Usciti dall’abitato di Capranica, il sentiero s’inoltra gradualmente in una nuova area boschiva.
Si tratta di un ambiente diversissimo da quelli, spettacolari, delle prime quattro ore di cammino.
È un bosco molto ombroso e umido, attraversato da un vivace corso d’acqua.
L’atmosfera è di un intimismo pensoso, e anche il cielo si è un po’ coperto.
L’applicazione, che comincio a consultare con impazienza, mi dà il punto d’arrivo, nel centro di Sutri, sempre più vicino, eppure sembra di non uscire mai da questo bosco.
E quando finalmente si esce, l’antico centro appare improvvisamente, spettacolare ma ancora lontano e… sopra.
Ciliegina sulla torta, trovo difficoltà sia nel seguire la traccia, sia nella connessione, piuttosto scarsa.
Affronto la salita con le residue energie
e poco prima delle tredici, dopo aver attraversato un complesso reticolo di stradine, conquisto il portone del mio alloggio.
Che meraviglia, Franz! Sono contento di leggere che finalmente hai apprezzato pienamente la bellezza di questa regione, peraltro così varia. Borghi antichi di grigia pietra tufacea, boschi (perfino un noccioleto! 😀 ), la gialla campagna e naturalmente i pini! E molte cose ancora.
Complimenti per il racconto (in due parti per un motivo che mi sfugge: forse c’è un limite?) e per le foto!
Sì, Valerio, le segrete bellezze di questa regione mi si sono ampiamente e sorprendentemente disvelate.
Grazie per la consueta partecipazione alle mie vicende!
Ho dovuto ricorrere allo smembramento del racconto in due parti perché, man mano che incrementavo immagini e parole, la risposta era sempre più lenta e quasi paralizzata, facendomi rischiare seriamente di perdere tutto il lavoro.