L’esodo: 3- Lungo la Francia mediterranea

(Diario di un esule – 5) .

.Il panorama dalla finestra della stanza, con le luci del mattino, è forse ancora più bello.

1 alba

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Ieri sera (è sempre appena mi corico che affiorano i possibili allarmi), mi ero reso conto di dover economizzare, lungo le autostrade, con la batteria del telefono, unico strumento di contatto col mondo e, soprattutto, di navigazione, oltre alle indicazioni stradali. Sono sceso dal letto, ho riacceso il computer e vi ho salvato una serie di immagini tratte dal percorso evidenziato su Google Maps.

A differenza di ieri, comunque oggi mi sono alzato con la sensazione d’aver riposato molto profondamente: un’ottima prerogativa per questa seconda tappa, che mi porterà fino al confine con la Spagna.
Son già quasi le otto e mezza quando vado a far colazione nell’attigua sala; ad accogliermi il proprietario, figlio del signore che mi ha accolto ieri, un tizio dai lineamenti forti e decisi in un bel volto giovanile:
“Si accomodi, oggi c’è solo lei, cosa le preparo?”
“Un tè caldo al limone, grazie.”
Sulla tavola imbandita, ogni ben di Dio, in tema di dolciumi; non mi tiro indietro e, con l’aiuto del tè e del succo di frutta in caraffa, faccio un’insolita scorpacciata di calorie e di gradimento.
In sottofondo, altrettanto piacevoli brani musicali rilassanti, intramezzati, curiosamente, da chiacchiere apparentemente in lingua russa: scoprirò poi che la moglie dell’albergatore è ucraina.

Quando poi vado a pagare il conto, lui mi chiede dove sia diretto e, dopo aver ascoltato con ammirata sorpresa il mio piano di viaggio, m’inonda con le sue considerazioni e ricordi su Tenerife, datati di una decina d’anni fa dunque, concordiamo, solo parzialmente attuali.

Una volta uscito, percorro a piedi i duecento metri che mi separano da Ezechiela, la mia fedele compagna a quattro ruote… nella speranza di ritrovarla integra.
Nuvoloni grigi offuscano una parte del cielo.

2 alba grigia

Poi mi concedo un altro paio di scatti fotografici verso il mare e faccio bene, perché la tappa odierna, pur correndo vicino all’intera costa mediterranea francese, non offrirà più alcuno scorcio marittimo.

3 costa

4 porto

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Ed eccola là, la bianca Ezechiela, tranquilla, allineata

5 Ezechiela

e senza segni di manomissione (ma in fondo non lo temevo).

In breve tempo, con l’aiuto delle sole indicazioni stradali, varco il confine, senza alcun controllo o difficoltà.
Sono espatriato, in Francia (per ora).

6 Francia

L’intera costa provenzale mi concede un crescendo di luce di sole in un cielo ora completamente terso:

7 strada assolata
ne rimango sorpreso, mentre sensazioni di profondo benessere cercano di farsi riconoscere alla mente sempre guardinga e diffidente.
A causa dei miei nuovi propositi di economia della carica, rimando a lungo il momento di accendere il telefono (per verificare anche se si attiva il cosiddetto “roaming”): le indicazioni stradali sono più che sufficienti e mi permetteranno di procedere, molto a lungo e senza problemi, addirittura con la costante indicazione finale di “Barcelona”.

Il traffico, qui in Francia, procede in modo evidentemente molto più ordinato e tendenzialmente rispettoso dei limiti che sulle nostre strade. Secondo una regola da noi sistematicamente disattesa, fra l’altro, le vetture tendono a occupare la corsia a destra più libera. Al di là della maggiore o minore simpatia, sulle strade il popolo francese mostra un senso civico a noi, creativi ed egoici, purtroppo ignoto.

L’indicazione che, per le direzioni verso Barcelona, bisogna prendere la prossima deviazione a destra, è chiara; mi aspetterei che l’importanza di tale bivio comporti nuovi avvertimenti; per questo motivo, nonché per la visuale offuscata da un camion che mi precede, manco la deviazione e mi tocca procedere fino alla prossima uscita, dove finalmente sarà il telefonino, ancora a piena carica di batteria, a guidarmi.
Mi farà rientrare in autostrada in senso opposto, ma per la consueta ritrosia di Google verso le inversioni a “U” (anche su strade normali), mi guiderà attraverso stradine sperdute che, altrimenti, mai avrei percorso in vita mia, né mai più, presumibilmente, percorrerò.
È certamente il caso di immortalare questa stranissima situazione!

8 strada improbabile19 strada improbabile2

Le ore passano e, anche se l’appetito non è molto, la necessità di una sosta s’impone.

