detto che si concentrerà sull’aumento del rendimento, cioè del valore assoluto della potenza emessa che, se da una parte è eccezionale in ambito scientifico per quanto riguarda il suo prototipo, non è sufficiente nelle ipotizzabili applicazioni di uso comune.

Sono convinto che anche quest’ultimo obiettivo, che rappresenterà il trampolino di lancio su scala diffusa, sarà presto conseguito dal nostro geniale scienziato, risultato che tutti possiamo e dobbiamo augurargli e, ovviamente… augurarci!
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Informazioni su Franz

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