10 autogrill

L’interno di questo autogrill è un mondo (la foto, effettuata volutamente senza ritrarre persone, non rende l’eterogeneo popolo di frequentatori).
Rispolvero le mie conoscenze di lingua francese per superare diverse difficoltà (apertura della teca con la proposta gastronomica che mi interessava, ricerca delle posate e del forno per riscaldarla, della cassa per pagarla, ricerca vana di una birra e poi di una decente alternativa), finalmente

11 pasta

posso consumare una pasta con le olive assurdamente buona.
Anche il caffé, finita la pastasciutta, bisogna conquistarselo, ma un giovane nero di pelle, in uno dei molti banchi sparsi lungo i bordi dell’edificio, di lì a poco mi servirà un discreto “espressò”.

Le due ore di viaggio che mi separano dall’arrivo saranno contraddistinte da un cielo molto nuvoloso.

12 grigiore
Poche cose degne di nota, salvo un po’ di stanchezza, crescente col passare delle ore di guida (che oggi saranno circa cinque e mezza per cinquecentocinquanta chilometri). Riflessi un po’ meno brillanti e sensazioni, proprio come il cielo, meno luminose.

Il navigatore mi fa evitare la prima uscita verso il centro di Perpignan e, mentre i pannelli autostradali indicano (ora anche in lingua catalana) il rapido avvicinarsi del confine spagnolo, mi fa uscire in una zona piuttosto desolata, dove in breve tempo raggiungo il mio albergo.

13 b&b
Si tratta di una struttura assolutamente non presidiata: in seguito al “check in” telematico effettuato ieri, poche ore prima dell’arrivo mi sono stati inviati il numero e il codice di accesso della stanza.

Il meccanismo funziona e mi ritrovo dentro una camera decisamente più sobria rispetto a ieri, ma la cosa non mi dispiace.

14 camera

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La cosa che invece mi dispiace, anzi che mi preoccupa molto, è che non vi trovo alcuna indicazione per il wi-fi; senza connessione a internet la vita è dura…
Torno immediatamente a uscire (evitando il rischio di lasciare il telefono con i codici di accesso chiuso all’interno!), alla ricerca di una soluzione.
E la trovo, nella fattispecie di uno sportello con operatore telefonico specializzato che, dopo lunghi preamboli automatici in inglese e francese, e dopo una prima caduta della linea, mi concede ascolto, spiegandomi che il numero della porta e il relativo codice sono anche le chiavi d’accesso alla rete.
Così, anche questa sera posso senza intoppi scrivere e pubblicare questa nuova pagina di diario.

E qui, a differenza di ieri, c’è di bello che Ezechiela potrà riposare vicino al suo padrone, proprio al di là della finestra…

15 ez

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Informazioni su Franz

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6 risposte a L’esodo: 3- Lungo la Francia mediterranea

  1. camu ha detto:

    Immaginavo che sarebbe stato un racconto avvincente, ma vederlo snocciolarsi in diretta è tutta un’altra cosa. Le foto poi, rappresentano un bellissimo palcoscenico in continuo movimento, ed adornano le tue parole in maniera perfetta. Noi siamo tutti dentro quel telefonino di cui bisogna conservare la batteria, seduti a chiacchierare virtualmente con te durante le lunghe ore di marcia. Un giorno, vorrei fare la stessa esperienza attraversando l’America da costa a costa, vedremo se riuscirò a realizzare questo sogno. Tu di certo mi hai dato l’ispirazione giusta.

    • Franz ha detto:

      Caro amico,
      ho letto questo tuo commento durante una brevissima sosta lungo la terza tappa e mi ha dato molta preziosa carica, di cui ti sono grato!
      Sono da anni abituato a questo tipo di resoconti, ma in tutte le occasioni scorse erano relativi a percorsi a piedi, dunque questa volta è un po’ una novità anche per me.
      Se poi costutuirà un esempio e uno sprone per avventurarti in lunghe traversate e relativi diari, ne sarò felice e onorato!
      Per ora ti invio un abbraccio dai dintorni di Valencia, dove sono arrivato già da un’ora e mezza.

  2. Amanda ha detto:

    Poi leggo il resto, ma comprare un carica batterie da attaccare all’accendi sigari, pare brutto?

    • Franz ha detto:

      Muy logico, Amanda, ma avrei dovuto pensarci prima: a questo punto del viaggio (salvo occasioni volanti) mi torna più comodo risparmiare sull’utilizzo e vedo che non mi pesa molto.

  3. baldassinisandragmailcom ha detto:

    Bonne nuit.
    Mais sourtout il será bonjour…
    😁

Commenti:

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